Un futuro green e a pedali
Gli operai ex Gkn presentano il progetto delle cargo bike
La Rsu e il Collettivo: “Il nostro è l'unico piano di reindustrializzazione sul tavolo”

Il primo ottobre si è svolto presso lo stabilimento della ex Gkn il Working class bike days, la giornata di presentazione di una parte del piano di reindustrializzazione dal basso elaborato dagli operai in presidio permanente da 26 mesi e inerente il progetto delle cargo bike.
Centinaia di solidali, soci della Gff Società Cooperativa Per Azioni e sostenitori della vertenza provenienti da varie regioni d'Italia, e anche da alcuni paesi europei, hanno partecipato ai vari tavoli di discussione inerenti la reindustrializzazione, il mutualismo, l'attivismo climatico e l'autorecupero della fabbrica.
“Il futuro è a pedali” è lo slogan lanciato dal Collettivo di fabbrica e dalla Rsu ex Gkn per denunciare fra l'altro: “il paradosso che ha sempre accompagnato la nostra vicenda. Gli operai costruiscono dal basso il futuro di questo stabilimento e dei posti di lavoro, mentre il governo rimane immobile e la proprietà pensa solo a svuotare l'edificio. Aspettiamo ancora che venga riconvocato il tavolo ministeriale rimasto aperto nel marzo scorso e intanto il governo fa dichiarazioni alla stampa per negare la presenza di un piano di reindustrializzazione, del quale chiede conto a noi. Mentre un'azienda in liquidazione, alla quale è stata concessa una cassa integrazione retroattiva e senza causale, non viene neanche convocata per chiedere come sta utilizzando i soldi pubblici. Il secondo paradosso è che l'imprenditore, che si era impegnato a reindustrializzare, chiede di aprire la procedura di licenziamento, rendendo impossibile un qualsiasi rilancio del sito industriale".
La giornata è stata caratterizzata dalla presentazione al pubblico e alla stampa dei cinque prototipi di cargo bike realizzati in questi mesi dai lavoratori in lotta. Uno di questi, sottolineano con grande soddisfazione i lavoratori, sfreccia già per le strade di Firenze, ha percorso oltre mille chilometri, ed è utilizzata da una cooperativa di delivery etico per la consegna delle merci a domicilio.
"I nostri progetti sono reali e stanno andando avanti – evidenzia la Rsu - non solo dal punto di vista tecnico ma anche nelle relazioni con le altre realtà che sono interessate dal prodotto e che sono presenti oggi al presidio, ciclofficine, delivery etico, reti contadine, movimenti ambientalisti. Ora le istituzioni devono dire cosa vogliono da questo sito industriale, se un edificio da vendere o una realtà produttiva e posti di lavoro. Il tempo di questo stabilimento è contato, i licenziamenti si fermano con la mobilitazione e l'intervento pubblico: commissariamento di Qf o acquisto da parte di un consorzio di privati, garantito dalla Regione".

4 ottobre 2023