Secondo un sondaggio promosso da “Repubblica”
Un italiano su due favorevole agli aiuti militari all'Ucraina

Di fronte al crescente massacro di civili inermi perpetrato quotidianamente dal nuovo zar Putin nei territori occupati, cresce nell'opinione pubblica italiana il consenso all'invio di aiuti militari alla resistenza ucraina e il sostegno alla controffensiva ucraina per cacciare dal proprio territorio l'invasore russo.
Secondo il sondaggio di Demos & Pi condotto ad aprile scorso e pubblicato da “la Repubblica” nell'edizione del 12 giugno, risulta che il 50% degli intervistati è favorevole all'invio di aiuti militari all'Ucraina. In aumento di due punti percentuali rispetto alle rivelazioni di febbraio 2023 e novembre 2022 e di 4 punti rispetto alla serie storica fissata a partire da ottobre 2022.
Per quanto riguarda invece le sanzioni il 60% del campione, quindi più di un italiano su due, continua a dirsi favorevole al suo mantenimento.
Dal sondaggio emerge anche che la maggioranza degli italiani, ossia il 41% degli intervistati, sono favorevoli sia alle sanzioni contro l'invasore russo che all'invio di armi e aiuti militari all'Ucraina; mentre il 19% è favorevole solo alle sanzioni ma non alle armi e il 9% invece è contraio alle sanzioni ma favorevole all'invio di armi.
Per contro il 31% del campione esprime posizioni chiaramente “filo-putiniano” e si dichiara contrario sia alle sanzioni che all'invio di armi.
“I dubbi maggiori – commenta il giornalista Ilvo Diamanti - riguardano l’opportunità di inviare aiuti militari all’Ucraina. Una scelta apparsa inappropriata e discutibile a un’ampia quota di cittadini. Vicina e, talora, superiore, anche se di poco, alla maggioranza. Diverso l’atteggiamento nei confronti delle sanzioni, ritenute opportune da una larga parte degli italiani. All’inizio del conflitto, prossima al 70%. Ma ancora vicina - e negli ultimi mesi, superiore - al 60%. In altri termini, i cittadini non condividono l’intervento della Russia, tuttavia, solo una “larga minoranza”, il 41%, esprime un sostegno all’Ucraina senza riserve. E ritiene, di conseguenza, opportuno sostenerla attraverso sanzioni e la fornitura d’armi. Perché teme che significherebbe un coinvolgimento rischioso nella guerra. Esponendo il nostro Paese a conseguenze non prevedibili. Viceversa, il 31% del campione si dice contrario a ogni forma di pressione. Militare, attraverso l’invio di armi, oppure ricorrendo a sanzioni”.
Secondo Diamanti: “il fattore che contribuisce maggiormente a orientare l’atteggiamento degli italiani nei confronti della guerra è l’orientamento nei confronti dell’Unione Europea”. Secondo il sondaggio “oltre 3 persone su 4, fra coloro che esprimono un elevato grado fiducia verso l’UE, si dicono in larga parte d’accordo sull’opportunità di mantenere le sanzioni contro la Russia. Mentre poco meno di due terzi (il 64%) ritengono utile inviare aiuti militari all’Ucraina. Come metodo di persuasione - o dissuasione - nei confronti dell’invasore russo”.
A influenzare e orientare in buona misura l'opinione pubblica, secondo Diamanti, c'è anche la militanza politica e di partito e soprattutto e le scelte di voto che “collocano su posizione opposte ed estreme i partiti più rappresentativi della maggioranza di governo e dell’opposizione. I Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, da una parte, risultano i meno disponibili a mantenere le sanzioni contro la Russia. E appaiono, comunque, poco d’accordo sull’invio di armi all’Ucraina. Mentre, dall’altra parte, la base del PD è la più orientata a mantenere le sanzioni E dimostra, inoltre, un grado di consenso all’invio di armi superiore alla media... Gli elettori di FI, ad esempio, dimostrano il massimo grado di consenso all’invio di aiuti militari all’Ucraina. Mentre, al contrario, gli elettori del M5S appaiono i più scettici, quando si parla di inviare armi. Ma si rivelano prudenti anche di fronte all’ipotesi delle sanzioni. La base della Lega, infine, non si distanzia molto dalle tendenze 'medie' dell’opinione pubblica”.

21 giugno 2023