Intervento di Enrico Chiavacci a nome del PMLI durante il corteo di Firenze
Il 25 Aprile è e deve restare per sempre una Festa antifascista
Sciogliere immediatamente tutti i gruppi e le organizzazioni neofasciste. Respingere con forza la mozione del governo neofascista Meloni che equipara nazismo e fascismo al comunismo

Pubblichiamo il discorso pronunciato dal compagno Enrico Chiavacci il 25 Aprile nel corso del corteo pomeridiano promosso da Firenze Antifascista cui il PMLI ha partecipato (vedi cronaca sul n. 17 de “Il Bolscevico”).
 
Mai come oggi celebrare il 25 Aprile, significa non solo ricordare la pagina più luminosa della storia del nostro popolo, ma anche ispirarsi al suo spirito e ai suoi insegnamenti per combattere il fascismo che si presenta sotto nuove forme e nuovi vessilli, e che oggi è salito al potere con il governo neofascista Meloni.
Un governo che affonda le sue radici nel MSI, erede diretto del Partito nazionale fascista, che lei e i suoi camerati di Fratelli D'Italia non hanno mai rinnegato, seppur tutta la storia del dopoguerra sia macchiata dalle imprese golpiste, terroriste e stragiste di questo partito e delle sue costole Ordine nuovo e Avanguardia nazionale. Non è un caso se Meloni si è data l'obiettivo di realizzare, in questa legislatura, la repubblica presidenziale disegnata dalla P2 di Gelli e che era anche nel programma del MSI di Almirante.
È impossibile elencare l'enorme quantità di atti, provvedimenti e progetti di stampo antidemocratico, oscurantista, neofascista, razzista e xenofobo realizzati o messi in cantiere da questo governo in appena sei mesi; il tutto inserito in una brutale politica repressiva e poliziesca all'insegna dello slogan tipicamente fascista “ordine e sicurezza” che si affianca all'altro caposaldo mussoliniano “Dio, Patria e Famiglia”.
Citiamo solo uno degli ultimi, e cioè la mozione di qualche giorno fa votata a maggioranza in Senato che equipara il nazismo e il fascismo al comunismo e che inserisce a fianco del 25 Aprile e del Primo Maggio altre date da celebrare a livello istituzionale, quali fra le altre l'anniversario della nascita del Regno d'Italia, il 10 febbraio con le “foibe” e la prima vittoria elettorale del '48 della Democrazia Cristiana sul Fronte Popolare. Tutte celebrazioni nazionaliste, militariste, revisioniste e anticomuniste, senza eccezione alcuna.
Il 25 Aprile è e deve restare per sempre una Festa antifascista. Non ci può essere una “pacificazione nazionale” né una “memoria condivisa” tra chi combatté dalla parte dei boia nazifascisti oppressori e chi impugnò le armi per resistere a quell'oppressione.
Al contrario, bisogna chiedere lo scioglimento immediato di tutti i gruppi e organizzazioni neofasciste e neonaziste (e noi lo faremo il 6 maggio per la chiusura di Casapound qui a Firenze, città Medaglia d'oro per la Resistenza) e la chiusura di tutti i loro covi.
In questo contesto il nostro compito è quello unire tutte le masse antifasciste, anticapitaliste e progressiste, incluse quelle riformiste e i partiti parlamentari, in un fronte unito di lotta quanto più ampio possibile, senza settarismi, pregiudizi ed esclusioni, per cacciare il governo neofascista Meloni prima che faccia altri gravi danni alle masse e rimetta la camicia nera all'Italia.
Allo stesso tempo occorre comprendere che il fascismo è figlio del capitalismo, e che per estirparlo per sempre è necessario abbattere il sistema capitalista e, secondo noi, sostituirlo col socialismo e il potere politico del proletariato, che erano anche l'aspirazione delle partigiane e dei partigiani comunisti, la parte più numerosa, più coraggiosa e più avanzata della Resistenza italiana.
Oggi dobbiamo far rivivere quell'aspirazione, ponendo il problema del socialismo e del potere politico, perché altrimenti sarà impossibile, nonostante gli sforzi, cambiare veramente l'Italia.

3 maggio 2023