Un missile russo fa strage in un ristorante di Kramatorsk
Zelensky: “La diplomazia inizierà solo quando l’Ucraina ripristinerà i suoi confini stabiliti nel 1991”
La chiesa greco-cattolica in Ucraina: "Avremmo voluto che il Papa si schierasse inequivocabilmente dalla parte dell’Ucraina”
 
Il governo ucraino continua a guidare la Resistenza contro l’aggressore russo sul campo ma anche sui tavoli della diplomazia, dove da più parti si intensificano le pressioni per un accordo di fatto capestro per l’Ucraina, che dovrebbe accettare una soluzione analoga a quella che ha permesso a Israele di strangolare la Palestina. Zelensky in prima persona lo ha capito perfettamente tanto che l’1 luglio ha ribadito che l'Ucraina non intende avviare negoziati con la Russia se anche quest'ultima si ritirasse entro i confini precedenti all'invasione del 24 febbraio 2022, perché, ha detto, la diplomazia inizierà solo quando l'Ucraina ripristinerà i suoi confini stabiliti nel 1991. La citazione, riportata dall'agenzia Unian, è stata pronunciata dal leader ucraino a margine della visita del primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez. Il giorno prima era stato il consigliere del presidente ucraino Mikhail Podolyak a intervenire sullo stesso tema: "L'Ucraina non rinuncerà a parte del suo territorio per fermare la guerra. Perché gli accordi di cessione di 'territorio per la pace' portano inevitabilmente solo a un'escalation del conflitto e a fasi successive della guerra. Qualsiasi concessione all'aggressore lo provoca inevitabilmente verso una forte espansione di azioni aggressive, crescita di appetiti e desiderio di annullare palesemente il diritto internazionale". Per questo, ha proseguito, "nessun Paese maturo e sovrano accetterà mai tali accordi se vuole preservare il rispetto di sé e la libertà. E non offrirà mai il suicidio ad altri paesi partner. Questo è un assioma".
"La nostra posizione è chiara e l'abbiamo espressa in modo molto aperto: non abbiamo bisogno di alcuna mediazione, e questo perché abbiamo avuto cattive esperienze. Non ci fidiamo della Russia". Lo ha detto invece il 27 giugno il capo dell'ufficio del presidente ucraino, Andryi Yermak, a proposito dell’annunciata visita a Mosca dell’inviato di pace del papa, cardinale Matteo Zuppi, aggiungendo tuttavia che se dovesse ottenere risultati sui problemi dei bambini deportati in Russia e sulla scambio dei prigionieri, questi risultati sarebbero benvenuti.
Dal campo purtroppo le solite, drammatiche, notizie di stragi criminali dell’aggressore russo che il 26 giugno ha distrutto un affollato ristorante e diversi edifici nella città ucraina di Kramatorsk, nell'Ucraina orientale. I morti sono stati dodici, tra cui 3 minori, e sessanta i feriti. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha confermato l'arresto di una persona che avrebbe aiutato le forze russe nel compiere l’attacco: "Chiunque aiuti i terroristi russi a distruggere vite merita la massima punizione", ha dichiarato. Mentre tre giorni di lutto sono stati dichiarati dal sindaco di Kramatorsk, il governatore di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, ha affermato che l'attacco è stato effettuato con missili S-300 e ha danneggiato anche 18 edifici a più piani, 65 case, cinque scuole, due asili, un centro commerciale, un edificio amministrativo e un edificio ricreativo. L'S-300 è un missile terra-aria che non può colpire con precisione gli obiettivi a terra, ma le forze russe lo hanno usato per attaccare le città. Questa la verità, al di là delle dichiarazioni del ministro degli Esteri di Mosca Sergej Lavrov: "Lasciatemelo ripetere ancora: il nostro esercito non sceglie mai strutture civili come obiettivi e non spara mai a vuoto: tutti gli attacchi hanno come obiettivo siti di infrastrutture militari", ha detto con bella faccia tosta in un briefing online. “Mercenari stranieri utilizzano le infrastrutture civili a Kramatorsk, la Russia colpirà tali gruppi di militanti”. Pronta la smentita del team di Medici Senza Frontiere: "L'attacco missilistico russo a Kramatorsk – ha affermato Christopher Stokes capomissione di Msf in Ucraina - ha colpito un ristorante in un'area pubblica, dove i civili vivono e fanno la spesa. Questo è un altro tragico esempio di attacchi indiscriminati contro i civili in questa guerra. Tutti gli attacchi contro persone e infrastrutture civili sono inaccettabili. Nel corso di questa guerra abbiamo assistito a diffusi attacchi missilistici in tutta l'Ucraina e oggi nessuno è al sicuro. Msf condanna fermamente l'inaccettabile violenza a Kramatorsk e chiede una adeguata protezione per i civili".
"Nell'anniversario dell'attacco dei terroristi russi a Kremenchuk, nel centro commerciale, quando morirono 22 persone, i selvaggi russi hanno lanciato nuovamente missili contro il distretto di Kremenchuk e bombardato brutalmente Kramatorsk". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso serale. "Ciascuna di queste manifestazioni di terrore - ha spiegato - dimostra ripetutamente a noi e al mondo intero che la Russia merita solo una cosa come risultato di tutto ciò che ha fatto: la sconfitta e un tribunale, processi equi e legali contro tutti gli assassini e i terroristi russi". "Ringrazio ancora e ancora tutti coloro che nel mondo sostengono l'Ucraina e aiutano a proteggere il nostro popolo", ha aggiunto.
Il 29 giugno il ministro degli Esteri ucraino Kuleba intervenendo a Otto e mezzo su La7 ha dichiarato: "Senza la Wagner sarà più facile per il nostro esercito. Putin si è indebolito a seguito dell’ammutinamento di Prigozhin. Ma l'aspetto principale del golpe fallito è che il mito e la leggenda del Putin forte e invincibile è finito. Ha trovato un accordo con Prigozhin, non lo ha eliminato, è giunto a un compromesso. In questo momento Putin si sente vulnerabile e molti russi se ne sono resi conto. Questa vicenda non è la fine della guerra ma apre una nuova fase del conflitto". E vogliamo ricordare che il golpista capo della Wagner Prigozhim aveva smascherato platealmente con queste parole Putin e le sue menzogne che costui continua a ripetere per giustificare l'aggressione e l'invasione della Ucraina: “Il ministero della Difesa sta cercando di ingannare l’opinione pubblica e il presidente e di far girare la storia secondo cui ci sarebbero stati livelli folli di aggressione da parte ucraina e che ci avrebbero attaccato insieme all’intero blocco NATO. Pertanto, la cosiddetta operazione speciale del 24 febbraio è stata avviata per altri motivi. La guerra è stata necessaria a un gruppo di bastardi per trionfare e promuoversi, dimostrando quanto fosse forte l’esercito tanto che Shoigu (il ministro della Difesa russo, ndr) ha ricevuto il grado di maresciallo. Gli oligarchi avevano bisogno della guerra. Ne aveva bisogno il clan che oggi controlla la Russia”.
Intanto sono 21mila i soldati della Wagner che sono stati uccisi dalle forze ucraine mentre oltre 80mila sono rimasti feriti. Lo ha detto il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, in un'intervista al quotidiano spagnolo El Mundo. "La Wagner - ha spiegato - ha due categorie: i mercenari professionisti e quelli mobilitati dalle carceri, la loro carne da cannone. Le nostre truppe ne hanno uccisi 21mila e ne hanno feriti 80mila. La buona notizia è che abbiamo distrutto la parte più motivata delle forze russe". “Ci sono molte persone che hanno sostenuto Prigozhin sui social media durante la rivolta, e questo significa che stanno perdendo la guerra e si incolpano a vicenda”, ha proseguito Zelensky. “Stanno cercando la colpa per le loro sconfitte in Ucraina. Dobbiamo approfittare di questa situazione per scacciare i nostri nemici dalla nostra terra. Crediamo che oggi non siano più in grado di fare qualcosa di serio contro l'Ucraina, ma li terremo d'occhio su quel confine settentrionale".
Mentre il 29 giugno le forze neozariste russe hanno attaccato la città di Kherson, colpendo il luogo in cui i civili si recavano per ricevere aiuti umanitari, uccidendone due e ferendone altri due, il 30 giugno l'esercito russo ha lanciato un attacco contro una scuola nel villaggio di Serhiivka, nella regione di Donetsk, provocando altri 2 morti. Lo riferisce l'ufficio del Procuratore generale ucraino in un messaggio Telegram. Al momento del bombardamento, all'interno dell'edificio scolastico c'erano 12 persone tra rappresentanti dell'amministrazione, insegnanti e personale tecnico. Un insegnante e il capo contabile sono stati uccisi, mentre altri 6 dipendenti, 4 uomini e 2 donne, sono rimasti feriti e sono stati ricoverati in ospedale con ferite da esplosione di mine e ferite da schegge. Aule, uffici, mobili e attrezzature scolastiche sono stati distrutti.
Spunti interessanti sono giunti anche dall’intervista di Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, all’importante testata nazionale “Glavkom”, pubblicata in lingua originale il 23 giugno e rilanciata il 26 giugno in italiano dalla segreteria dell’arcivescovo.
“Il Vaticano – ha affermato il capo della Chiesa greco-cattolica in Ucraina, Arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč e arcieparca metropolita di Kiev, - non si schiera mai da una, o dall’altra parte del conflitto, cercando di starne al di sopra. Questo serve per non perdere l’occasione di dialogare con entrambe le parti. Certo, questo fatto a noi è sembrato un po’ strano, magari ci faceva male. Avremmo voluto che il papa si schierasse inequivocabilmente dalla parte dell’Ucraina, anche a livello diplomatico e politico, condannando per nome i rappresentanti dell’aggressore. Avremmo voluto che dicesse chiaramente chi era l’aggressore e chi la vittima. In condizioni di guerra è molto importante chiamare tutto con il proprio nome. Cioè, l’aggressore è aggressore, il criminale è criminale, la vittima è vittima. Per noi oggi è evidente che i russi vengono in Ucraina per uccidere o essere uccisi. Dunque, chi sono? Sono dei criminali. Davanti ai nostri occhi avvengono gravissimi crimini di guerra contro la popolazione civile. Abbiamo accennato all’inaccettabile crimine di guerra contro l’ambiente, l’ecocidio. Quindi, questo tipo di azioni dell’apparato statale russo rientra in tutti i criteri usati per i criminali di guerra. E siamo molto soddisfatti che la comunità internazionale abbia già istituito un tribunale ad hoc per esaminare i crimini di guerra commessi dalla Russia. Pertanto, la giustizia deve trionfare”.

5 luglio 2023