L'editoriale di Scuderi: La questione del potere politico

Risoluzione della Cellula “Nerina ‘Lucia’ Paoletti” di Firenze del PMLI

Indica con saggezza e lungimiranza al proletariato e al PMLI la via da seguire

La Cellula “Nerina ‘Lucia’ Paoletti” di Firenze appoggia fermamente, fa proprio e trae ispirazione e forza per portare avanti con ancora più determinazione il proprio impegno politico, l’illuminante Editoriale, di grande spessore e di grande pregnanza, del Segretario generale e Maestro del PMLI, Giovanni Scuderi, in occasione del 46° Anniversario della fondazione del Partito.
Con molta chiarezza in esso viene posta la questione del potere politico da cui il proletariato rimane regolarmente escluso: "C'è una questione molto importante, fondamentale, che è completamente assente nel dibattito politico. È la questione del potere politico, la madre di tutte le questioni" . Ma che non ha alcun interesse a promuoverne l’avvento il "vigente regime capitalista-neofascista" , composto da partiti che, con varie sfumature, sono cani da guardia della borghesia e del suo indiscusso potere. Ed è il PMLI l'unico partito interessato a tale questione, poiché il suo “compito generale è quello di guidare il proletariato, la classe delle operaie e degli operai, alla conquista del potere politico” .
Un potere e un diritto al potere, come sottolinea l’Editoriale, non riconosciuto dalla Costituzione, scritta dalla borghesia. Peraltro attualmente il proletariato conduce importanti battaglie per i diritti civili e i diritti sociali ma non inquadrandole in un percorso rivoluzionario bensì riformista “senza mettere in discussione il potere della borghesia e il suo sistema economico capitalista” . Perché si è determinata questa situazione? Sebbene, come sottolinea Scuderi, “nell’Ottocento, sotto l’influenza di Marx ed Engels, il proletariato ne aveva coscienza. E con maggior profondità e concretezza nel Novecento sotto l’influenza di Lenin, separandosi dai riformisti e fondando il Partito comunista d’Italia” . La motivazione risiede nel fatto che la borghesia attraverso i dirigenti revisionisti di tale partito “gradualmente è riuscita a cancellare nella testa e nei piani del proletariato l’obiettivo della conquista del potere politico”. E tuttavia per il proletariato, riappropriandosi obbligatoriamente “della sua cultura, che è il marxismo-leninismo-pensiero di Mao” , questa necessità e compito storico deve tornare di grande attualità se vuole opporsi alla borghesia e alla sua dittatura di classe, facendo avanzare la ruota della storia. Come ha stigmatizzato Mao: “I vecchi socialdemocratici, sulla breccia da qualche decina d’anni e i revisionisti moderni, alla ribalta da oltre un decennio, non hanno mai ammesso l’uguaglianza tra il proletariato e la borghesia. Essi negano categoricamente che la storia millenaria dell’umanità sia la storia della lotta tra le classi; negano categoricamente la lotta del proletariato contro la borghesia, la rivoluzione del proletariato contro la borghesia e la dittatura del proletariato sulla borghesia”.
Una necessità che Scuderi mette perfettamente in luce esortando le operaie e gli operai anticapitalisti coscienti e informati a prendere “in carico senza indugio questa questione e la pongano all’interno dei luoghi di lavoro, dei loro sindacati, partiti e movimenti” , assieme all’indicazione concreta affinché “i partiti con la bandiera rossa aprano una grande discussione pubblica e privata per elaborare un progetto comune sul socialismo con il proletariato al potere” , che è un dovere per tutti coloro che si professano comunisti.
La presa di coscienza del proletariato di essere una classe per sé, non solo in sé, è tanto più urgente oggi per la necessità, come indica l’Editoriale, di creare il più largo fronte unito possibile per abbattere “il governo neofascista Meloni” e anche perché con la guerra scatenata dal nuovo zar Putin contro l’Ucraina e l’imperialismo americano e il socialimperialismo cinese che si fronteggiano, in qualsiasi momento un incidente potrebbe essere la scintilla che fa scaturire la terza guerra mondiale, che come evidenzia Scuderi “il proletariato potrebbe evitare solo se è al potere” altrimenti il proletariato non potrà far altro che “insorgere alla testa delle masse popolari” per impedire che l’Italia vi venga coinvolta.
A noi marxisti-leninisti il Segretario generale ribadisce quali sono i nostri compiti in questo frangente, compiti ai quali il PMLI non defletterà mai, occorre non stancarsi “di invitare il proletariato a porsi la questione della conquista del potere politico, e di agire di conseguenza” . Dobbiamo continuare a meritarci i riconoscenti ringraziamenti che egli insieme al Comitato centrale rivolge alle militanti e ai militanti, alle simpatizzante e ai simpatizzanti del Partito perseverando nel “coraggioso, esemplare, infaticabile e duro impegno politico” che ci ha finora contraddistinto perché solo così potrà essere portata “fino in fondo la missione storica del PMLI” consapevoli, come ci ricorda Scuderi, che si tratta di “Una impresa titanica di lunga durata” . Siamo però noi a doverlo ringraziare profondamente per la saggezza e la lungimiranza con cui indica incessantemente al proletariato e anche a noi, qual è la via che occorre percorrere per la conquista dell’Italia unita, rossa e socialista.
Viva il proletariato italiano!
Viva il PMLI!
Viva il Segretario generale e Maestro del PMLI Giovanni Scuderi!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

12 aprile 2023