La Corte europea dei diritti dell'uomo condanna l'Italia per la gestione dei migranti
Le Ong sotto attacco del governo
Il Centro di accoglienza di Lampedusa trasformato un vero e proprio lager: migrante ammanettato e costretto a dormire a terra

Con l'aumento degli sbarchi dei migranti sulle coste italiane (nel primo trimestre di quest'anno i migranti sbarcati sono stati oltre 27.000, oltre quattro volte il numero dello scorso anni, che era stato di appena 6.543) il governo italiano e le istituzioni che da esso dipendono non trovano di meglio che sferrare un attacco dopo l'altro alle Ong, che non fanno altro che cercare in tutti i modi possibili di salvare i migranti che si trovano in difficoltà nel Mediterraneo.
Il 26 marzo la guardia costiera italiana aveva diffuso una nota secondo la quale “le continue chiamate dei mezzi aerei Ong hanno sovraccaricato i sistemi di comunicazione del Centro nazionale di coordinamento dei soccorsi, sovrapponendosi e duplicando le segnalazioni dei già presenti assetti aerei dello Stato”. Salvini, alcuni giorni più tardi, rincarava la dose, sostenendo che “l’immigrazione non può essere regolata da organismi privati finanziati da paesi stranieri”, con chiaro riferimento alle Ong e il capogruppo di FdI alla Camera Foti si spingeva anche oltre, affermando che “le Ong ostacolano i salvataggi. Questa situazione va frenata” .
Negli stessi giorni, su disposizione del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, la nave dell'associazione non governativa Louise Michel ha ricevuto il fermo per 20 giorni per avere compiuto più salvataggi, invece di dirigersi a Trapani, con un carico giudicato eccessivo a bordo.
Altre navi delle Ong, su disposizione dello stesso Piantedosi, hanno dovuto portare i migranti salvati nel Mediterraneo in porti dell'Italia settentrionale come Ravenna, Ancona e Livorno, impedendo alle stesse, di fatto, di restare nel Mediterraneo, e quindi di salvare altre vite.
A questi attacchi l'associazione Mediterranea Saving Humans ha risposto con una lettera aperta a Mattarella e alla Meloni: “Dopo la strage di Cutro – vi si legge - più di 100 persone hanno perso la vita in nuovi naufragi. Quello che dobbiamo fare è mettere al centro una corale azione immediata di istituzioni e società civile. Basta guerra alle Ong. Produciamo un’azione sinergica che possa indurre l’Ue a mettere in campo una missione coordinata di soccorso”. “Togliere mezzi disponibili per i soccorsi – prosegue la lettera aperta - equivale a condannare a morte centinaia di persone. Delegare alla sedicente ‘guardia costiera libica’ il controllo della zona Sar più grande del Mediterraneo non metterà al sicuro chi tenta di fuggire da quell’inferno. Pensare che la Tunisia, con la crisi che sta affrontando e l’incitamento razzista di Saied contro i subsahariani, possa ‘salvare’ qualcuno non è plausibile”.
Anche il mondo del diritto si sta muovendo al fine di contrastare i furiosi attacchi che le istituzioni italiane stanno muovendo per puri scopi politici contro le Ong: il giurista Fulvio Vassallo Paleologo, avvocato e docente all'università di Palermo ha affermato che “oggi i corpi dello Stato operano per fare fuori le Ong che hanno fatto troppe denunce per mancato coordinamento dei soccorsi”.
E la cosa più vergognosa è che questa violenta campagna delle istituzioni italiane contro le Ong avviene in un momento drammatico per la quantità di transito di migranti attraverso il Mediterraneo, con il centro di accoglienza di Lampedusa che è diventato un vero e proprio lager, con rifiuti di qualunque tipo che non vengono smaltiti da giorni, con una tale quantità di persone che è difficile semplicemente camminare, con un migrante che, ammanettato dalla polizia italiana, è stato costretto a dormire per terra.
Eppure, lo governo italiano capace di compiere nefandezze di questo tipo ai danni dei migranti e di chi in modo benemerito li soccorre è stato condannato il 30 marzo scorso dalla Corte europea dei diritti dell'uomo, a seguito del ricorso n. 21329/18, per le condizioni disumane nelle quali negli anni appena trascorsi sono stati trattati i migranti nel centro di accoglienza di Lampedusa, dichiarando, all'unanimità del collegio giudicante, che il nostro Paese ha violato l’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti dell'uomo in materia di divieto di trattamenti inumani o degradanti, l'articolo 5 della stessa Convenzione ai paragrafi 1, 2 e 4 in materia di diritto alla libertà e alla sicurezza e l'articolo 4 del Protocollo n. 4 allegato alla Convenzione in tema di divieto di espulsione collettiva degli stranieri.
La sentenza si riferisce a quanto accadde nell'ottobre del 2017 a un gruppo di tunisini giunti al centro di accoglienza di Lampedusa dopo essere stati salvati nel Mediterraneo. Gli stessi tunisini erano stati trasferiti poi a Palermo in aereo - con fascette ai polsi che la polizia italiana aveva messo loro per tenerli bloccati – e, dopo un breve incontro all'aeroporto con un rappresentante del consolato tunisino, venivano respinti in Tunisia con accompagnamento forzato e scorta di polizia in aereo.
È chiaro che il governo razzista e xenofobo Meloni sta cercando nelle Ong un capro espiatorio sul quale scaricare la propria rabbia politica e contro il quale inscenare una violenta campagna diffamatoria, al fine di indirizzare l'odio dell'opinione pubblica direttamente contro le stesse Ong e indirettamente contro gli stessi migranti, con l'obiettivo di mettere in crisi la macchina dei soccorsi e di scoraggiare le partenze dalle coste dell'Africa settentrionale verso l'Italia.

5 aprile 2023