Intervenendo all'europarlamento sullo stato dell'Unione
La presidente dell'Unione europea ricorre a Draghi per rilanciare l'UE imperialista nel mondo
 
Lo scorso 13 settembre, nel suo annuale discorso sullo stato dell’Unione presso il Parlamento europeo, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha delineato le principali priorità programmatiche dell’Unione per l’anno a venire, enumerando i risultati conseguiti negli anni scorsi. Ambiente, digitalizzazione, innovazione tecnologica e geopolitica sono stati i temi principali dell’intervento di von der Leyen. Particolarmente sentiti, nel discorso della presidente della Commissione, sono stati i momenti nei quali ha evocato un’Unione europea capace di farsi trovare pronta di fronte alle grandi sfide attuali. In particolare, per la presidente, “oggi la nostra Unione rispecchia la visione di coloro che sognavano un futuro migliore dopo la seconda guerra mondiale” ed è con “la stessa convinzione che, in un’epoca di incertezze, l’Europa deve ancora una volta rispondere alle sfide della storia”.
Proprio per rilanciare l’UE imperialista nel mondo la presidente della Commissione europea ha deciso di incaricare il banchiere massone Mario Draghi di preparare una relazione sul futuro della competitività europea. Nel suo recente articolo sull’Economist l’ex premier italiano e ex presidente della BCE concludeva spiegando che “le strategie che hanno garantito la prosperità e la sicurezza dell’Europa in passato — la dipendenza dall’America per la sicurezza, dalla Cina per le esportazioni e dalla Russia per l’energia — sono diventate insufficienti, incerte o inaccettabili” e “la creazione di un’unione più stretta si rivelerà alla fine l’unico modo per garantire la sicurezza e la prosperità che i cittadini europei desiderano”.
Per la von der Leyen “queste tre sfide — manodopera, inflazione e contesto imprenditoriale — affiorano mentre chiediamo all’industria di guidare la transizione pulita. Nel frattempo dovremo essere più lungimiranti e definire un modo per salvaguardare la nostra competitività. Ecco perché ho chiesto a Mario Draghi, una fra le più grandi menti dell’Europa in materia di economia, di preparare una relazione sul futuro della competitività europea. Perché l’Europa farà tutto il necessario, costi quel che costi, per mantenere il suo vantaggio competitivo”.

20 settembre 2023