79° anniversario dell’eccidio nazi-fascista
Commemorazione partigiana in piazza Martiri della Libertà a Biella
Rifondazione Comunista e Partito marxista-leninista italiano contestano il deputato meloniano Delmastro e il sindaco leghista Corradino

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Puntualmente alle 18 di sabato 3 giugno dal comune di Biella è partito il corteo commemorativo del 79° anniversario dell'eccidio nazi-fascista contro i gloriosi 21 partigiani biellesi che vennero sommariamente fucilati in piazza il 4 giugno del 1944.
Il corteo ha percorso via Italia accompagnato dalla banda musicale cittadina “G. Verdi” che ha suonato le principali canzoni partigiane e antifasciste come “Bella ciao” e “Valsesia”. Giunti in piazza Martiri, dinanzi al monumento ove sono incisi i nomi dei partigiani trucidati, i compagni di Rifondazione comunista e del PMLI hanno protestato contro la provocatoria presenza del deputato di Fratelli d'Italia, Andrea Delmastro, accusandolo di essere rappresentante di un partito che conserva ancora come simbolo la fiamma tricolore, che richiama l'eredità del Movimento sociale italiano e quindi del fascismo, e di non avere pertanto alcun diritto di presenziare all’omaggio ai partigiani caduti per la libertà del nostro Paese.
Subito ha preso le difese del parlamentare meloniano il sindaco di Biella, il leghista Claudio Corradino, che tentava, in modo sgangherato di difendere il suo stretto alleato politico. Anche in questo caso parte la contestazione al sindaco di Biella a cui viene imputato di voler porre sullo stesso piano fascisti e antifascisti e di non aver voluto concedere la cittadinanza d'onore a Liliana Segre nel novembre del 2019. I contestatori hanno quindi ricordato ai manifestanti che né il sindaco di Biella né il suo sodale Delmastro possiedono l’autorità morale per commemorare i partigiani caduti.
Ha infine preso la parola il presidente dell'ANPI provinciale, l’avv. Gianni Chiorino, che anche in questa occasione non si è spinto oltre ad un piatto discorso commemorativo che non ha minimamente denunciato l'avanzamento del neofascismo in Italia. Ci saremmo aspettati un discorso più coraggioso e combattivo da parte di chi rappresenta i reduci della Resistenza, ma purtroppo anche questa volta ha preferito tacere di fronte alla provocazione dei fascisti moderni che si sono presentati in piazza con arroganza e sfacciataggine. Nel suo intervento, Chiorino ha usato il termine "cattiva umanità" per riferirsi a tutti coloro che hanno partecipato alla seconda guerra mondiale, senza fare alcuna distinzione tra i responsabili delle atrocità e le vittime. Questa è una grave semplificazione che ignora la complessità storica e morale del conflitto. Non si può mettere sullo stesso piano i nazisti e i fascisti, che hanno perpetrato crimini contro l'umanità, e i partigiani e i resistenti, che si sono battuti per la libertà e la democrazia.

7 giugno 2023