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Viva il Primo Maggio!

di Ugo - Genova
Viva il Primo Maggio!
Viva il Primo Maggio anche se ricorda, e commemora, la repressione, avvenuta a Chicago nei primi giorni di maggio del 1886 compiuta dalla polizia statunitense, in cui vennero assassinati undici lavoratori colpevoli di aver aderito a una manifestazione sindacale.
Viva il Primo Maggio perché in quella occasione la classe operaia rivendicava le otto ore di lavoro, parola d’ordine di civiltà condivisa in tutto il mondo.
Viva il Primo Maggio perché nel 1886 la Seconda Internazionale, riunita a Parigi, in memoria di quei tragici eventi promulgò il Primo Maggio, Giornata Internazionale dei Lavoratori.
Viva il Primo Maggio anche se per la maggioranza dei giovani di questo nostro Paese, in cui la Costituzione all’art. 1 recita che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, un lavoro è un miraggio, e quando c’è, è spesso precario, mal retribuito, flessibile, con contratti di apprendistato, stage, lavoro nero, e in poche parole maledetto.
Viva il Primo Maggio, e qui occorre gridarlo forte, perché la borghesia con il beneplacito di tanti, e troppi, presunti compagni di viaggio e falsi amici del proletariato, cerca di ridurre a semplice festa, a occasione vacanziera, a momento per un concerto da tenere in piazza per puro divertimento, per fare ballare, in modo spensierato, quei giovani che avrebbero invece tutto il diritto di rivoltare, quella piazza, per richiedere e pretendere di aver un futuro.
Viva il Primo Maggio, e la Festa dei Lavoratori, anche se in questo Paese si continua a morire sul posto di lavoro per il fatto che non vengono rispettate le più banali norme di sicurezza, perché chi è deputato a farlo non controlla, non vigila, connivente si gira dall’altra parte per non disturbare “il manovratore”, per non ostacolare, con fastidiose ispezioni, chi, come rivendica la Meloni “vuole fare”.
Viva il Primo Maggio soprattutto quando la classe operaia recupererà il valore e il messaggio che quella data possiede. Che è la lotta contro lo sfruttamento, contro il giogo padronale, per l’emancipazione femminile, per il superamento del sistema di produzione capitalistico.
Viva il nostro Primo Maggio perché siamo coscienti che per realizzare la giustizia sociale, e le premesse che sopra enunciavo, occorre giungere al socialismo e quindi lottare per diffondere le nostre idee, le nostre parole d’ordine, ma pure combattere contro chi cerca con ogni mezzo di fare accettare alle masse popolari che si può convivere con il capitalismo perché le Rivoluzioni sono fuori dalla storia, come lo è, a sentire loro, fuori dalla storia e dal futuro, la lotta di classe.
Viva il mio Primo Maggio se potessi essere catapultato in Cina e negli anni di Mao. Passare, marciando, in rassegna sulla piazza Tiananmen e quando il Grande Timoniere mi guarda e mi domanda se ho fatto un buon lavoro, rispondergli, con il groppo alla gola, che ho fatto un buon lavoro, ma so che ne dovrò fare ancora molto, che la strada da percorrere è ancora ardua, ma che alla conclusione sarà vincente e il futuro radioso.
Viva il Primo Maggio!

10 maggio 2023