Fascismo nelle scuole
Giro di vite del governo per mettere in riga gli studenti
La Lega propone una legge che prevede anche il carcere per gli studenti più “indisciplinati” anche se minorenni

Merito, repressione e disciplina militarista: sono queste le “tre direttrici” che il ministro fascioleghista, anticomunista, sovranista e separatista dell'Istruzione e del “Merito” Giuseppe Valditara ha annunciato a fine giugno per imprimere una nuova svolta autoritaria e securitaria alla scuola pubblica attraverso la “rivalutazione” del voto di condotta che sarà ripristinato anche nelle scuole medie e che, a partire dal prossimo anno scolastico, dovrà pesare, secondo il ministro, in misura ancora più decisiva sulla media finale e sui crediti da attribuire agli studenti e sarà quindi determinante ai fini della bocciatura o per l'ammissione all'esame di maturità nelle superiori.
“Per ridare valore al comportamento dello studente” la bocciatura, finora prevista solo con il 5 in condotta e in presenza di gravi atti di violenza o di commissione di reati, d'ora in avanti potrà avvenire anche per “reiterate violazioni del regolamento di Istituto”. Mentre il 6 genererà un debito scolastico in Educazione civica.
Giro di vite anche sulle sospensioni: fino a due giorni “lo studente sanzionato sarà coinvolto in attività scolastiche sui temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento. Questo percorso si concluderà con la produzione di un elaborato critico su quanto è stato appreso, che sarà oggetto di opportuna valutazione da parte del consiglio di classe”. Qualora la sospensione superi i 2 giorni “lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate. La convenzione conterrà le opportune coperture assicurative. Se verrà ritenuto opportuna dal consiglio di classe, l’attività di cittadinanza solidale potrà proseguire oltre la durata della sospensione, e dunque anche dopo il rientro in classe dello studente, secondo principi di temporaneità, gradualità e proporzionalità. Ciò al fine di stimolare ulteriormente e verificare l’effettiva maturazione e responsabilizzazione del giovane rispetto all’accaduto”.
In totale sfregio all’autonomia di giudizio e di valutazione che spetta ai docenti, Valditara, per modificare l’istituto della sospensione e imporre presupposti, termini e contenuti delle cosiddette “attività di cittadinanza solidale”, ha preso a pretesto il caso del 9 in condotta assegnato a fine anno scolastico dal Consiglio di Classe ad alcuni ragazzi di una scuola di Rovigo che a novembre scorso avevano sparato pallini di gomma ad una docente durante la lezione, ed è intervenuto a gamba tesa sulla questione cercando fra l'altro di accattivarsi la simpatia di genitori, presidi e insegnanti per imporre il suo modello educativo neofascista, punitivo e repressivo per “mettere in riga gli studenti indisciplinati”.
Il 28 giugno, rispondendo alle interrogazioni immediate alla Camera, il ministro fascioleghista ha fra l'altro ribadito che: “al fine di tutelare l’autorevolezza del corpo docente e di ricomporre il patto educativo scuola-famiglia, dobbiamo intervenire in modo netto, in modo chiaro su alcuni passaggi che riguardano il voto di condotta e le misure per contrastare forme di bullismo e di mancanza di rispetto nei confronti dei docenti. Ora il caso di Rovigo è stato importante, un caso che ha visto l’intervento diretto del ministero per ripristinare l’adeguata osservanza delle disposizioni normative. Va ripensato l’istituto della sospensione, ritengo che tenere a casa un ragazzo a non fare nulla sia un danno per lui, immagino delle attività di cittadinanza solidale ed anche la necessità di più scuola, più impegno, più studio nei confronti dei ragazzi che si sono resi responsabili di atti di bullismo”.
Valditara fin dai primi giorni del suo mandato non ha perso occasione per aggiungere nuovi tasselli di carattere politico, ideologico, identitario e punitivo all'attuale sistema scolastico borghese, capitalista, neofascista, classista, meritocratico e aziendalista introdotto dalle controriforme Berlusconi-Moratti e dalla “Buona scuola” di Renzi per contendere alla “sinistra” borghese l'egemonia culturale e imprimere alla scuola un carattere ancora più apertamente neofascista e anticomunista. Come testimoniano ad esempio la lettera inviata agli studenti e ai docenti il 9 novembre 2022, in occasione della Giornata della libertà che ricorda la caduta del muro di Berlino del 1989, per invitarli a “festeggiare la fine del comunismo, male assoluto e il fallimento definitivo dell'utopia rivoluzionaria”. Oppure le parole pronunciate il 21 novembre 2022, in occasione dell’evento “Italia, direzione nord”, con cui il ministro fscioleghista, riferendosi a un alunno resosi protagonista di un episodio di bullismo presso un liceo di Gallarate, “suggeriva” ai presidi di infliggere agli “studenti indisciplinati” punizioni più severe tra cui la condanna “ai lavori socialmente utili” e “l'umiliazione pubblica di fronte a tutta la classe, perché l’umiliazione è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità”.
Il voto in condotta brandito come un “manganello educativo” da Valditara non ha niente a che a fare con l'insegnamento, la formazione, lo sviluppo dello spirito critico e “l'educazione” degli studenti. Il voto di condotta è un voto politico e ideologico introdotto nell'ordinamento scolastico italiano proprio per colpire il movimento studentesco e i suoi leader e non a caso fu spazzato via dalle grandi rivolte del Sessantotto e del Settantasette e mai accettato dagli studenti.
I nuovi “criteri di valutazione del voto di condotta” annunciati da Valditara “al fine di ripristinare la cultura del rispetto, di contribuire ad affermare l’autorevolezza dei docenti e di riportare serenità nelle nostre scuole” servono a irregimentare ancora di più gli studenti; a reprimere le rivolte e le occupazioni; a trasformare gli istituti scolastici in istituti di correzione e a instaurare una sorta di nuovo Minculpop con l'obbiettivo di riesumare la cultura fascista per farla ritornare in auge ed egemone nel Paese proprio come avveniva nella scuola di Mussolini con lo slogan “Libro e moschetto fascista perfetto”.
A confermarlo è il combinato disposto fra le “tre direttrici” di Valditara e la proposta di legge fascioleghista attualmente in discussione in commissione Istruzione alla Camera, che inasprisce ancor di più le pene previste dal codice penale se la vittima delle violenze è un docente o un dirigente scolastico.
La legge, primo firmatario, Rossano Sasso, già sottosegretario leghista all’Istruzione con il governo Draghi, prevede fra l'altro anche la modifica dell’articolo 336 del codice penale, riguardante la violenza o minaccia a un pubblico ufficiale e del 341-bis sull’oltraggio al pubblico ufficiale. In sostanza: la pena sarà aumentata “da un terzo a due terzi se il fatto è commesso nei confronti di un dirigente scolastico o di un membro del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o ausiliario della scuola”.
Una norma fascistissima, più fascista della riforma Gentile del 1923, perché spalanca addirittura le porte del carcere perfino agli studenti minorenni.
Segno evidente che il governo neofascista Meloni con alla testa Valditara e il ministro sanfedista della Cultura Gennaro Sangiuliano vogliono plasmare le nuove generazioni studentesche esaltando il “merito”, la “competizione” e l'arrivismo individualistico selezionando a suon di punizioni i “capaci e meritevoli” destinati a raggiungere i livelli più alti dell'istruzione liceale e universitaria e a far parte di quel nucleo di “eccellenze” da cui verranno poi selezionati i nuovi quadri dirigenti della classe dominante borghese; mentre gli studenti contestatori, insofferenti al capitalismo e rivoluzionari, i meno abbienti, privi di mezzi e sostegno economico verranno abbandonati a sé stessi, discriminati e confinati nei livelli più bassi dell'istruzione tecnica e professionale, addestrati a suon di punizioni a essere “docili e obbedienti” e condannati a “imparare un mestiere” per ingrossare l'esercito di sfruttati e a rimpiazzare i propri genitori nei lavori più umili, faticosi e meno pagati.

12 luglio 2023