Mentre la Russia sta facendo il massimo sforzo dispiegando sul terreno tutte le risorse possibili
La resistenza ucraina avanza nelle direzioni di Melitopol, Berdyansk e Bakhmut
Zelensky: “Ogni mille metri che avanziamo, ogni successo di ogni brigata combattente merita la nostra gratitudine. La velocità della fine della guerra dipende direttamente dal sostegno globale dell'Ucraina”. Per Podolyak "I territori ucraini non saranno oggetto di contrattazione"

La controffensiva ucraina avanza lentamente poiché i territori di fronte alle fortificazioni difensive russe sono densamente minati: lo scrive il Washington Post il 16 luglio. Secondo i soldati ucraini, "la lunga preparazione alla controffensiva, iniziata circa un mese fa in molte aree del campo di battaglia nell'Est e nel Sud dell'Ucraina, ha dato ai russi il tempo di prepararsi - scrive il giornale -. Aree con una profondità da 3 a 10 miglia (circa 5-16 km, ndr) davanti alle principali roccaforti russe sono state densamente minate con mine anticarro e antiuomo e cavi nascosti collegati a cariche esplosive. Queste difese hanno avuto successo nel bloccare l'avanzata ucraina". Di conseguenza, i vertici militari di Kiev hanno cambiato strategia: "Invece di cercare di sfondare con veicoli da combattimento di fanteria e carri armati, che gli alleati occidentali hanno fornito all'Ucraina per la controffensiva, le unità stanno avanzando lentamente, a piedi".
Tuttavia il 12 luglio il portavoce dello stato maggiore delle forze armate ucraine, Andriy Kovalev, durante una diretta tv come riportato dall’agenzia Ukrinform, ha annunciato che "Le truppe ucraine stanno conducendo azioni offensive a nord e sud di Bakhmut, registrando successi in due direzioni". "Nelle direzioni di Bila Gora - Andriivka e Bila Gora e Kurdyumivka" le truppe ucraine "hanno avuto successo in alcuni punti e si stanno consolidando sui confini raggiunti", ha affermato Kovalev, secondo cui i russi stanno opponendo una forte resistenza, spostando unità e truppe e utilizzando le riserve". Il 13 luglio le forze ucraine hanno attaccato le posizioni russe a Tokmak, città occupata da Mosca nella regione di Zaporizhzhia, uccidendo "circa 200 invasori insieme al comandante della città". Lo ha dichiarato su Telegram Ivan Fedorov, il sindaco in esilio di Melitopol, aggiungendo che "gli ufficiali dell'Fsb (servizi d'intelligence interni russi ndr) stanno portando via le loro famiglie in preda al panico". Pochi giorni fa i filorussi avevano denunciato che gli ucraini avevano attaccato la città con bombe a grappolo e il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, il falco neonazista Medvedev, aveva minacciato ritorsioni per questo. Il giorno dopo si è appreso che le forze ucraine continuano le loro operazioni offensive e nelle ultime 24 ore hanno compiuto ulteriori progressi nella direzione di Bakhmut, avanzando a sud della città dell'Ucraina orientale: lo ha detto al canale tv United News il portavoce dello Stato Maggiore delle forze armate di Kiev, Andriy Kovalev, come riportato da Rbc-Ucraina. Le truppe ucraine continuano altresì le operazioni offensive con un certo successo nelle direzioni di Melitopol, Berdyansk e Bakhmut, ha affermato Kovalev. Inoltre, i soldati ucraini continuano colpire i russi con il fuoco di controbatteria obiettivi nemici identificati e conducono combattimenti di controbatteria.
Le truppe ucraine stanno "abbattendo sistematicamente il nemico nelle loro posizioni" sul fronte meridionale. Lo ha detto il 15 luglio il generale Oleksandr Tarnavskyi, comandante delle forze ucraine nel sud, in un messaggio su Telegram. "Nella direzione di Tavria, le forze di difesa stanno sistematicamente abbattendo il nemico nelle loro posizioni. Unità di artiglieria delle Forze di Difesa hanno effettuato 1.177 missioni di fuoco durante il giorno. Nell'ultimo giorno, il nemico ha perso più di una compagnia tra morti e feriti", ha affermato il comandante.
Gli analisti militari ucraini ammettono che l’avanzata per le forze ucraine verso sud non è facile. Nella controffensiva per riprendersi aree di terra nell'Ucraina orientale e meridionale occupate dalle forze russe nella loro invasione le forze di Kiev si concentrano sulla cattura di villaggi nel sud-est in una corsa verso il Mar d’Azov e aree vicino alla città orientale di Bakhmut, conquistata dalle forze russe a maggio dopo mesi di battaglie. I resoconti russi affermavano che le sue forze avevano respinto gli attacchi ucraini nella regione orientale di Donetsk.
Il 17 luglio l'esercito ucraino ha registrato progressi nella direzione di Berdyansk, avanzando di oltre un chilometro. Lo ha dichiarato il portavoce delle Forze di difesa della regione di Tavria, Valery Shershnya, in un intervento tv rilanciato da Rbc-Ucraina. "Nella direzione di Melitopol, la situazione non è cambiata, ma nella direzione di Berdyansk, siamo avanzati nella difesa nemica di oltre un chilometro lungo una certa linea del fronte", ha affermato. Il portavoce ha sottolineato che sono in corso intensi combattimenti in direzione di Berdyansk. Difficoltà invece sul fronte orientale nella regione di Kharkiv e ulteriori progressi a Bakhmut. E' la situazione sul terreno descritta dalle forze armate ucraine, secondo quanto riferisce la viceministra della Difesa Hanna Malyar. "A est la situazione è leggermente peggiorata. Il nemico ha avanzato attivamente per due giorni consecutivi in direzione di Kupyansk nella regione di Kharkiv. Siamo sulla difensiva. Ci sono feroci battaglie, le posizioni cambiano più volte al giorno", spiega. Invece, "nella direzione di Bakhmut stiamo gradualmente andando avanti. Sul fianco meridionale intorno a Bakhmut c'è un'avanzata quotidiana".
La Russia sta facendo il massimo sforzo e sta dispiegando sul terreno tutte le risorse possibili per impedire alle forze ucraine di avanzare nell'est e nel sud del Paese. Lo ha sottolineato lo stesso presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dopo che il suo consigliere, Andriy Yermak, ha ammesso con i giornalisti che "la controffensiva non sta avanzando così velocemente". "Dobbiamo capire tutti molto chiaramente, il più chiaramente possibile, che le forze russe nelle nostre terre meridionali e orientali stanno facendo tutto il possibile per fermare i nostri soldati. E ogni mille metri che avanziamo, ogni successo di ogni brigata combattente merita la nostra gratitudine", ha affermato il presidente ucraino su Telegram. Del resto "La velocità della fine della guerra dipende direttamente dal sostegno globale dell'Ucraina. Stiamo facendo di tutto per garantire che tale sostegno sia il più intenso e il più significativo possibile", ha aggiunto il presidente ucraino citato dai media locali. "Nei primi giorni 15 di luglio ci sono stati negoziati, incontri, ed eventi con i leader di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Germania, Paesi Bassi, Turchia, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Bulgaria, Lituania, Svezia, Portogallo, Spagna, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Repubblica Sudafricana, Guinea-Bissau... con il segretario generale della Nato Stoltenberg, il presidente del Consiglio europeo Michel, la presidente della Commissione europea von der Leyen e il patriarca ecumenico Bartolomeo - ha aggiunto -. Oggi con il presidente della Repubblica di Corea. Manterremo il più alto ritmo di lavoro internazionale a tutti i livelli per riportare la pace in tutta la nostra terra e per tutto il nostro popolo".
A livello diplomatico continuano le pressioni capitolarde su Kiev, come visto anche al vertice NATO di Vilnus. È "assolutamente fuori questione, persino offensivo" perché "non farebbe altro che alimentare gli appetiti espansionistici russi" l'ipotesi di chi ritiene che l’ingresso nella Nato potrebbe rendere l'Ucraina più aperta ad un compromesso territoriale. "I territori ucraini non saranno oggetto di contrattazione", ha dichiarato il 13 luglio Mykhailo Podolyak, il più noto consigliere politico del presidente Zelensky, in un'intervista al Corriere della Sera.

19 luglio 2023