Rilevazione dell'Eurostat
Il 25% dei giovani italiani è a rischio povertà

 
Le rilevazioni dell'Eurostat – ossia dell'Ufficio statistico dell'Unione europea – aggiornate al 2021 e pubblicate lo scorso marzo mostrano un quadro economico a tinte fosche in modo particolare per le giovani generazioni di tutta l'Unione, e soprattutto per l'Italia.
Dai dati diffusi risulta che il 25% dei giovani tra i 15 e i 29 anni che vivono in Italia era a rischio povertà nel 2021, mentre la media dell'Unione europea, per la stessa fascia di età, raggiungeva comunque la ragguardevole cifra del 20,1% circa, mentre la percentuale italiana dell'intera popolazione a rischio di povertà era al 20% contro il 16,8% dell'intera popolazione europea.
Tra i giovani dei Paesi dell'Unione europea stanno peggio dei coetanei italiani soltanto quelli che vivono in Danimarca, Grecia, Spagna e Romania.
Il tasso di rischio povertà in Unione Europea nel 2021, quindi, è stato più elevato per i giovani che per la popolazione totale, con una differenza generale di 3,3 punti percentuali (20,1% contro 16,8%), e ciò si è verificato in ben 19 paesi europei compresa l'Italia, con un divario maggiore in Danimarca (12,3 % della popolazione totale a rischio di povertà rispetto al 25,6 % dei giovani) e in Svezia (15,7% rispetto al 24,6%), mentre solo i giovani in Lettonia, Malta, Estonia e Croazia hanno condizioni economiche migliori o quantomeno equivalenti rispetto alla popolazione nel suo complesso, ma si tratta di quattro Paesi con popolazione assai ridotta che fanno una sporadica eccezione alla regola.
Tutto quanto finora spiegato riguarda le prospettive future per i giovani, mentre la statistica europea, riguardo al 2021, ha preso in considerazione le condizioni attuali di vita dei giovani, introducendo il tasso di grave deprivazione materiale e sociale, cioè di necessitata privazione della maggior parte dei beni o servizi che sono necessari per condizioni di vita adeguate.
L'Eurostat ha preso in considerazione un paniere di prodotti simili a quelli presi in esame dall'istituto italiano Istat, ed emerge che ci sono tantissimi giovani che nel 2021 non erano in grado di affrontare spese impreviste né di saldare i debiti arretrati, come mutuo, affitto o bollette, di non potersi permettere un pasto con della carne o del pesce almeno una volta ogni due giorni, di utilizzare un'auto, di avere la disponibilità di una connessione internet, di potersi comperare vestiti nuovi per sostituire quelli rovinati e avere più di un paio di scarpe della giusta taglia. In queste condizioni drammatiche si trovava nel 2021 il 6,3% della popolazione generale europea mentre i giovani tra i 15 e i 29 anni erano il 6,1%, una percentuale quest'ultima in realtà altissima se si pensa che si tratta di giovani nel pieno delle loro potenzialità lavorative.
All'apice della classifica del tasso di deprivazione più alto ci sono Romania, Bulgaria e Grecia, con dati tra il 15% e il 25% mentre l'Italia, con il 5,6%, si è posizionata leggermente al di sotto della media e meglio di Spagna (7,7%) e Francia (6,4%), ma comunque peggio della Germania (4,8%).
Dalla tabella che pubblichiamo risulta che l'Italia occupa i primissimi posti in Europa nella poco edificante classifica del rischio povertà tra i giovani.
 
19 aprile 2023