Nonostante gli attacchi missilistici russi e le pressioni internazionali
La controffensiva della resistenza ucraina continua come da programma
Zelensky: “"Battaglie feroci a Sud, dove stiamo distruggendo il nemico. In direzione di Donetsk, stiamo distruggendo il nemico. Nella direzione di Kupyansk, qualunque cosa i terroristi abbiano in mente, distruggeremo i nemici"
 
La controffensiva della Resistenza ucraina all’aggressore neozarista russo è in corso e rispetta perfettamente gli obiettivi della vigilia, nonostante mugugni, voci e illazioni provenienti da più parti. Il 21 giugno l'esercito ucraino continua ad avanzare in direzione di Tavria, a sud di Zaporizhzhia, in direzione di Berdiansk e Melitopol. Lo riporta il comandante del Gruppo di forze operative e strategiche dell'area, Aleksaner Tarnavsky, citato da Ukrainska Pravda.
"In direzione Tavria, il nostro esercito sta sistematicamente mettendo il nemico fuori posizione e continua ad avanzare. I successi delle forze di difesa sono già visibili. Le unità di missili e artiglieria hanno effettuato 1.119 missioni di tiro durante la giornata" sostiene Tarnavsky. Nelle ultime due settimane le forze ucraine hanno fatto sapere di aver liberato otto insediamenti nella stessa direzione, che porta a Berdiansk e Melitopol.
“Non è corretto valutare l'efficacia delle azioni militari della controffensiva solo in base ai chilometri o al numero di insediamenti liberati. Perché ci sono molti criteri di valutazione. Stiamo rosicchiando ogni metro di terra al nemico. È chiaro che la gente vuole che sia come un film: montaggio, molto veloce, alle 13.00 inizia il film, venti ore dopo è finito e si capisce cosa è successo. Naturalmente, non sarà così nella vita reale, e la guerra è una situazione completamente diversa. Avanzeremo gradualmente, con difficoltà, affrontando una feroce resistenza nemica. Il colpo principale è ancora davanti a noi". Lo ha scritto il vice ministro della Difesa ucraino Hanna Malyar il 20 giugno su Telegram nell'aggiornamento serale della situazione al fronte. "Nel sud dell'Ucraina, l'offensiva continua in diverse aree, ci sono alcuni progressi in tutte le zone in cui i nostri militari si stanno muovendo. Ma il nemico non vuole cedere le posizioni che occupa, continuano i combattimenti accaniti e le battaglie potenti”, spiegando che "l'esercito russo sta scavando nei campi, e ci sono anche informazioni che nell’oblast di Zaporizhzhia il nemico sta scavando trincee anche negli insediamenti dove vivono le persone, senza avvertirle prima".
Fatto sta che al 25 giugno, secondo il bollettino quotidiano dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, le perdite russe sarebbero di 225.580 soldati in Ucraina dall'inizio della sua invasione su vasta scala il 24 febbraio dello scorso anno. Questo numero include 950 vittime che le forze russe hanno subito solo nell'ultimo giorno. Secondo il rapporto - si legge sul Kiev Independent - la Russia ha anche perso 4.031 carri armati, 7.820 veicoli corazzati da combattimento, 6.751 veicoli e serbatoi di carburante, 4.055 sistemi di artiglieria, 624 sistemi di razzi a lancio multiplo, 385 sistemi di difesa aerea, 314 aeroplani, 308 elicotteri, 3.482 droni e 18 imbarcazioni.
"La nostra forza principale non è stata ancora dispiegata nei combattimenti. In questo momento stiamo cercando di sondare i punti deboli nelle difese nemiche. Tutto deve ancora accadere". Lo ha detto nel corso di un'intervista esclusiva al Guardian il colonnello generale ucraino Oleksandr Syrskyi. Parole che arrivano mentre le forze occidentali, in particolare gli Stati Uniti, sembrano esprimere insoddisfazione per l’andamento della controffensiva in Ucraina. "Tutti vogliono ottenere subito una grande vittoria, anche noi - ha spiegato l'ufficiale ucraino - ma dobbiamo essere preparati al fatto che questo risultato possa richiedere tempo. Ci sono molte forze ammassate su entrambi i fronti, tanti mezzi e ostacoli". Syrskyi ha affermato che non bisogna "sottovalutare il nemico che continua a prevedere le direzioni più pericolose dei nostri movimenti, costruendo difese forti e difficili da penetrare".
Le forze armate russe stanno "subendo pesanti perdite" a Sud. Lo ha scritto su Telegram il 22 giugno sempre la viceministra della Difesa ucraina Malyar. Anche a est "Le nostre forze di difesa continuano a contenere efficacemente l'offensiva delle truppe russe nelle direzioni di Lyman, Bakhmut, Avdiivka e Mariinka", aggiungendo che "il nemico non è avanzato di un solo metro".
"L'occupante perde ogni giorno uomini e attrezzature", ma nonostante ciò, conclude Malyar, "continua ad attaccare, cercando di adempiere alle istruzioni del Cremlino di occupare completamente le regioni di Donetsk e Lugansk".
"Battaglie feroci a sud, dove stiamo distruggendo il nemico. In direzione di Donetsk, stiamo distruggendo il nemico. Nella direzione di Kupyansk, qualunque cosa i terroristi abbiano in mente, distruggeremo i nemici": lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sempre il 22 giugno in un breve messaggio sul suo canale Telegram per il 483mo giorno di guerra.
"È sul nostro Stato che le speranze globali si stanno concentrando, e il nostro popolo saprà ricambiare questa speranza", ha aggiunto.
"L'attuale regime russo è il prodotto di vent'anni di politica occidentale sbagliata nei confronti della Russia e di un occhio cieco ai ricatti sporchi, agli omicidi politici e all'aggressione contro altri Paesi". È questo il duro giudizio scritto sul proprio profilo Twitter da Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky. Podolyak sostiene che, a seguito delle scelte occidentali, "lo Stato mafioso russo si è trasformato in una depravata dittatura militarista fascista e il suo leader in un criminale di guerra internazionale" e il risultato di questo "sono missili quotidiani, fiumi di sangue, omicidi di massa, attacchi terroristici e genocidi". “Oggi c'è un solo modo per imparare questa lezione", ovvero "unirsi in un unico pugno, sconfiggere Mosca, punire i criminali di guerra e ripristinare il rispetto del diritto internazionale", perché "qualsiasi tentativo di tollerare l'aggressione, di tornare al business, di sedersi al tavolo dei negoziati, al contrario, legalizzerà il genocidio come strumento di relazioni internazionali e renderà il nostro pianeta un posto molto più pericoloso in cui vivere". "Che tipo di mondo vogliamo lasciare ai nostri figli?" si chiede Podolyak.
Intanto il 24 giugno le forze russe hanno lanciato la più grande serie di attacchi missilistici contro l'Ucraina degli ultimi mesi, nonostante la ribellione armata della Wagner all'interno della Russia. Lo Stato Maggiore ucraino ha riferito che le forze russe hanno lanciato 40 missili da crociera Kh-101/Kh-555 da dieci bombardieri strategici Tu-95 dal Mar Caspio, nove missili da crociera Kh-22 da otto bombardieri strategici 22M3 dalla direzione nord e due missili da crociera Kalibr dal Mar Nero, oltre a due missili antiaerei S-300 e tre droni Shahed-131/136. Lo Stato Maggiore ucraino ha riferito che le difese aeree ucraine hanno abbattuto tutti i 40 missili da crociera Kh-101/Kh-555, due droni Shahed-131/136 e un missile da crociera Kalibr. Funzionari ucraini hanno riferito che le forze russe hanno colpito aree residenziali a Kiev, nonché la città di Dnipro e Kryvyi Rih nell'Oblast di Dnipropetrovsk. Il Ministero della Difesa russo ha affermato che le forze russe hanno colpito i centri di intelligence elettronica ucraini e le attrezzature dell'aviazione in un campo d'aviazione nell'Oblast di Kirovohrad e le strutture di stoccaggio del carburante nella città di Dnipro. Il capo della Wagner Prigozhin ha dichiarato all'inizio della giornata che le unità dell'aviazione russa che operano in Ucraina volavano secondo i loro programmi e che il controllo di Wagner sulle infrastrutture militari nell'Oblast di Rostov, compreso il campo d'aviazione di Rostov, non avrebbe interrotto le operazioni russe.
Le forze ucraine hanno condotto operazioni di controffensiva su almeno due settori del fronte e, secondo quanto riferito, hanno compiuto progressi il 24 giugno. Il vice ministro della Difesa ucraino Hanna Malyar ha dichiarato che le forze ucraine hanno lanciato assalti simultanei e hanno fatto progressi a nord e a sud-ovest di Bakhmut.

28 giugno 2023