Lettere

Per non dimenticare Sabra e Chatila - 2023
La diaspora dei Palestinesi, causata dalla Nakba del 1948, resta una ferita profondissima e non sanata del mondo contemporaneo: metà di questo popolo è stato costretto a lasciare la sua terra, non ha il suo Stato, e milioni di uomini e donne palestinesi vivono sparsi in diversi paesi del pianeta.
Oltre 400mila sono profughi in Libano dal 1948: le loro condizioni di vita sono terribili, aggravate nel corso degli anni dalle crisi economiche globali, dalle guerre che portano altri profughi anche nel Paese dei Cedri, ed inoltre, dopo la spaventosa pandemia che ha colpito il paese, è seguita una crisi economica che non dà tregua a chi già soffre.
Anche quest’anno come ogni anno dal 2001, si terrà in Libano (dal 17 al 23 settembre) la settimana di commemorazione delle vittime del massacro di Sabra e Chatila, che sarà occasione di conoscenza, solidarietà e informazione.
Da oggi e fino al 10 luglio siamo pronti a raccogliere le adesioni e a formare una delegazione dell'Associazione "Per non dimenticare ODV".
Nello spirito dei nostri fondatori, Stefano Chiarini e Maurizio Musolino, andremo a ricordare uno dei massacri più brutali che si ricordi, commesso nel 1982 dalle forze falangiste e da quelle israeliane contro persone inermi, e a denunciare le condizioni di vita dei profughi, l’ignavia della comunità internazionale nei confronti della Palestina, il crescente razzismo con cui i governi israeliani stanno tentando di cancellare la questione palestinese, sfruttando l’islamofobia dilagante e il disprezzo dello straniero nel mondo occidentale, per “sfilarla” dall’agenda internazionale.
È molto importante andare in Libano e conoscere la realtà di quel pezzo di umanità scacciata dalle proprie case nel 1948 e, dopo venti anni, nel 1967, rappresentata da uomini e donne che non sono potuti tornare indietro e che non possono guardare al futuro perché non hanno patria. Cittadini di serie B in un paese che li ospita malvolentieri.
L'Associazione "Per non dimenticare ODV"
Marta Turilli (340 9254858 - martaturilli@yahoo.it)
Mirca Garuti (339 3758378 - mirca_garuti@yahoo.it)
Goretta Bonacorsi (349 2124576 - gorettina@libero.it)
 

Il Piano Borghi del ministero della Cultura dovrebbe essere totalmente cancellato
“Il Piano Borghi del ministero della Cultura dovrebbe essere totalmente cancellato. È nato male e cresce peggio. Concepito lontano dai territori, senza logica territoriale e senza senso sociale, il bando PNRR relativo al Piano ha premiato un anno fa 250 Comuni con un milione e mezzo di euro ciascuno e 21 paesi in Italia con 20 milioni ciascuno. Che fortunati. Che azione virtuosa! Uncem è allibita e preoccupata. L'assurdità totale di due lotterie, linea A e linea B, che con modalità diverse hanno tradito i Comuni, mettendoli tutti in scontro, non considerando le comunità, inducendo i Comuni a correre dietro a progetti municipalisti imperniati sul campanile. E cosa importa se il vicino ha preso niente ma io ho preso 20 milioni. Borghi e paesi che il ministero, con governi diversi ad appoggiare Piano e bandi, non ha saputo riconoscere, interpretare, sostenere.
Uncem è sempre stata netta e chiara. Ha detto che quel Piano è illusorio e dannoso. Crea sperequazioni. Lo ripete con forza. E oggi lo ribadisce di fronte a un altro assurdo bando, probabilmente pure contro la Costituzione, che permette a 294 borghi finanziati dalla linea B di ricevere ulteriori finanziamenti per le imprese in quei territori. Come se fosse facile e come se bastasse qualche euro, a fare impresa nei paesi. Nuovamente un bando mal scritto che non affronta temi gravi come la desertificazione economica dei territori, della riorganizzazione dei servizi, dei flussi di merci e persone, che riguardano tutti, un bando che ignora la legge 158 del 2017 sui piccoli Comuni. Che dà 200 milioni a pochi fortunati. E tutti gli altri stanno al palo. Grave e poco lungimirante. Crea ulteriori sperequazioni, disuguaglianze, danni di fatto. Bloccare tutto, per un nuovo Ministro arrivato al MIC, sarebbe stato più idoneo. E poco importa se il PNRR impone una corsa alla spesa, anche per i borghi. Spendete, spendete, si dice. Fondi per lavori che i Comuni non riescono a fare per mille regole sbagliate, a partire da quelle sulle anticipazioni di cassa. Dare 200 milioni di euro a 300 fortunati è ancora una volta poco degno di un Paese complesso come l'Italia. Per i piccoli Comuni sarebbe bastato applicare la legge. Anche dove si dice che lo sviluppo economico e sociale gli Enti lo fanno insieme. E solo così si salvano. Non con milionate date a chi è più bravo".
Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.
UNCEM - Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani - Roma
 
Festival del Lavoro nelle Aree interne
Dal 25 al 27 maggio, si terrà a Soveria Mannelli (Catanzaro), la città calabrese sede della Casa Editrice Rubbettino, la prima edizione del Festival del Lavoro nelle Aree Interne promosso dall’associazione RESpro-Rete di storici per i paesaggi della produzione, dalla Fondazione Appennino ETS e, appunto, dalla casa editrice Rubbettino.
Il tema di questa prima edizione, inserita all’interno del Festival dello sviluppo sostenibile promosso da ASVIS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), è Il lavoro tra passato e futuro, fragilità e opportunità di un patrimonio nei territori interni dell’Italia contemporanea.
Gli eventi del festival saranno trasmessi sulla pagina Facebook Rubbettino (https://www.facebook.com/RubbettinoEditore) e su quella YouTube (https://www.youtube.com/@RubbettinoEditore)

24 maggio 2023