Lettere

Leggendo la cronaca della Commemorazione di Mao sembrava di essere presenti
Grazie per la preziosa documentazione sulla Commemorazione di Mao, leggendola sembrava di essere presenti, ricordando anche le precedenti commemorazioni. Ci ha fatto piacere sapere che altri compagni si sono aggiunti anche dall'estero come il compagno giornalista americano e il compagno buddista, questo significa che il marxismo-leninismo-pensiero di Mao non ha confini, come anche Lenin voleva un mondo marxista-leninista tra Occidente e Oriente.
Molto toccante il saluto del compagno Scuderi, contenti del successo che la Commemorazione di Mao ha avuto, proseguendo con sempre più forza, un rosso abbraccio.
Maria, Liliana, Anna - Cuneo
 

Ha ragione Scuderi, solo con il socialismo possiamo salvarci
Sto già facendo volantinaggio per il PMLI ed è un impresa.
Ho finito di leggere l'Editoriale di Giovanni Scuderi, per poco non scoppia la terza guerra mondiale ma, con il socialismo e quindi con il proletariato al potere, possiamo salvarci!
Teniamoci sempre in contatto.
Il proletariato al potere!
Chriso - Piemonte
 

Appello per sfiduciare il ministro della cultura Sangiuliano
L'avvocato Francesco Mandarano di Prato ha inviato a una serie di personalità, tra cui “Il Bolscevico”, il seguente appello.
Se ci tenete ai Valori dell'Antifascismo dovrete immediatamente prendere un'iniziativa per SFIDUCIARE il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano.
Infatti, egli negli anni scorsi ha scritto un libro "Una Repubblica senza Patria", Rizzoli Editore, assieme a Vittorio Feltri. In tale libro sostiene la tesi che l'Italia non è più una nazione dall'8 settembre 1943, in quanto ha commesso un tradimento a danno di Hitler, firmando l'Armistizio con gli angloamericani. Lasciando da parte ogni ulteriore commento su questa teoria errata ed inaccettabile, la verità è che l'Italia nel 1943 non era più in grado di continuare la guerra.
Inoltre nello stesso libro c'è qualcosa di molto, ma molto più grave dal punto di vista etico. Gennaro Sangiuliano sostiene che Giovanni Gentile voleva la "Pacificazione degli Italiani" ed estrapola da un articolo di Gentile, dal titolo "Ricostruire", pubblicato sul "Corriere della Sera" del 28 dicembre 1943 la seguente frase: "Bisogno di concordia degli animi, rinvio di tutto quello che può dividere, cessazione delle lotte". La citazione di Sangiuliano termina a questo punto. In realtà, però, nell'articolo originario di Gentile lo scritto prosegue in questi termini: "cessazione delle lotte, tranne quella vitale contro i sobillatori, i traditori, venduti o in buona fede, ma sadisticamente ebbri di sterminio".
Questo è lo scritto reale concreto redatto dal filosofo Giovanni Gentile. Senza contare che il filosofo, con una precisazione, apparsa sul "Corriere della Sera" il 16 gennaio 1944, ha rincarato la dose contro i Partigiani, sostenendo che la lotta nei loro confronti era giusta e necessaria. Con i Partigiani non era possibile alcuna pace ed alcun compromesso.
Stando così le cose, c'è da sottolineare che Gennaro Sangiuliano ha manipolato il testo originale di Gentile, mettendo un punto fermo dove c'era semplicemente una virgola e facendo sparire il seguente dello scritto redatto da Gentile, nel quale i Partigiani venivano considerati come traditori.
A questo punto è bene precisare che non siamo nell'ambito della libera interpretazione di un testo, bensì nell'area di una vera e propria manipolazione, cioè stravolgimento dei concetti contenuti in uno scritto. Questa è un'operazione eticamente e culturalmente riprovevole. Lo scritto è sacro: l'interpretazione è libera!
A questo punto le personalità in indirizzo dovrebbero aprire una campagna giornalistica e parlamentare per le dimissioni di Gennaro Sangiuliano dal governo Meloni.
Infatti, la sua operazione è moralmente riprovevole, tanto più che egli è ministro della Cultura. D'altro canto la conseguenza voluta da Sangiuliano, con la sua manipolazione, è quella di accreditare il filosofo Giovanni Gentile come "pacificatore" degli Italiani, cosa assolutamente non vera, ed i Partigiani fiorentini, che eseguirono la condanna di morte nei suoi confronti, come "vigliacchi ed assassini".
Orbene, o Voi avete la volontà e la capacità di sciogliere questo NODO oppure l'anno prossimo il Governo Meloni prenderà lo spunto della ricorrenza dell'ottantesimo anniversario della morte di Giovanni Gentile, avvenuta il 15 aprile 1943, per rendere omaggio con l'intitolazione dell'Università di Firenze, ad un "grande italiano", quando, in realtà, egli è stato un servo di Mussolini e di Hitler.
Affinché non ci siano dubbi sull'esattezza della mia tesi, Vi invio i seguenti documenti:
1) copertina del libro di Feltri e Sangiuliano; 2) Articolo originario "Ricostruire" di Giovanni Gentile e relativa lettera di precisazione; 3) articolo di Giovanni Gentile dal titolo Gian Battista Vico.
Se credete nei Valori dell'Antifascismo portate avanti questa iniziativa. Altrimenti avrete per quaranta anni il fiato della Meloni sul vostro collo.
Francesco Mandarano - Prato

4 ottobre 2023