Ancora morti tra i civili, quartieri e infrastrutture distrutti in tutta l’Ucraina
Zelensky: “Tutti gli attacchi russi riceveranno una risposta militare, politica e legale. La Russia perderà questa guerra”
Per Patrushev “L’operazione militare speciale raggiungerà tutti gli obiettivi”, ma intanto i neozaristi russi perdono sul campo 173.000 uomini

 
Non si arresta il drammatico bollettino che quotidianamente riporta morti e distruzioni civili in Ucraina provocati dalla criminale aggressione russa. Un attacco russo notturno con droni su un dormitorio nella città di Rzhishchev, nella regione di Kiev, il 23 marzo ha provocato 8 morti, mentre almeno una persona è rimasta uccisa e altre 32 sono rimaste ferite per gli attacchi missilistici dell’esercito di aggressione neozarista nella stessa giornata a Zaporizhzhia. Lo ha riferito il servizio di emergenza statale ucraino citato dalla Cnn. "Fino ad ora, 32 persone sono rimaste ferite a seguito di un attacco missilistico nemico tra due edifici di nove piani: 27 persone sono state ricoverate in ospedale, tra cui 3 bambini", ha dichiarato. "Cinque persone sono state curate sul posto. Una persona è morta". Secondo l'ufficio del procuratore ucraino, le forze russe hanno sparato almeno sei missili contro Zaporizhzhia. Il tipo di missile è "attualmente in fase di definizione", ha affermato l'ufficio del procuratore in una nota, spiegando che gli attacchi hanno causato danni significativi alle infrastrutture civili e alcune persone risultano ancora disperse.
"Risponderemo sicuramente all'occupante per ogni attacco alle nostre città... Gli attacchi russi di oggi a Zaporizhzhia, l'attacco notturno alla regione di Kiev... Tutti gli attacchi russi riceveranno una risposta militare, politica e legale. La Russia perderà questa guerra". Così la risposta del presidente ucraino Zelensky su Telegram. "Nel Donbass, nella regione di Kharkiv, ovunque sia arrivato il male russo, è ovvio che lo stato terrorista non può essere fermato da nient'altro che da una cosa: la nostra vittoria. La garantiremo" e "faremo di tutto per restituire una vita normale a tutta la nostra terra, da Donetsk al confine".
Due persone sono morte il 25 marzo nella regione di Donetsk a causa dei bombardamenti russi. Lo ha reso noto su Telegram Andriy Yermak capo dell'ufficio di presidenza di Kiev. "I russi hanno bombardato Chasiv Yar e Toretsk - ha spiegato -, sono morti due civili di cui una donna". "Passo dopo passo, stiamo facendo tutto il possibile affinché la Russia perda sul campo di battaglia, nell'economia, nelle relazioni internazionali, nei suoi tentativi di sostituire la verità storica con alcuni miti imperiali. Il Cremlino sta perdendo nei suoi sforzi per schiavizzare il nostro popolo". Lo ha detto il presidente ucraino Zelensky, come scrive Ukrainska Pravda. "La sconfitta su vasta scala della Russia sarà una garanzia affidabile contro nuove aggressioni e crisi", ha aggiunto. Cinque civili sono morti e altri 25 sono rimasti feriti negli attacchi nella stessa giornata delle forze russe in Ucraina, che hanno colpito otto regioni: lo ha reso noto il centro media del Ministero della Difesa di Kiev, come riporta il Kyiv Independent. Gli attacchi sono avvenuti nelle regioni di Chernihiv, Sumy, Kharkiv, Dnipropetrovsk, Zaporizhzhia, Kherson, Donetsk e Lugansk. Secondo il rapporto, la Russia ha attaccato un totale di 132 insediamenti utilizzando mortai, carri armati, artiglieria, missili S-300, droni e aviazione tattica. Nel complesso sono state colpite 63 infrastrutture.
Intanto il 27 marzo dopo aver visitato Zaporizhzhia, lo stesso presidente ucraino è andato anche nel distretto di Nikopol, nella regione di Dnipropetrovsk, "uno dei territori costantemente bombardato dai russi". Lo ha scritto su Telegram lo stesso leader ucraino, aggiungendo di aver "discusso le conseguenze degli attacchi terroristici a Nikopol, Marhanets e altri insediamenti nella regione". Zelensky ha parlato del fatto che nel distretto "quasi 5.000 edifici sono stati distrutti, comprese le istituzioni mediche ed educative" e ha poi ringraziato "tutti coloro che lavorano per il ripristino e il ritorno alla vita normale per la nostra gente".
Intanto da Bakhmut, sede di una sempre cruenta battaglia "non ci ritiriamo". Lo ha ribadito in un'intervista all'Ansa il 24 marzo Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Zelensky, spiegando che "ci sono battaglie abbastanza intense in tutte le direzioni, allo stesso tempo noi stiamo compiendo lì una missione importante, stiamo eliminando il resto delle forze russe, quelli che sono ancora in grado di combattere. Ma stiamo anche accumulando le nostre risorse e stiamo completando le nuove brigate per la controffensiva". E conferma: "Sì, si stanno studiando possibili scenari previsti dalla stato maggiore, di cui non possiamo ovviamente dare dettagli, ma ci sono. E noi ci prepariamo in due sensi: da una parte ci difendiamo e dall'altro ci prepariamo per la controffensiva".
Il 27 marzo i russi hanno condotto 12 raid missilistici, 24 raid aerei e 55 attacchi con razzi. Lo ha reso noto lo Stato maggiore ucraino precisando che un raid sulla città di Slovyansk ha danneggiato edifici e case private, provocando vittime. Un attacco aereo su Bersyslav ha danneggiato infrastrutture civili. Secondo l'aggiornamento, le forze russe hanno anche condotto attacchi con 15 droni kamikaze e di fabbricazione iraniana Shahed-136, 14 dei quali sono stati distrutti. Il 1° aprile un bambino di 5 mesi e sua nonna sono stati uccisi durante un bombardamento dell'artiglieria russa su Avdiivka, nel Donetsk. Lo fa sapere su Telegram Andriy Yermak, capo dell'ufficio della presidenza ucraina. L'esercito russo ha bombardato zone residenziali della regione di Kherson, nel Sud dell'Ucraina, per 54 volte: tre civili sono rimasti uccisi e altri due feriti. Lo riferisce il capo
dell'amministrazione militare regionale Alexander Prokudin, citato dai media ucraini. Il giorno prima l'esercito del Cremlino ha bombardato un centinaio di insediamenti in nove regioni dell'Ucraina provocando la morte di 7 persone e il ferimento di altre 12, stando ai dati comunicati da Kiev. Il 2 aprile è salito a sei il numero delle vittime dei bombardamenti russi a Kostyantynivka, nella regione di Donetsk. I civili feriti sono otto, ha riferito il capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina Andriy Yermak, citato da Unian. Secondo Yermak, l'esercito russo ha lanciato due colpi dall'S-300 e quattro raffiche dall'Uragan Mlrs. "16 condomini, 8 case private, un asilo, l'edificio dell'ufficio delle imposte statale, le linee del gas sono stati danneggiati", ha detto l'amministrazione militare regionale.
Intanto due famiglie su cinque in Ucraina hanno estremo bisogno di mezzi di sostentamento e di beni di prima necessità e il Paese, un anno dopo l'intensificarsi del conflitto, sta affrontando tassi di sfollamento, inflazione e disoccupazione senza precedenti. Questo l'allarme lanciato da Save the Children.
Per contro il 29 marzo per il segretario del Consiglio di Sicurezza russo Nikolay Patrushev, durante un incontro con i suoi omologhi dei Paesi membri dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai a Nuova Delhi, “Tutti gli obiettivi dichiarati dell'operazione militare speciale saranno raggiunti, nonostante l'aumento dell'assistenza militare all'Ucraina da parte dell'Occidente". "Porteremo a termine la smilitarizzazione e la denazificazione dell'Ucraina e garantiremo l'integrità territoriale della Russia e la sicurezza della nostra popolazione", ha aggiunto Patrushev, come riportato dalla Tass.
Anche a costo di perdite immense, visto che alla fine di marzo sono quasi 173.000 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione, secondo l'esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito ucraino indica inoltre che si registrano 305 caccia, 291elicotteri e 2.216 droni russi abbattuti. Le forze di Kiev affermano di aver distrutto anche 3.595 carri armati russi, 2.631 sistemi di artiglieria, 6.947 veicoli blindati da combattimento, 18 navi, 522 sistemi missilistici a lancio multiplo, 277 sistemi di difesa antiaerea e 911 missili da crociera.
"Nessun'altra nazione vuole la pace più dell'Ucraina. Ma la pace ad ogni costo è un'illusione. Il popolo ucraino accetterà la pace solo se garantirà la cessazione completa dell'aggressione russa, il completo ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino e il ripristino dell'integrità territoriale del nostro stato all'interno dei confini riconosciuti a livello internazionale": lo ha detto il 28 marzo il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba intervenendo ad un evento sulla guerra nel suo Paese. Mentre il 2 aprile il presidente Zelensky nel suo consueto videomessaggio serale, citato da “Unian” ha affermato che "Una vittoria militare ucraina è l'unica cosa che porrà fine al terrore della Russia e restituirà la libertà a tutti i territori catturati. Questo Stato malvagio per il quale è diventata la norma colpire edifici residenziali con razzi, bombardare villaggi e persone deve essere sconfitto". Lo stesso presidente ucraino, ad un anno dal ritiro delle truppe di occupazione russe da Bucha, il 31 marzo aveva scritto su Telegram: “Bucha: 33 giorni di occupazione. Più di 1.400 morti, tra cui 37 bambini. Più di 175 persone sono state trovate in fosse comuni e camere di tortura. 9.000 crimini di guerra russi. 365 giorni da quando è di nuovo una città ucraina libera. Un simbolo delle atrocità dell'esercito del Paese occupante. Non perdoneremo mai. Puniremo ogni colpevole".

5 aprile 2023