Comunicato del Coordinamento delle Sinistre di Opposizione del Molise (PCI-PCL-PMLI)
Pizzone II, il progetto Enel va respinto con la lotta
Le masse popolari devono opporsi anche per le pesantissime ricadute ambientali e sul turismo

Pizzone II, ennesima prova di come il capitale cerchi il massimo profitto senza curarsi delle conseguenze nefaste per territorio e ambiente.
Ci stiamo riferendo, come molti oramai sanno, al folle progetto dell’Enel di operare, all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM), proprio nel versante della nostra regione, dei lavori ad alto impatto ambientale per realizzare due nuovi gruppi reversibili di generazione/pompaggio in una nuova caverna.
In breve, l’Enel, pur di aumentare la produzione di energia (nonostante il Molise generi annualmente circa il doppio di quello che consuma), e quindi di far profitto, vorrebbe insistere all’interno del PNALM su un terreno di proprietà statale che le è stato dato in concessione, con scadenza 2029. In che modo? Avendo individuato ben 11 ettari da sottoporre a deforestazione, costruire nuove reti viarie, sventrare una montagna, modificare il flusso e il regime delle acque, ecc., per non parlare dei danni arrecati alla fauna o dell’impatto negativo sul lago di Castel S. Vincenzo, area a forte valenza storico-turistica che richiama tanti visitatori con relativo indotto economico, e che verrebbe compromessa stante il divieto di balneazione. Una pazzia che si commenta da sola!
E pensare che la multinazionale non avrebbe il benché minimo diritto di operare in tal modo: lo spieghiamo fra poco. Prima giova evidenziare quanto il nascente fronte del no al progetto sia ampio e variegato; a titolo d’esempio, si sono dichiarati contrari, oltre a tante associazioni ambientali e non, vari sindaci delle aree interessate (ad eccezione di quello di Pizzone, l’unico a non aver preso posizione ufficiale) o la stessa provincia di Isernia. Osceno il comportamento assunto dalla Regione: nonostante gli uffici tecnici abbiano dato un responso negativo al progetto, il presidente del consiglio Pallante (FdI) si sta invece muovendo a favore, contraddicendo i suoi stessi collaboratori.
Ma, si diceva, della liceità dell’Enel a muoversi in tal modo: la legge 394/91 vieta che nelle aree del Parco si effettuino lavori che modifichino il regime delle acque e compromettano il paesaggio. Inoltre, come la mettiamo col fatto che da anni la multinazionale non paga il canone per lo sfruttamento della centrale già esistente in loco? Parliamo di arretrati per milioni di euro, soldi, beninteso, che si sarebbero potuti investire nell’area (ci sarebbe molto da dire, sorvoliamo per questioni di spazio).
Non inganni poi il fatto che la stessa Enel abbia da poco optato di bloccare il progetto per i prossimi 4 mesi per convincere i molisani della bontà del suo piano. Bisogna davvero credere alle favole per bersi le argomentazioni che verranno fornite (già immaginiamo le solite promesse di posti di lavoro e ricchezza per tutti).
Per noi comunisti, invece, è lapalissiano che siamo al cospetto dell’ennesimo colpo inferto al territorio da parte dell’infinita sete del capitale di fare extraprofitti ad ogni costo.
Invitiamo pertanto le masse popolari, i sindacati, l’associazionismo di base, a creare un comitato di lotta per evitare questo scempio. Un primo importante passo, a riguardo, è stato fatto tramite l’incontro fra istituzioni e popolazione svoltosi domenica scorsa proprio a Pizzone, cui abbiamo partecipato con una nostra delegazione, e da cui è emersa la volontà di lottare. È su questo solco che ci muoveremo: solo la presa di coscienza delle masse della follia del capitalismo, del bisogno di opporsi in tutti i modi a tale rapina (che fra l’altro costerà alcune centinaia di milioni di euro, con prevedibile aumento di spese in corso d’opera, come da prassi), può portare alla vittoria.
Pizzone II non deve passare!

 

Coordinamento delle Sinistre di Opposizione - Molise
PCI-PCL-PMLI
Campobasso, 20 settembre 2023