Legge fascista per punire gli “ecovandali”
 
Come abbiamo già denunciato più volte sulle colonne del nostro giornale a partire dallo scorso 19 aprile, il governo neofascista Meloni ha giurato guerra aperta agli ambientalisti, ed in particolare agli attivisti di Ultima Generazione le cui azioni eclatanti e nonviolente, si susseguono da mesi. Se da un lato la stampa di regime e i media non danno più grande risalto a queste azioni come accadeva qualche mese fa quando l'imbrattamento di Palazzo Vecchio a Firenze con vernice rossa lavabile e lo sversamento di sostanze biodegradabili nere in alcune fontane romane era ripetutamente messo in onda in ogni TG, la sensibilizzazione sul tema delle energie fossili e del loro indispensabile stop rompe le uova nel paniere ai negazionisti del riscaldamento climatico che sono al governo.
Infatti, dopo averla annunciata per mesi, il Senato ha approvato il disegno di legge presentato dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano per punire gli eco-vandali con 85 voti favorevoli, 53 contrari e 5 astenuti.
Il ddl, di chiaro stampo repressivo e fascista, aggrava enormemente le sanzioni per chi distrugge, disperde, deteriora monumenti e beni culturali con pesanti sanzioni fino a 60mila euro, oltre a sanzionare coloro che “danneggiano” i beni culturali con incisioni e graffiti, ed in questo quadro entrano d'ufficio gli imbrattamenti di Ultima Generazione. Addirittura, in caso di “danno a siti, teche, custodie e altre strutture adibite all’esposizione, protezione e conservazione di beni culturali esposti in musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato (…) è prevista la pena della reclusione fino a sei mesi”.
Insomma, il governo Meloni mantiene le promesse, soprattutto quando si tratta di reprimere il dissenso, anche in forme non violente. Dai banchi delle opposizioni, le uniche critiche che accompagnano il voto contrario al ddl denunciano “l'inasprimento di un quadro già esistente”, senza entrare nel merito della legge attuale che da sola basta ed avanza a punire oltremisura gli attivisti per l'ambiente che stanno lanciando un grido di allarme supportato dalla scienza.
Adesso il ddl attende il voto alla Camera che, in un quadro del genere, appare come una pura formalità.
A nostro avviso, non solo il ddl fascista Sangiuliano va respinto e fatto ritirare con la mobilitazione nelle piazze da un fronte unito ambientalista quanto più largo possibile, ma occorre anche battersi contro questo quadro già di per sé repressivo e sanzionatorio che a suon di denunce e di multe, cerca di tappare la bocca e incarcerare i giovani e gli ambientalisti conseguenti che non sono disposti ad arrendersi al riscaldamento climatico.

26 luglio 2023