Il governatore Giani (PD) tira dritto sul rigassificatore e ignora la volontà popolare
Continuano le proteste a Piombino per bloccare la bomba a orologeria

Dal corrispondente della Toscana
Continua il braccio di ferro sulla decisione d'installare il rigassificatore tra la popolazione di Piombino (Livorno) e il governatore toscano Eugenio Giani (PD, nominato da Draghi commissario straordinario per i rigassificatori nella nostra regione). Una decisione fortemente voluta prima dal governo Draghi e successivamente da quello della neofascista Meloni.
Il 2 maggio i Comitati di Piombino hanno inviato una lettera aperta al Comitato Tecnico Regionale e per conoscenza al prefetto nella quale denunciano l'assenza di un Rapporto Definitivo di Sicurezza necessario per garantire un esercizio sicuro dell'impianto. Stessa cosa la mancanza del Piano d'emergenza a cura del prefetto che dovrebbe comunicare agli abitanti, in primis al sindaco in qualità di responsabile della salute dei piombinesi, cosa fare in caso di incidente.
Questo non ha spostato la decisione di Giani che d'imperio continua a portare avanti il progetto nonostante che il comune di Piombino, il cui sindaco è Francesco Ferrari (Fratelli d'Italia), abbia avviato un'azione legale con ricorso al Tar sostenuta da Greenpeace e WWF.
Occorre anche aggiungere che neppure il procedimento per concedere l'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) è concluso, forse incontra delle “difficoltà” dovute alla velocità/scorciatoie del provvedimento che ha autorizzato il rigassificatore.
Il 4 e 5 maggio mentre Giani proclamava l'avvio a breve dei test, la nave metaniera Maran Gas Kalymnos ha trasportato il primo carico di gas preliminare all'avvio del primo set di controlli e test delle attrezzature e dei metanodotti dell'impianto. La nave con il suo carico di gas naturale liquefatto è partita dall'Egitto alla volta di Piombino lo scorso 27 aprile.
Le navi Maran Gas e la Golar Tundra (quest'ultima acquistata da Snam per 330 milioni di euro) sono così ormeggiate l'una di fianco all'altra sulla banchina Est della darsena Nord del porto di Piombino in attesa del trasferimento del gas. Presenti alle operazioni di attracco il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, l'amministratore delegato Snam, il presidente dell'Autorità portuale locale Luciano Guerriere e ovviamente il governatore Giani.
Gli abitanti e i comitati denunciano i “test” che vengono fatti sulla pelle della popolazione e si schierano a favore di una politica delle “fonti rinnovabili” al posto del “gas”.
Intanto i pescecani capitalisti come Snam si stanno sicuramente sfregando le mani perché oltre Piombino, entro il 2024, entrerà in funzione un altro rigassificatore, con la nave BW Singapore, gemella della Golar Tundra che sarà ormeggiata nell'Adriatico davanti a Ravenna. E così lo scorso 6 maggio il comitato Fuori dal fossile, rete No Rigass, No Gnl e rete Emergenza Climatica e Ambientale Emilia-Romagna ha manifestato proprio a Ravenna.
Noi marxisti-leninisti siamo dalla parte della volontà popolare che dice No al rigassificatore, una bomba ad orologeria che mette a repentaglio la vita della popolazione e l'ecosistema marino.

10 maggio 2023