Promossa dall’ANPI
Riuscita assemblea a Catania contro l’autonomia differenziata
Intervento di Schembri a nome del PMLI

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Sabato 29 aprile nella suggestiva scalinata Alessi nel centro storico catanese si è svolta una riuscita assemblea-presidio indetta dall'ANPI Catania per dire No all'autonomia regionale differenziata.Hanno partecipato varie associazioni eppoi CGIL, COBAS , USB, OCOB, CDC, PRC, PCL, PCI, senza dimenticare il PMLI.
A condurre il dibattito Pina Palella dell'ANPI assieme a Marina Boscaino, portavoce nazionale del Comitato per il ritiro di ogni autonomia differenziata. Nei loro interventi hanno toccato i temi di questa scellerata legge che lascerebbe ad ogni regione la potestà legislativa esclusiva su 23 materie vitali quali l'istruzione, sanità, infrastrutture, porti, aeroporti, autostrade, trasporti, commercio, sicurezza sul lavoro, alimentazione e persino i rapporti con l'Unione europea. Tutto ha inizio con la riforma del Titolo V della Costituzione del 2001 in base alla quale nel 2018 il governo Gentiloni ha siglato pre-intese con le regioni Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. “Regionalizzare le norme su questi temi essenziali per la vita collettiva, significa - denuncia Marina Boscaino - avere tanti sistemi di istruzione differenti quanti sono le regioni. non solo orari e contratti diversi, ma anche materie e argomenti di studio diversi, a danno dell'unità del sistema formativo nazionale e della libertà di insegnamento, con sanità differenti tra Nord e Sud, peggiorando gli attuali squilibri dove migliaia e migliaia di persone sono costrette a curarsi al Nord, pensando alla Calabria a causa delle carenze della sua offerta sanitaria, a vantaggio della Lombardia con un gettito di 60 milioni di euro per cure.
Tra gli altri, seri dubbi sono stati espressi anche nei riguardi dei lep, livelli essenziali di prestazione, che dovrebbero essere garantite in tutte le regioni "ma a fissarli sarà una cabina di regia fatta da tecnici di nomina governativa, senza alcuna interlocuzione del parlamento che non sarà coinvolto nella più catastrofica riforma dello stato sociale".
Tanti gli interventi unitari e condivisibili. Salvo Di Stefano: "Una controriforma con una svolta reazionaria con la quale l'Italia non ci sarebbe più. E si tornerebbe a una situazione pre-unitaria con tanti staterelli manovrati da forze internazionali. E si attuerebbe il progetto della Lega di distruggere il Mezzogiorno".
Il PMLI ha partecipato con spirito unitario all'assemblea-presidio con la Cellula “Stalin” della provincia di Catania e suoi amici. Il compagno Sesto Schembri ha preso la parola ricordando che il PMLI da tempo si batte contro le ARD autonomia regionale differenziata (staterelli), un progetto fascio leghista che si vuole concretizzare da parte del governo neofascista Meloni, un progetto che condanna il Mezzogiorno a vivere in perpetuo nel sottosviluppo e nell'indigenza, dove i governi di centro-destra e “centro-sinistra" in trequarti di secolo hanno fatto solo promesse. Basta guardare Catania, una città in dissesto, basta andare nelle periferie dove si vedono le differenze di classe e la povertà diffusa, e tutto questo ha una radice nel sistema economico e politico capitalista e imperialista fondato sul profitto e le disuguaglianze sociali e territoriali e culturali e sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, un sistema irriformabile.
Uniti lottiamo contro l’autonomia regionale differenziata, un disastro per il Meridione, guardando all'orizzonte per l'Italia unita, rossa e socialista.

10 maggio 2023