Le studentesse e gli studenti di Firenze delegittimano le istituzioni universitarie
Al voto solo il 17% degli aventi diritto. Occorre lottare per una università pubblica, gratuita e governata dalle studentesse e dagli studenti

Redazione di Firenze
Nei giorni 3 e 4 maggio 2023 si sono svolte le elezioni delle rappresentanze studentesche negli organismi universitari della città del Giglio. Le liste che si sono presentate erano le seguenti: Csx-Psi d'ispirazione “centro-sinistra”, più a sinistra l'Unione Degli Universitari (UDU) e Studenti di Sinistra - una rete di collettivi delle varie facoltà -, Cravos e il Fronte della Gioventù Comunista. A destra invece si sono presentati i fascisti di Azione Universitaria. Chi dice di non identificarsi formalmente con “correnti ideologiche”, è la lista Obiettivo Studenti.
Venendo ai risultati, Csx-Firenze si è consolidato ai vertici delle preferenze in tutti gli organi centrali e in cinque consigli di scuola. La corsa al Senato accademico si conclude col sorpasso di Csx sull’Udu; questi ultimi sono in seconda posizione con poche decine di voti in più rispetto a Studenti di Sinistra. Seguono poi rispettivamente Obiettivo studenti e Azione universitaria.
È importante specificare i dati dell’affluenza di queste elezioni, in netto calo rispetto al 2021; infatti per il Senato accademico ha votato appena il 17,93% della popolazione universitaria, dato addirittura più basso del 2021, quando venne registrato un misero 23,57%. Analoga è la situazione dell’affluenza per il Consiglio di amministrazione che segna il 13,83% rispetto al 18,26% del 2021. Negli altri nuclei e nei consigli di scuola le percentuali vanno dal 21% di Scienze politiche al 10% di Economia.
In sostanza, al Senato Csx ha ottenuto il 29,1% dei voti espressi, pari a 3.100 voti circa su 48.226 aventi diritto, che si traduce in appena il 6,43%. La destra si ferma a un irrisorio 1,83% pari a 887 voti. Nel consiglio di amministrazione l’Udu è “scavalcata” sia da Csx-Psi che da Studenti di Sinistra rimanendo senza rappresentanti. Csx “vince” infatti al Consiglio di amministrazione con 2.309 miseri voti, pari al 4,50% circa degli studenti aventi diritto e Studenti di Sinistra si ferma poco sopra il 3,3%.
Csx per la prima volta nella sua storia è la prima lista dell’ateneo fiorentino e i suoi rappresentanti festeggiano. C’è poco da festeggiare però in un contesto nel quale al Senato accademico 37.558 studenti su 48.226 e al Consiglio d’amministrazione addirittura 43.023 su 51.253 hanno disertato le urne sebbene l’operazione si sia svolta online, con tutte le facilitazioni del caso.
L’unica certezza di queste elezioni è che le studentesse e gli studenti universitari di Firenze hanno delegittimato gli organismi dirigenti accademici. Gli studenti li delegittimano perché provano sfiducia, data dal non sentirsi rappresentati da queste istituzioni, e perché sanno che, a prescindere dalle buone intenzioni di qualcuno degli eletti, costoro rimangono sempre un’esigua minoranza all'interno degli organi, dal ruolo esclusivamente consultivo.
Questa situazione rimarca la necessità di istituire nuovi organi di governo degli atenei in cui le studentesse e gli studenti siano la maggioranza e dispongano di poteri vincolanti. Ne devono far parte anche i rappresentanti del personale docente e non docente, ma come minoranza, ed è qui che si gioca la partita. Tutti i membri devono essere eletti nelle rispettive Assemblee generali che potranno revocarli in qualsiasi momento. Le Assemblee generali devono ispirarsi ai principi della democrazia diretta.
Un motivo in più per rilanciare agli studenti e alle studentesse la nostra linea politica universitaria, che ha come stella polare la necessità di lottare “per una università pubblica, gratuita e governata dalle studentesse e dagli studenti”.
Oltre a chi presenta liste, a Firenze è attivo anche il Collettivo d’Ateneo, che in questi giorni ha dato vita alla protesta contro il caro affitti, occupando simbolicamente lo studentato Ater di viale Morgagni con lo slogan “Senza casa non si studia”. Un'altra battaglia fondamentale per il diritto allo studio per tutti che va appoggiata senza esitazioni. Spetta alle università ed alle amministrazioni comunali provvedere a mettere a disposizione studentati in numero sufficiente e adeguato alle effettive necessità, innanzitutto riconvertendo i tanti edifici pubblici e privati in disuso che rappresentano un vergognoso spreco ed una inaccettabile sponda ai profitti di chi affitta agli studenti a prezzo “di mercato”. Il vitto e l'alloggio delle studentesse e degli studenti fuori sede devono essere gratuiti per tutti.
 
31 maggio 2023