Intervento di Chiavacci per il PMLI in piazza dell'Isolotto il Primo Maggio
Lottiamo per abbattere il governo neofascista Meloni con un fronte unito il più ampio possibile delle forze anticapitaliste

Care compagne e cari compagni,
porto il saluto del Comitato provinciale di Firenze del PMLI. Per prima cosa vorrei ringraziare il Comitato “Ogni giorno è il Primo Maggio” per tenere alta questa bandiera, per l'attività che svolge e per l'intento unitario che ha e che è essenziale, oggi più che mai.
Quest'anno lo celebriamo in una piazza cara e particolarmente importante per noi, nella quale lo abbiamo festeggiato per oltre 30 anni, unitariamente ad altre forze politiche, sociali e sindacali, fino a pochi anni fa. Oggi ci sono ancora tutte le ragioni per far rivivere il suo spirito originario. Lo sfruttamento capitalistico domina nel mondo nonostante sia la causa delle guerre, delle crisi economiche, delle migrazioni, dell'inquinamento, delle ingiustizie e delle disuguaglianze.
Le previsioni di politici e intellettuali borghesi sulla “fine della storia” della lotta di classe e delle ideologie, sulla scomparsa della classe operaia, sull'espansione della “democrazia” e del benessere, sull'affermazione della pace nel mondo che avrebbe posto le guerre “fuori dalla storia” si sono rivelate delle grossolane mistificazioni.
Basti guardare alle condizioni in cui versano il proletariato e i lavoratori nel mondo e nel nostro Paese per riscoprire l'esigenza di rifarsi allo spirito originario di classe e anticapitalista del Primo Maggio. Mai come negli ultimi decenni si era visto un peggioramento di queste proporzioni. La stessa storica rivendicazione delle otto ore di lavoro, in certi settori (vedi il tessile, la logistica o in agricoltura), per dirne una, è ancora un miraggio.
Un peggioramento a cui hanno contribuito tutti i governi che si sono succeduti negli ultimi decenni, indipendentemente dal fatto che rappresentassero la destra o la “sinistra” borghese. Sulla stessa strada si procede speditamente adesso che il fascismo è tornato al potere, dopo aver compiuto una nuova marcia su Roma parlamentare ed elettorale, nella nuova forma e con le nuove insegne del neofascismo capeggiato da Giorgia Meloni.
Non sto ad elencare i fatti e le azioni di questo governo e dei suoi ministri che spingono sull'acceleratore della fascistizzazione del nostro Paese su tutti i piani, a partire da quello ideologico e culturale, quanto economico con un sistema fiscale che favorisce gli evasori i ricchi e i mafiosi.
Ogni giorno esaltano il Msi di Almirante, attaccano la Resistenza, sminuiscono le atrocità del nazismo, rivalutano il fascismo, e arrivano addirittura a invocare la purezza della razza contro “la sostituzione etnica”, allo stesso modo di Hitler e Mussolini.
Un quadro che rende chiara l'urgenza di una grande mobilitazione. Eppure la distanza siderale esistente tra i dirigenti di Cgil, Cisl e Uil e le reali esigenze dei lavoratori è palesemente evidenziata da quanto avviene nel resto d'Europa dove si scende in piazza e si sciopera; al contrario in Italia i sindacati confederali hanno indetto nel mese di maggio solo 3 inutili - perché non torcono un capello al padronato e al governo - iniziative interregionali di sabato.
Come ha recentemente sottolineato il nostro Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi: “C'è una questione molto importante, fondamentale, che è completamente assente nel dibattito. È la questione del potere politico, la madre di tutte le questioni. I partiti del vigente regime capitalista neofascista non hanno alcun interesse a parlarne perché a costoro sta bene che al potere ci sia la borghesia”.
Attualmente le masse popolari si battono contro e per numerosi obiettivi, ma quasi sempre su un piano riformista, elettorale e costituzionale, senza mettere in discussione il potere della borghesia e in ultima analisi, nemmeno il suo sistema economico capitalista.
Eppure proprio il proletariato produce tutta la ricchezza del Paese, e ha pieno diritto di avere il potere politico anche se ciò non gli è riconosciuto dalla Costituzione, e non potrà mai ottenerlo per via parlamentare.
Nell'immediato dobbiamo lottare risolutamente contro il governo neofascista Meloni per abbatterlo, sviluppando un fronte unito il più ampio possibile, fra le forze anticapitaliste, ma anche da quelle riformiste, se ci stanno. Una unità senza settarismi, pregiudizi ed esclusioni perché deve contare solo l'opposizione a questo governo, per mandarlo a casa.
In generale, siamo convinti che in Italia non potrà esserci nessun avvenire democratico, progressista, antifascista, anticapitalista e rivoluzionario se non si apre alla lotta per il socialismo. Siamo ben consapevoli che il socialismo non è dietro l'angolo, ma non importa quanto tempo ci vorrà; noi siamo pronti e continueremo a lavorare sodo affinché il proletariato e le nuove generazioni si risveglino e sotto grandi e rosse bandiere, diano il via “all'assalto al cielo”.
Viva il Primo Maggio!
Viva la classe operaia e i lavoratori!

3 maggio 2023