Per il rinnovo del contratto di lavoro e aumenti di stipendio
Sciopero generale dei trasporti in Germania
 
Per sbloccare lo stallo nelle trattative con la controparte sul rinnovo del contratto di lavoro e sulla richiesta di consistenti aumenti salariali in grado di tenere il passo con la crescita dell'inflazione, Ver.di, il secondo sindacato della Germania e il principale dei 2,5 milioni di lavoratori pubblici, federali e comunali, assieme all'organizzazione dei lavoratori statali Dbb e l'organizzazione dei ferrovieri Evg avevano proclamato per il 27 marzo lo sciopero dei loro settori in metà dei 16 stati federati. Uno sciopero che le organizzazioni sindacali hanno potuto definire "una delle più grandi astensioni dal lavoro degli ultimi 30 anni" con il blocco pressoché totale dei trasporti terrestri, marittimi e navali in Baden-Württemberg, Assia, Bassa Sassonia, Renania settentrionale-Vestfalia, Renania-Palatinato, Sassonia e gran parte della Baviera. Fermi i trasporti locali come quelli a lunga percorrenza, i grandi porti del nord come i due più grandi aeroporti di Francoforte e Monaco, importanti per i collegamenti intercontinentali della Germania e di parte dell'Europa. Al termine della giornata di sciopero i rappresentanti sindacali annunciavano che le controparti avevano accettato di dare il via a un nuovo giro di negoziati.
Nel corso dei recenti anni del periodo della pandemia e della conseguente crisi i sindacati tedeschi avevano accettato di contenere le richieste di aumenti salariali all'1,5% annuo, un regalo al governo Scholz. L'inflazione ha ripreso a correre e attualmente in Germania è salita quasi all’8% nella 2022 e continua a crescere fino ai valoro attuali dell’8,7%. I dati ufficiali pubblicati dal bollettino dell’Ufficio federale statistica “Destatis” hanno però messo in evidenza che una cosa sono i valori medi, altra cosa e ben più pesante sui livelli di vita delle masse popolari sono gli aumenti di beni e merci essenziali come i costi energetici in rapida ascesa fino a oltre il 19% e quelli dei prezzi al consumo del cibo fino al 21,8%. Allo stesso modo sono schizzati verso l'alto gli affitti soprattutto nelle grandi città dove i lavoratori pubblici con i salari più bassi sono stati costretti a richiedere sussidi statali.
I sindacati dei lavoratori pubblici avevano aperto la vertenza per il rinnovo del contratto collettivo comprendente la richiesta di un aumento salariale del 10,5%, l’organizzazione dei ferrovieri Evg chiedeva un aumento medio mensile di 650 euro. Le controparti offrivano un aumento del salario del 5% e due bonus da 1.000 e 1.500 euro per i prossimi due anni. "Una proposta vergognosa", la definivano le organizzazioni sindacali che davano il via alla mobilitazione della categoria e allo sciopero del 27 marzo. I responsabili del sindacato Ver.di dichiaravano che "abbiamo portato a casa il primo fondamentale risultato. Grazie alle dimensioni dello sciopero i datori di lavoro si sono resi conto in modo inequivocabile che i dipendenti stanno in massa dalla nostra parte. Questo perché nel settore pubblico sono schiacciati dal peso degli aumenti di elettricità, gas e generi alimentari diventati insostenibili. E ciò coinvolge tutti, fino alle fasce di reddito medie". E sottolineavano il successo dello sciopero e la massiccia adesione dei lavoratori, altissima tra i macchinisti dei trasporti locali, alla "protesta di avvertimento" diretta anzitutto alla controparte pubblica equivalente di Confindustria.

5 aprile 2023