Contro lo sfruttamento, per il contratto, salario e tutele sindacali
Sciopero a oltranza dei facchini e autisti di Mondo Convenienza
Le “forze dell’ordine” del governo neofascista Meloni attaccano i lavoratori e sgomberano il presidio
Il PMLI attivo al fianco dei lavoratori in lotta

Dal corrispondente della Cellula “G. Stalin” di Prato
Al grido di “Niente diritti. Niente consegne” dal 30 maggio autisti e facchini di Mondo Convenienza scioperano e picchettano a oltranza il magazzino di via Gattinella nella zona industriale di Campi Bisenzio (Firenze), vicinissimo a Prato e a poche decine di metri dalla ex Gkn.
La lotta, organizzata dal Si-Cobas Prato-Firenze, punta a ottenere “un contratto giusto e la fine dello sfruttamento” maggiori tutele e miglioramenti salariali per tutti i lavoratori che da anni sono costretti a subire “turni tra le 10 e le 14 ore al giorno per 6 giorni la settimana, una paga base di 1.180 euro lordi al mese, 6,80 euro lordi l’ora e straordinari non pagati, in un meccanismo di appalti e subappalti che ha il solo scopo di abbassare il costo del lavoro e spremere chi si spacca la schiena per trasportare mobili in tutta la zona con problemi per la salute e senza sicurezza”.
Il 4 giugno la protesta ha coinvolto anche il punto vendita di via dei Confini a Prato “per invitare i clienti a non comprare i mobili trasportati con lo sfruttamento!”.
Nei giorni scorsi le “forze dell’ordine” del governo neofascista Meloni hanno cercato più volte di sgomberare il presidio con la forza.
Alcuni lavoratori sono stati strattonati, trascinati sull’asfalto e hanno subito varie escoriazioni e contusioni; per uno di loro è stato necessario anche il ricovero al pronto soccorso. Mentre la mattina del 5 giugno alcune decine di celerini, carabinieri e agenti della polizia locale in assetto antisommossa hanno assaltato il presidio e dopo aver trascinato via i manifestanti sono riusciti a far passere alcuni camion e furgoni pieni di mobili pronti per le consegne.
Poche ore dopo il picchetto è stato ripristinato e “lo sciopero continuerà ad oltranza fino alla vittoria” avverte il Si-Cobas Prato-Firenze che rilancia: “Il motto dell'azienda, scritto su tutti i furgoni, recita 'La nostra forza è il prezzo': sarebbero meglio dire che la loro forza è lo sfruttamento”.
In una nota pubblicata sulla pagina Facebook il Si-Cobas Prato-Firenze sottolinea fra l'altro che: “Proprio in questi giorni Mondo Convenienza siederà sul banco degli imputati a Bologna e Ivrea, accusata di sfruttamento, caporalato e razzismo. È indegno di un paese civile lavorare con una paga base di 1.180 euro lordi al mese, 6,80 euro lordi l’ora, tanto più in un momento in cui in tutta Italia le persone non riescono ad arrivare a fine mese, schiacciate dall’inflazione e dal carovita.
E proprio a Campi Bisenzio poche settimane fa la questura di Firenze emetteva un foglio di via contro Sarah e Luca, coordinatori del sindacato, ritirato solo grazie agli scioperi che sono immediatamente partiti in tutta la piana e grazie ai mille manifestanti che sabato 13 maggio hanno attraversato le strade di Firenze in un corteo per la libertà di sindacato. È proprio la possibilità di combattere contro condizioni di sfruttamento che come un cancro ammalano il nostro territorio che la questura ha provato ad attaccare, minacciando la democrazia, il diritto di sciopero, la possibilità di organizzarsi tra lavoratori e unirsi per combattere lo sfruttamento. Ma come ha dimostrato la mobilitazione che ha portato al ritiro dei fogli di via, niente può fermare la battaglia per la giustizia e i diritti che si sta allargando a macchia d’olio nella piana tra Firenze e Prato”.
Tutto il PMLI con alla testa la Cellula “G. Stalin” di Prato è schierato attivamente al fianco dei lavoratori in lotta.
Il 4 giugno il compagno Franco Panzarella ha diffuso davanti ai cancelli del presidio un comunicato stampa di sostegno e solidarietà del nostro Partito (pubblicato a parte) molto apprezzato. Alcuni lavoratori hanno richiesto diverse copie del comunicato, lo hanno fotografato e scannerizzato per poterlo diffondere e condividere anche via social fra tutti gli altri compagni di lotta.

7 giugno 2023