79° della Liberazione della città
Migliaia di antifascisti in corteo per onorare i 29 martiri partigiani a Figline di Prato
Bugie del sindaco Biffoni. Militante partecipazione del PMLI

Dal corrispondente della Cellula “G. Stalin” di Prato
La sera del 6 settembre, in occasione del 79° Anniversario della Liberazione, migliaia di antifascisti hanno preso parte alla “Marcia per la pace” da Prato a Figline per onorare la memoria dei 29 partigiani della Brigata Buricchi trucidati dai nazi-fascisti in ritirata.
L'orazione ufficiale è stata caratterizzata da uno spudorato intervento del sindaco piddino Matteo Biffoni (in scadenza di mandato e non ricandidato alle comunali della prossima primavera) che si è autoproclamato paladino dell'antifascismo affermando fra l'altro che: “Nell’elenco delle azioni messe in campo dal Comune in questi anni, c’è la manifestazione del 23 marzo 2019 in piazza delle Carceri... quando all’arroganza e tracotanza di 150 militanti di Forza nuova che vollero sfregiare la medaglia d’argento che onora il nostro gonfalone con un corteo in occasione dei 100 anni della nascita dei fasci di combattimento, Prato rispose pacifica con oltre 5mila persone davanti al Castello dove furono imprigionati gli scioperanti pratesi prima di essere deportati. Quella manifestazione era e resterà il simbolo e l’emblema dell’antifascismo di questa città”.
La verità è che quella grande manifestazione antifascista fu strumentalizzata dal PD, dalla CGIL e dall'Anpi così da consentire a Biffoni di vincere per la seconda volta consecutiva le elezioni comunali. I fatti dimostrano che in otto anni di governo della città Biffoni, nonostante “l'impegno solenne a tenere viva la memoria e i valori della Reistenza” preso proprio in occasione della manifestazione antifascista del 23 marzo 2019, nonostante “l'impegno solenne da parte di tutta la giunta comunale” di vietare ai fascisti gli spazi pubblici e le piazze e di non concedere nessuna agibilità democratica a chi fa apologia del fascismo nella nostra città medaglia d'argento per la Resistenza, Biffoni e la sua giunta non hanno mosso un dito per chiudere a Prato tutti i covi fascisti, per negare gli spazi pubblici a qualunque organizzazione di stampo fascista, xenofoba, razzista, omofoba e salvaguardare e valorizzare i luoghi della Resistenza e della memoria in città e in tutta la provincia.
La verità è che Biffoni non ha avuto nemmeno il coraggio di abolire il provocatorio cerimoniale per la commemorazione dei 29 martiri imposto dal suo predecessore, l'ex neopodestà berlusconiano Roberto Cenni, il quale ha spostato l'orazione solenne da Piazza Dei 29 Martiri, dove sorge il monumento alla loro memoria, al sagrato della chiesa di Figline “perché è più comoda e spaziosa” e ha abolito l'intonazione di “Bella Ciao” durante la deposizione della corona di alloro sostituendola con “la canzone del Piave”.
Al corteo ha preso parte la Cellula “G. Stalin” di Prato del PMLI insieme alle compagne e ai compagni di Prato antifascista, PCI, PRC e PaP che sono sfilati in corteo dietro lo striscione unitario: “Viva Prato liberata, partigiane/i sempre”.
Durante il tragitto con il potente megafono messo a disposizione dal compagno Franco Panzarella sono stati lanciati gli slogan tra cui: “Ieri oggi e domani gloria eterna ai partigiani”; “I fascisti e chi li protegge non vanno tollerati ma messi fuorilegge”; “Fascista attento, ancora fischia il vento” e intonate “Bella Ciao”; “Fischia il vento” e “Bandiera rossa”.
Prato Antifascista ha giustamente disertato anche quest'anno l'orazione ufficiale davanti al sagrato della chiesa mentre ha reso omaggio al monumento dei 29 Martiri deponendo un papavero rosso in ricordo di ognuno di loro, scandendo i loro nomi e rispondendo “presente!”. Su invito della presidente dell'Anpi provinciale di Prato, al corteo ha preso parte il presidente nazionale dell'Anpi Gianfranco Pagliarulo.
Un’ottima occasione per rilanciare con maggiore forza la difesa delle pregiudiziali antifasciste che però non è stata colta da Prato Antifascista perché a maggioranza e col voto contrario del PMLI i partiti e le associazioni che ne fanno parte hanno deciso di abolire gli interventi e di non lanciare slogan in Piazza 29 Martiri “per non creare disturbo alle celebrazioni”.

20 settembre 2023