Lettere

Mi trovo a mio agio col PMLI e il grande Maestro Stalin
Volevo felicitarmi perché da adesso sono più di 11 anni che simpatizzo per il PMLI cioè più anni rispetto al pur non bruttissimo PRC. La differenza sta che mentre il PRC è sempre stato antistalinista ed eurocomunista, io in questi 11 anni mi sono sempre trovato a mio agio con il grande Maestro Stalin. Invece con l’eurocomunismo stavo meno bene in quanto è un certo tipo di comunismo sì ma che preferisce schierarsi all’interno della costruzione europea (che ora avrà 65 anni). L’Unione europea non si può cambiare, va distrutta, solo il socialismo può garantire l’Europa dei popoli.
Viva Stalin e abbasso la Ue!
Giancarlo - Padova
 

Un saluto da simpatizzante
Sono un vostro simpatizzante, amico del compagno Gabriele Urban.
Da tanti anni sono con voi; ricordo che mi mandavate “Il Bolscevico” a prezzo ridotto. Vi ringrazio calorosamente per tutto.
Renato Dal Ponte - Portula (Biella)
 

Altra devastante esercitazione bellica Nato nei mari del nord Sardegna
War games di primavera delle forze armate Usa e Nato in Europa, dal Mar Baltico, la Finlandia e la Norvegia fino al Tirreno e all’isola-poligono della Sardegna. Parallelamente all’escalation del conflitto fratricida russo-ucraino, proseguono nel vecchio continente i processi di riarmo e militarizzazione ordinati dai vertici dell’Alleanza atlantica in funzione anti-Mosca.
I cacciabombardieri finlandesi F/A-18 “Super Hornet” torneranno ad operare in ambito alleato in occasione di quella che si prospetta come una delle più grandi esercitazioni aeree della storia della NATO, Air Defender 2023, che si terrà nei cieli della Germania e dell’Europa orientale dall’11 al 22 giugno, in stretto legame con altre due esercitazioni in territorio tedesco, Ramstein Dust e Ramstein Guard.
Le forze armate straniere giungeranno in Sardegna per via aerea utilizzando gli scali di Cagliari-Elmas e Decimomannu e per via marittima (porti di Cagliari e Olbia), mentre saranno utilizzate le aree addestrative di Capo Teulada, Salto di Quirra e Alghero.
Il devastante impatto dell’esercitazione in un territorio che ha già pagato insostenibili costi socio-ambientali e sanitari per le pluridecennali imposizioni bellico-militari di Italia e Nato, è stato del tutto ignorato dal Comitato misto paritetico. “Per quanto riguarda i comuni interessati - ha aggiunto il suo presidente, il generale di brigata Stefano Scanu - si rimarca la positiva ricaduta economica derivante dai servizi logistici che saranno erogati in favore delle truppe e si assicura il massimo impegno della Difesa in materia di difesa dell’ambiente”. Ai danni, pure le beffe.
Antonio Mazzeo - Messina
 

Da semi ad alberi, senza alberi
Il Corriere della Sera del 6 aprile racconta di un tema che ci sta a cuore come Uncem. Il fallimento e la contestazione della componente PNRR sulla forestazione urbana, coordinata dalle Città Metropolitane.
Il tema non è solo semi sì, alberi no. Nel senso di "non abbiamo piantato alberi", l'accusa di Bruxelles. Era scontato non lo potessimo fare, non avendo alberelli, ovvero "materiale di moltiplicazione" (che doveva essere prodotto e consegnato ai vivai forestali - deboli e inesistenti in Italia). Il vero punto sta sugli alberi non piantati e finora "seme", è da dieci anni almeno, che tutti parlano di nuove milionate di alberi da piantare. 10, 100, 1miliardo. Per "assorbire co2", risolvere le problematiche della crisi climatica, si dice. E giù applausi. Milioni e milioni.
E noi, ditino alzato per chiedere la parola, con PEFC, FSC, Legambiente, Alberitalia, Conaf a provare a dire che, in Italia "non abbiamo alberi" da piantare, che non abbiamo vivai forestali, che il "materiale da moltiplicazione" non è mai stato prodotto, che si è investito niente su questo fronte per cinquant'anni, che c’è una legge statale moderna e bellissima sulle foreste da applicare e che di demagogia moriremo. Perché il PNRR doveva avere 1 miliardo di euro per le foreste montane, 12 milioni di ettari di foreste in aumento, saltati nel 2021 per banali scontri politici nel governo di allora. Poi qualcuno ha pensato di dire che saremmo stati bravi come Paese investendo su nuovi alberi.
E così è partito il meccanismo e il bando, malscritto, sulle foreste urbane. Da piantare in spazi da ricavare. Facile. Bello, stupendo. Senza alberi da piantare. Dimenticandoci che il bosco in Italia aumenta non poco, invade il prato-pascolo e i paesi ove la popolazione si riduce, e che piantare alberi è solo una parte delle tante cose da fare e finanziare ai sensi della Strategia forestale nazionale. È solo un pezzo, piantare alberi che oggi non abbiamo, di un programma più ampio! Ma si è preferito agire di pancia, con milioni di alberi annunciati che non ci sarebbero mai potuti essere. E Uncem lo aveva detto, scritto, ma serve a poco oggi ribadirlo.
Marco Bussone - Presidente Uncem

12 aprile 2023