Accordo dei ministri degli interni della Ue
I migranti possono essere rispediti nell'ultimo paese di transito non europeo
Inferto un duro colpo al diritto d'asilo
 
Nel corso del Consiglio degli Affari Interni dell'Unione europea imperialista dello scorso 8 giugno, i ministri degli interni dei 27 paesi membri hanno trovato trovato un accordo per approvare due pacchetti legislativi sulle procedure di gestione delle frontiere e dei richiedenti asilo, che infliggono un duro colpo al diritto d'asilo e mostrano ancora una volta il mostruoso volto razzista e disumano della Ue e dei suoi governi.
Si tratta di due normative che si inseriscono nell'ambito del Patto sulla migrazione.
Patto la cui approvazione definitiva, secondo l'iter di approvazione, prevede che si trovi ora una posizione comune con il Parlamento europeo, che modificherà i trattati di Dublino in materia di immigrazione.
Al centro della questione rientra la definizione del perimetro di Paesi terzi verso i quali è possibile rinviare i migranti che non ottengono asilo in Europa.
Si i tratta di definire quali siano e in che senso possano definirsi "sicuri".
La Ue imperialista vuole blindare i suoi confini e fissare una “quota annuale prestabilita” di trentamila migranti ammessi a varcare i confini dell’Unione.
Intanto già la cifra è imbarazzante se si considera che nel 2022 l’Europa ha accolto circa 160mila migranti, 105mila dei quali sono sbarcati sulle coste italiane (nel 2021 erano stati 67mila).
Tutti i migranti oltre la soglia prevista dovranno essere espulsi
È stato proprio il ministro Piantedosi del nero governo Meloni che ha proposto questa soluzione:i migranti potranno essere rimpatriati anche nelle nazioni di transito e non solo in quelle della effettiva partenza.
Quindi un migrante di qualsiasi nazionalità che arriva in qualche modo in Libia e da lì attraversa il Mediterraneo per entrare in Italia, potrà essere “rimpatriato” a Tripoli.
Alle seguenti due condizioni :innanzitutto il governo del paese di transito deve essere d’accordo.
Poi quel paese deve essere appunto considerato “paese sicuro”, definizione basata su un ampio margine di discrezionalità dei governi “invianti”, tanto più se si pensa alle vicende degli accordi con i governi come la Libia che in cambio di soldi, sin dai tempi del ministro Minniti, impedivano le partenze dei migranti chiudendoli in veri e propri campi di concentramento.
La maggioranza dei paesi membri dell’UE ha votato a favore dell’infame proposta italiana nel quadro dell'altrettanto infame politica comunitaria sulle migrazioni che confermano il carattere antipopolare, razzista e imperialista della Ue e allo stesso tempo il fatto che quello italiano è certo tra i paesi più a destra nell'Unione, quindi più razzista e disumano degli altri.
Sulla questione infatti a far mancare l’unanimità da posizioni ancora più a destra sono stati i ministri di Polonia e Ungheria, secondo i quali la norma è perfino troppo permissiva: perché non vogliono saperne nemmeno dei trentamila autorizzati all'ingresso su base annua, che dovrebbero essere poi ripartiti tra i 27 stati membri (secondo il principio della “solidarietà obbligatoria”) in base a vari parametri: popolazione del paese, Pil, numero di attraversamenti illegali alle frontiere.
Chi si rifiuterà tra i paesi membri di accogliere la sua quota, stabilita dall’UE, dovrà pagare una “compensazione” di 20mila euro per ogni migrante respinto, soldi che finiranno in un fondo comune.
L'accordo, prevede inoltre sinistre “procedure di frontiera più rapide per valutare se le domande di asilo siano fondate o ammissibili”, che ricordano le selezioni e i rastrellamenti dei nazifascisti per la deportazione nei campi di concentramento e sterminio.
Se la domanda viene respinta, il migrante dovrà essere rimpatriato appunto nel suo paese d’origine o in quello di transito entro e non oltre 6 mesi.
I paesi di frontiera nel Mediterraneo (Italia, Grecia, Spagna) dovranno inoltre rafforzare i controlli per monitorare persino più di quanto accada ora, gli spostamenti dei richiedenti asilo verso i Paesi del Nord Europa.
L’accordo sarà portato a breve in discussione al Parlamento Europeo: l’approvazione definitiva potrebbe arrivare nei primi mesi del 2024.
Un vero e proprio muro invisibile, fascista, razzista e criminogeno è stato innalzato alle frontiere meridionali della Ue imperialista, che si conferma un vero mostro economico, politico, militare, sociale e istituzionale completamente al servizio dei monopoli europei, vero inferno per le masse popolari, il quale non si può riformare in alcun modo e va distrutto, cominciando a trarne fuori il nostro Paese, come noi marxisti-leninisti sosteniamo da sempre, tant'è vero che il nostro astensionismo in riferimento alle elezioni europee per eleggere la deputazione italiana in seno all'infame (e peraltro inutile, sono i governi a decidere) europarlamento, ha sempre avuto carattere strategico, di principio e non tattico come quello riguardante le elezioni politiche nazionali, per le regionali e per le amministrative.
Il nostro coerente antimperialismo ci ha portato a lottare nella giusta direzione fin dalla fondazione della Ue, nata sulle ceneri della CEE e dei paesi dell'Est Europa riunificati in questa terrificante alleanza imperialista, dopo il crollo del Muro di Berlino, fatto costruire dal rinnegato Kruscev nel 1961.
La liquefazione dell'Urss socialimperialista e dei regimi fantoccio nei Paesi a "sovranità limitata" oppressi dal socialimperialismo sovietico, tanto quanto gli stessi popoli dell'Urss, vittime, dopo la restaurazione del capitalismo nel 1956 nella gloriosa Urss di Lenin e Stalin, autenticamente socialista, di una "tenebrosa dittatura fascista di tipo hitleriano" (Mao), effetto della riconquista del potere politico da parte della borghesia, sono fenomeni storici che hanno confermato in pieno gli insegnamenti del marxismo-leninismo e quindi della Via dell'Ottobre.
Questa politica sui migranti avviene con la piena "collaborazione" (in stile Minniti) con i governi dei Paesi di "transito" dei martoriati migranti ed è quindi anche in questo quadro che vanno letti gli incontri tra i massimi vertici della Ue imperialista e dei governi nazionali, a cominciare dalla neofascista Meloni con i vertici dei governi dei Paesi del Nord Africa.
Questi Paesi sono un tassello fondamentale nella rotta dei migranti nel Mar Mediterraneo, soprattutto per le centinaia di migliaia di persone in fuga dai paesi dell’Africa Subsahariana (dalla Nigeria al Mali, dal Burkina Faso al Sudan)
 
Lo slogan demagogico e xenofobo “Aiutiamoli a casa loro”
E in questo quadro al grido di “Aiutiamoli a casa loro” è arrivata la proposta ufficiale della Commissione Europea: oltre un miliardo di euro per aiutare la Tunisia a fronteggiare la sua gravissima emergenza economica.
In cambio Tunisi dovrà impegnarsi a combattere la nuova crisi migratoria, il traffico di esseri umani e le continue tragedie in mare, colpa di chi respinge i migranti oltre che dei trafficanti di uomini, dunque fiumi di denaro pubblico per l'accettazione da parte della Tunisia (e a seguire degli altri Paesi limitrofi) di diventare un gigantesco campo di concentramento volto a impedire l'arrivo dei migranti nella Ue imperialista, con tutti i nessi e connessi, come abbiamo visto in Libia.
La Ue imperialista rilancia quindi la linea dura contro i migranti con le sue infami politiche, razziste, omicide e disumane, che ricordiamo , solo dal 2014 a oggi, secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), hanno prodotto la morte di oltre 26mila migranti nel tentativo di attraversare il Mediterraneo.
L’ultima tragedia è avvenuta nella notte tra martedì 13 e mercoledì 14 giugno scorsi, nel Peloponneso: le vittime sono oltre seicento.
Questa politica porta a considerare i migranti come vera e propria carne da macello da respingere in campi di concentramento dati in "appalto" ai paesi di transito, negando risolutamente loro ogni diritto e, ove questo non bastasse a fermarli, lasciarli morire senza pietà.
Tornando alla Tunisia il punto è che Kais Saied, salito al potere nel 2019 con il proposito di ripulire la democrazia tunisina dalla corruzione, ma che via via si è sempre più imposto come dittatore licenziando il Parlamento e sottraendo autorità ai giudici, non ha alcuna intenzione di accettare la prima offerta.
Conoscendo bene il “valore” dei migranti, al pari di Recep Tayyip Erdogan, il fascista presidente turco, che nel 2016 strappò all’UE un accordo da 6 miliardi di euro per arginare un “travaso” di rifugiati provenienti dalla rotta balcanica (Siria, Afghanistan, Pakistan, Iran) .
«La Tunisia non diventerà la guardia di frontiera dell’Europa», ha dichiarato Saied, nonostante i sorrisi e le passerelle di rito con von der Leyen, Meloni e Rutte, per alzare il tiro e ottenere più soldi nella trattativa con la Ue, vista anche la drammatica situazione economica tunisina, basti pensare che da mesi è in trattativa con il Fondo Monetario Internazionale per un prestito da 1, 9 miliardi di dollari, ma quei soldi non sono gratis, vengono richeste "riforme" profonde che Saied ha già rifiutato, come la proposta di tagliare i sussidi, oltre a dichiararsi contrario alla vendita delle aziende statali.
L’agenzia di rating Fitch ha recentemente declassato il debito tunisino in classe “junk”, cioè spazzatura, sostenendo che esistono “segnali per un probabile default”.
L’eventuale crollo delle finanze statali potrebbe provocare un ulteriore impulso all’ondata migratoria. Proprio facendo leva su questo l’Unione Europea (Italia in testa) sta tentando di trovare una "soluzione", in Tunisia, come nel resto del Nord Africa, senza dimenticare la rotta balcanica.
 
Spalancare le frontiere e soccorrere i migranti
Questa vicenda è la dimostrazione del fatto che se si vogliono davvero liquidare l'imperialismo (tanto dell'Est quanto dell'Ovest, come quelli più piccoli ma non per questo meno infami, come Israele nazisionista o la Turchia del fascista Erdogan) , il fascismo, il razzismo e risolvere il problema delle migrazioni, frutto marcio dello stesso capitalismo monopolistico, non bisogna mai discostarsi dal marxismo-leninismo e lottare risolutamente contro ogni imperialismo e i governi e le organizzazioni ad esso asserviti, stando dalla parte dei popoli e della nazioni oppresse indipendentemente dalle forze che si trovano alla loro testa, cominciando con il sostenere la giusta guerra di liberazione nazionale dell'Ucraina contro l'imperialismo del nuovo Zar Putin, come del glorioso popolo Palestinese e così via.
Lottando perché ai migranti siano riconosciuti libero accesso e pari diritti con i lavoratori autoctoni dei vari paesi della Ue imperialista, le cui frontiere vanno spalancate e i migranti prontamente soccorsi in mare e in terra.
In particolare in Italia occorre intensificare la lotta per affossare il decreto Cutro e abrogare le leggi Bossi-Fini, Turco-Napolitano e Minniti-Orlando, perché vengano accertati i responsabili dei morti in mare e dei migranti fatti entrare illegalmente per essere schiavizzati nella campagne e nelle fabbriche senza diritti e trattati come bestie al servizio dei caporali e delle mafie.
Ogni migrante morto per effetto della xenofoba e razzista politica della Ue imperialista e dell'Italia per noi è un omicidio di Stato, frutto della legge del massimo profitto, del regime capitalista neofascista e del razzismo instillato con forza dalla classe dominante borghese (si pensi al ministro Lollobrigida e alle sue dichiarazioni infami circa la"sostituzione etnica" del popolo italiano) tra i lavoratori italiani ed europei per dividerli dai migranti, con i quali invece condividono gli stessi interessi di fondo e lo stesso nemico comune:l'imperialismo.
Dunque il fenomeno delle migrazioni è un prodotto dell'imperialismo e potrà essere definitivamente risolto solo con il socialismo e la conquista del potere politico da parte del proletariato.
Nel quadro della lotta per il socialismo in Italia urge intensificare ogni giorno che passa la lotta per buttare giù da sinistra e dalla Piazza il nero governo neofascista Meloni e per tirare fuori l'Italia dalla mostruosa Ue imperialista, aspirante superpotenza imperialista per ora alleata degli Usa e della Nato nell'ambito dell'imperialismo dell'Ovest (ma fino a quando?) lanciata verso la conquista del mondo e quindi verso nuovi e terrificanti conflitti militari contro popoli e nazioni oppresse e potenzialmente, per effetto delle contraddizioni interimperialistiche, verso un nuovo terrificante conflitto mondiale.
A morte la Ue imperialista!
Spazziamo via il nero governo Meloni!
Libero accesso e pari diritti per i migranti!

21 giugno 2023