Elezioni comunali parziali del 14-15 maggio
In Molise successo dell’astensionismo: il 40% degli elettori non si reca alle urne
Ottimo segnale in vista delle imminenti regionali

Dal corrispondente del PMLI per il Molise
È davvero incoraggiante l’esito delle amministrative del 14-15 maggio in Molise. Premesso che si è votato solo in 14 piccolissimi centri, salvo Venafro, unico comune vicino ai 10.000 abitanti, l’aver registrato un’affluenza pari solo al 60,51%, lascia davvero il segno. Eppure, siamo al cospetto di una tipologia di elezione, le comunali appunto, in cui generalmente, vuoi per il controllo del territorio da parte dei candidati o dei partiti borghesi, vuoi per questioni di parentela o amicizia, vuoi per le solite promesse di assunzioni, ecc., almeno fino a pochi anni fa, si registrava un'affluenza ben maggiore.
E proprio questa alta diserzione fa capire quanto le masse popolari molisane siano stufe delle solite promesse dei ciarlatani di turno, testimoniano una sempre più forte disaffezione alle istituzioni borghesi.
Occorre registrare la quasi totale assenza dei partiti tradizionali: o non si sono presentati direttamente o c'erano in modo indiretto appoggiando liste civiche. Eppoi, le solite liste e candidati, che non hanno preso neanche un voto, in corsa solo, come sempre, per alimentare il partecipazionismo.
In provincia di Isernia erano interessati 5 comuni per un totale di 14.500 elettori. Focus su Venafro, il centro più grande: vince la lista civica di Alfredo Ricci, riconfermato nel ruolo. Uomo di “centro-destra”, si impone con il 51,9% delle preferenze in uno dei pochi paesi che ha fatto registrare una più alta partecipazione, 71,31%. Record di astensioni invece a Sessano del Molise, quasi il 60% degli elettori sui sono astenuti.
In provincia di Campobasso, focus su Larino, interessante non tanto per essere il comune più popoloso della provincia chiamato al voto, ma per cosa è successo nelle settimane passate. Viene confermato sindaco Pino Puchetti che, pur essendo del PD, ha presentato una propria lista sfidando le direttive del ras piddino Facciolla che non voleva candidarlo. Parte dei tesserati ha seguito Puchetti, altri si sono schierati con lo sfidante Vito Di Maria: l'ennesimo segnale di un partito diviso in gruppi di potere interessati unicamente alle poltrone. Per il resto, affluenza massima a Salcito, 71%, e proprio a Larino, 62,9%. All’opposto Ripabottoni, con l’affluenza ferma al 39,5% e il clamoroso record di Montorio nei Frentani, dove si è recato alle urne solo il 30,5% della popolazione, meno di un elettore su tre!
Come detto, dati incoraggianti, la diserzione dalle urne aumenta da anni. C’è però il secondo passo da compiere. Per il bene della nostra regione, è basilare continuare a soffiare sul fuoco che arde nelle vene di tanti molisani, arrabbiati nel vedere la nostra terra sempre più afflitta da mille problemi. Il proletariato più cosciente e gli anticapitalisti devono accrescere la loro coscienza di classe, liberarsi dalle illusioni elettorali, rifiutarsi di regalare la loro fiducia agli esponenti borghesi disseminati nelle varie liste e, nel contempo, lavorare per creare in quanti più paesi possibile le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia le Assemblee popolari e i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta. Le prime devono essere costituite da tutti gli abitanti che si dichiarano anticapitalisti, antifascisti, fautori del socialismo e disposti a combattere le istituzioni borghesi, tanto centrali che locali. Dalle assemblee popolari di quartiere si va, in crescendo, ad eleggere il Comitato popolare cittadino, provinciale, ecc.
È questa l'alternativa all'elettoralismo e al partecipazionismo borghesi, la strada percorribile dai molisani per creare le condizioni per difendere i diritti del proletariato e delle masse popolari, per combattere contro le amministrazioni locali e per lottare contro il capitalismo e per il socialismo.

17 maggio 2023