Tramite l'agente russa Natalya Burlinova
Putin reclutava suoi agenti anche in Italia

 
Il 17 aprile scorso Natalya Valerievna Burlinova - professore associato di Scienze politiche presso l'Università statale di Mosca nonché professore invitato presso l'Istituto statale di Mosca per le relazioni internazionali - che da qualche anno organizzava conferenze su temi geopolitici in vari Paesi occidentali, è stata formalmente incriminata dal dipartimento alla Giustizia, in seguito ad un’inchiesta condotta dall’ufficio di Detroit del Federal Bureau of Investigation.
Le accuse mossegli dalle autorità statunitensi sono di avere agito nel territorio di quel Paese come agente illegale di un governo straniero, la Russia, e di avere collaborato con un ufficiale del Federal'naja Sluzba Bezopasnosti – il principale dei servizi segreti russi - per reclutare cittadini statunitensi da invitare a Mosca per un programma culturale chiamato Meeting Russia, gestito dall’associazione Picreadi (acronimo di Public Initiative Creative Diplomacy) da lei fondata e diretta.
Le autorità investigative statunitensi hanno in mano prove sul fatto che l'associazione Picreadi ha da sempre agito, sin dalla sua fondazione nel 2010, sotto le mentite spoglie di associazione non governativa di interesse culturale per fare in realtà attività di spionaggio all'estero sotto l'egida dell'Fsb russo, che ha costantemente fornito alla Burlinova finanziamenti e personale per i suoi sforzi di reclutamento, ricevendo in cambio dalla studiosa dettagliati dossier su migliaia di militari e appartenenti alla polizia federale degli Stati Uniti nonché sui cittadini statunitensi reclutati come spie a favore della Russia.
È certo che la Burlinova abbia raccolto materiale altamente compromettente su numerosi militari e appartenenti alla polizia federale statunitense, compresa documentazione relativa a illeciti penali, documentati dalle spie russe, riguardanti gli stessi, e le autorità statunitensi temono che militari e appartenenti all'Fbi siano stati costretti, o vengano tuttora costretti sotto ricatto, a rivelare ai russi atti riservati o coperti dal segreto.
Questo spiega l'elevatissimo allarme delle autorità statunitensi, che hanno inserito la donna in cima alla lista dei ricercati, anche se lei è già rientrata in Russia.
L'attività della Burlinova e di Picreadi ha riguardato anche l'Italia, e certamente ha coinvolto persone di nazionalità italiana: nel 2017 la Burlinova aveva ospitato a Mosca, attraverso il programma Meeeting Russia organizzato da Picreadi, la giornalista Maria Michela D’Alessandro, nel 2019 aveva invitato Karolina Muti, ricercatrice dell’Istituto affari internazionali e nel 2021 Eleonora Tafuro dell’Istituto per gli studi di politica internazionale.
Il 13 maggio del 2019, poi, aveva organizzato un seminario a Milano con l’Istituto per gli studi di politica internazionale intitolato Russian Foreign Policy: Facing International Turbulence.
Anche da questa vicenda risulta che la Burlinova e la sua associazione hanno sin dalla fondazione di quest'ultima, nel 2010, avuto il fine di spionaggio, ed è perciò impossibile pensare che l'attività della Burlinova nel nostro Paese o in relazione a cittadini italiani abbia avuto finalità diverse da quelle accertate negli Stati Uniti che, lo ricordiamo, erano non soltanto di reclutare spie ma anche di trovare organizzazioni e agenti prezzolati, quinte colonne della politica imperialista putiniana in Italia.

20 settembre 2023