Un evento storico senza precedenti, 50 anni dopo quello del Kippur
Hamas scatena la tempesta contro Israele sionista e neonazista per la liberazione della Palestina
Schlein, Conte e Landini si accodano a Meloni e agli altri governanti imperialisti americano e europei nella condanna di Hamas. Il PMLI e "Il Bolscevico" al fianco di Hamas e del popolo palestinese fino alla liberazione della Palestina
Il nuovo Hitler Netanyahu bombarda e assedia Gaza
 
Con un’operazione senza precedenti il principale gruppo della Resistenza palestinese Hamas ha sfondato alle prime luci dell’alba del 7 ottobre la barriera di contenimento che isola la Striscia di Gaza da Israele, approfittando dello stato di choc e paralisi dell’esercito israeliano che per ore non è riuscito a reagire, preso il controllo temporaneo di un pezzo dello Stato ebraico e mandato i suoi uomini armati fra le vie e le case. In contemporanea dal cielo si è riversata una pioggia di almeno 5.000 razzi verso il sud e il centro del Paese, Tel Aviv e Gerusalemme comprese. Dall'enclave palestinese penetravano in territorio israeliano decine di miliziani armati di Hamas, anche in parapendio, o dal mare.
La tempesta scatenata da Hamas, un evento storico senza precedenti, 50 anni esatti dopo quello del Kippur, allorché furono gli eserciti egiziano e siriano a far tremare lo Stato di Israele, fa seguito a mesi di scontri sempre più sanguinosi tra palestinesi aggrediti e israeliani aggressori, che hanno visto come teatro principale la Cisgiordania occupata, i cui combattenti, insieme alle "nazioni arabe e islamiche", sono stati invitati da Hamas a unirsi all'offensiva denominata "Alluvione Al-Aqsa". Solo quest'anno almeno 247 palestinesi, tra cui 44 bambini, sono caduti sotto il fuoco dei criminali sionisti e nazisti di Tel Aviv. Scontri e morti che fanno seguito a 75 anni di crimini, uccisioni e saccheggi da parte di questi boia coperti e appoggiati dall’imperialismo occidentale. “Abbiamo deciso di porre fine a tutti i crimini dell'occupazione”, hanno comunicato le Brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato di Hamas, “è finito per loro il tempo di scatenarsi senza essere ritenuti responsabili ”.

Hamas e la liberazione della Palestina
Nella Dichiarazione del comandante militare delle Brigate Al-Qassam di Hamas. Mohammed Deif, del 7 ottobre, ci sono tutti le motivazioni antimperialiste e antisioniste della clamorosa azione militare palestinese: “L’occupazione coloniale sionista ha occupato la nostra patria palestinese e ha sfollato il nostro popolo, hanno distrutto le nostre città e i nostri villaggi, commesso centinaia di massacri contro il nostro popolo, uccidendo bambini, donne e anziani e demolendo case con dentro i loro abitanti in violazione di tutte le norme, leggi e convenzioni internazionali sui diritti umani. In precedenza abbiamo messo in guardia l’occupazione israeliana dal continuare i suoi crimini e abbiamo lanciato un appello ai leader mondiali a lavorare per porre fine ai crimini israeliani contro il nostro popolo palestinese e i suoi detenuti, i loro luoghi santi e la loro patria e di fare pressione sull’occupazione israeliana affinché accetti una volta per tutte il diritto e le risoluzioni internazionali. Né i leader dell’occupazione israeliana hanno dato ascolto alle nostre richieste, né i leader mondiali hanno agito in tal senso. Invece, l’occupazione israeliana ha intensificato i suoi crimini, superando tutte le linee rosse, in particolare nei territori occupati, a Gerusalemme e la Moschea Al-Aqsa: la prima Qibla dei musulmani e il terzo luogo più sacro. Le forze di occupazione israeliane hanno intensificato i loro raid nella moschea di Al-Aqsa, profanandola. Ogni giorno, i coloni israeliani tentano di imporre sul terreno un nuovo fatto compiuto per attaccare i cittadini palestinesi della Gerusalemme occupata e rubare le loro case e proprietà. Centinaia di cittadini palestinesi sono stati uccisi e feriti quest'anno in seguito ad alcuni crimini commessi dall’occupazione israeliana e dai loro coloni. Nel frattempo, l’occupazione israeliana tiene nelle sue prigioni migliaia di detenuti palestinesi, dove sono soggetti alle forme più atroci di oppressione, tortura e umiliazione. Centinaia di detenuti palestinesi sono stati incarcerati per oltre 20 anni; altre decine hanno sofferto tumori e altre malattie; molti altri sono morti a causa di negligenza medica e politiche deliberate di morte lenta ”. Il giorno precedente in un comunicato stampa in occasione del cinquantesimo anniversario della guerra di ottobre, “La Resistenza è l’unica opzione per porre fine all’occupazione ”, Hamas aveva sottolineato che “la guerra dell’ottobre 1973 testimoniava che la resistenza è l’unica opzione per scoraggiare l’occupazione coloniale sionista ”. Hamas ha invitato tutti “gli Stati e i partiti che abbracciano i diritti dei popoli alla libertà a sostenere il popolo palestinese nella sua lotta per raggiungere questo obiettivo, difendersi, ripristinare i propri diritti e liberare la propria patria ”. Hamas ha poi confermato che “la guerra di ottobre resterà fonte di ispirazione per il popolo palestinese nel continuare la resistenza globale contro l’occupazione israeliana e il suo governo fascista ”.
Oltre 700 israeliani sono stati uccisi nell’attacco palestinese, ferite oltre 2.000 persone e fatti prigionieri decine di civili nei kibbuz e nelle case a ridosso del confine a Sderot. Pesante il bilancio anche sul fronte palestinese, dove secondo fonti mediche i morti della reazione israeliana su tutta la striscia di Gaza sarebbero quasi 400 e duemila le persone ferite.
Come un nuovo Hitler, il premier Benjamin Netanyahu, che il 7 ottobre ha assunto i "pieni poteri" per la guerra al termine di una riunione con il Consiglio di Difesa, non ha usato perifrasi: “la guerra sarà lunga”. Il boia sionista e neonazista ha affermato in un messaggio pubblicato sul suo account X che la guerra "ci è stata imposta da un attacco omicida di Hamas". La prima fase della guerra, scrive Netanyahu, prevede la "distruzione della maggior parte delle forze nemiche" che si sono infiltrate in Israele e hanno ucciso civili e soldati. Israele ha anche lanciato un'offensiva a Gaza "e continuerà senza esitazione e senza tregua, fino al raggiungimento degli obiettivi", tanto da bombardare Gaza e inviare decine di carri armati verso la striscia palestinese, imporne l'assedio totale col taglio di acqua, cibo, luce e benzina, preludio di un attacco di terra senza precedenti. Hamas tuttavia non indietreggia e anzi chiama il popolo palestinese alla guerra totale. "I nostri combattenti stanno ancora attaccando obiettivi nei nostri Territori occupati, siamo riusciti a sostituire i combattenti sul campo di battaglia con nuovi combattenti e siamo riusciti a fornire rifornimenti a coloro che stanno ancora combattendo ". Lo ha detto l’8 ottobre, citato da fonti locali, il portavoce delle Brigate al Qassam, Abu Obaida. "Chiediamo a tutto il nostro popolo di prendere parte a questa importante battaglia". Abbiamo "inviato nuove truppe all'alba. I nostri mujahedin continueranno ad attaccare gli invasor i'', ha aggiunto Obaida. In particolare, ''sono stati inviati rinforzi '' in alcune aree, in un certo numero di località di kibbutz e nei villaggi di Sufa, Holit e Yated.
L'imperialismo occidentale unanime nella vergognosa condanna di Hamas Innumerevoli le reazioni internazionali. A partire dalla condanna dell’attacco palestinese dell’imperialismo occidentale, padrino politico dei sionisti di Tel Aviv. Il presidente USA Joe Biden ha condannato gli “orribili” attacchi contro Israele: “Il terrorismo non è mai giustificato. Israele ha il diritto di difendersi e difendere la sua gente. Gli Stati Uniti mettono in guardia altre parti ostili a Israele a non cercare di approfittare della situazione. Il sostegno della mia amministrazione alla sicurezza di Israele è solido e incrollabile”. Il Pentagono lavorerà per assicurare che Israele abbia “quello di cui ha bisogno per difendersi” ha assicurato il ministro della Difesa americano Lloyd Austin. Stessi concetti espressi anche dall’imperialismo europeo. Per la presidente della Commissione UE Ursula Von der Leyen, “Israele ha il diritto di difendersi da questi odiosi attacchi” scrive su X esprimendo la sua “inequivocabile condanna” per gli attacchi condotti da Hamas che definisce “terrorismo nella sua forma più spregevole”. Anche la Nato ha condannato “gli attacchi terroristici di Hamas contro Israele, nostro partner” attraverso un portavoce dell’Alleanza. “I nostri pensieri sono con le vittime e tutte le persone colpite. Il terrorismo è una minaccia fondamentale per le società libere e Israele ha il diritto di difendersi”, ha detto il portavoce Dylan White.
Il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il premier dello Stato d’Israele Benjamin Netanyahu. Meloni ha ribadito la piena solidarietà del governo italiano per gli attacchi subiti e la vicinanza ai familiari delle vittime, agli ostaggi e ai feriti. Il governo lavorerà con i partner internazionali per coordinare il sostegno allo Stato di Israele. L’Italia - informa una nota - è al fianco del popolo israeliano in questo difficile momento. “La più ferma e convinta condanna” del “proditorio attacco, che attenta alla sicurezza di Israele e allontana la prospettiva di una pace duratura - da tutti auspicata e avvertita come necessaria - tra israeliani e palestinesi”, arriva dal presidente della Repubblica Mattarella in un messaggio al Presidente dello Stato di Israele Isaac Herzog. A unirsi al coro imperialista contro Hamas e la Resistenza palestinese sono stati nel nostro Paese la segretaria del PD Elly Schlein che ha espresso in una nota “Grande angoscia per quel che accade in queste ore in Israele. Netta e ferma la nostra condanna per l’attacco terroristico di Hamas contro i civili israeliani, con migliaia di missili e irruzioni militari. Esprimo a nome anche di tutto il Partito Democratico la solidarietà a Israele e il più profondo cordoglio per le vittime di questo scellerato attacco. La comunità internazionale – ha proseguito Schlein – si mobiliti immediatamente e intervenga per fermare questa aggressione ed escalation violenta che mina le prospettive di dialogo e porta solo morte e distruzione”. Il leader del Movimento 5 stelle Conte ha affermato: “Purtroppo siamo preoccupatissimi. Preoccupatissimi per questo attacco di Hamas, che ovviamente immaginiamo vi sarà una reazione da parte di Israele, e quindi è una prospettiva che non porta a nulla, soltanto a vittime, nuove vittime, soltanto a discussioni, soltanto a scontri. Dobbiamo assolutamente invece favorire un dialogo, un negoziato di pace, perché tutte le popolazioni di quell'area possano vivere in pacifica convivenza”. “Condanniamo in modo esplicito ciò che ha fatto Hamas contro il popolo israeliano. Noi siamo contro qualsiasi guerra. Esprimiamo la nostra vicinanza e il nostro cordoglio alle famiglie delle vittime dell'attacco odierno", ha affermato, tra i fischi di una parte della piazza, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, alla manifestazione della Cgil. "La pace va costruita e bisogna sviluppare il negoziato. Noi siamo per la soluzione di due popoli e due Stati”. Dal mondo arabo è arrivato sostegno alla causa palestinese. A partire dall’Iran. “Ci congratuliamo con i combattenti palestinesi ” ha detto il consigliere della Guida suprema iraniana Ali Khamenei, Rahim Safavi. “Saremo al fianco dei combattenti palestinesi fino alla liberazione della Palestina e di Gerusalemme ”. Per gli Hezbollah libanesi filo-iraniani (partito armato jihadista sciita), che la notte dell’8 ottobre sono scesi in campo a fianco di Hamas affermando di aver usato "un gran numero di colpi di artiglieria e di missili guidati " su posizioni israeliane nella zona contesa delle Fattorie di Sheeba, l’offensiva militare di Hamas contro Israele “è una risposta decisiva ai crimini dell’occupazione e ai continui attacchi contro la sacralità e la dignità ”. In un comunicato si legge: “Ciò dimostra, ancora una volta, che la volontà del popolo palestinese e le armi della resistenza sono l’unica opzione per affrontare il nemico e l’occupazione e costituiscono un messaggio al mondo arabo e musulmano, così come alla comunità internazionale, soprattutto a coloro che cercano di normalizzare le loro relazioni con il nemico, per dire che la causa palestinese non muore ”. Il riferimento alla normalizzazione con Israele è diretto all’Arabia Saudita, che è in trattative mediate dagli Usa per intessere rapporti diplomatici con Israele. “Chiediamo al popolo della nostra nazione araba e musulmana in tutto il mondo - si legge nel comunicato di Hezbollah - di annunciare il proprio sostegno al popolo palestinese e ai movimenti di resistenza che affermano la loro unione sul campo, attraverso il sangue, le parole e le azioni ”.�
Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP), Mahmoud Abbas, ha affermato che il popolo palestinese ha diritto “difendersi dal terrorismo dei coloni e delle forze di occupazione israeliane ”. Durante un incontro che includeva numerosi funzionari civili e di sicurezza, secondo quanto riportato dall’agenzia Wafa, Abbas ha sottolineato la necessità di “fornire tutto il necessario per rafforzare la fermezza e la determinazione del popolo palestinese di fronte ai crimini commessi dall’occupazione e dai coloni ”.
Per il ministero degli esteri dell’ANP di Abu Mazen in un comunicato rilanciato dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa le ragioni della esplosione nella Regione vanno ricercate “nella assenza di una soluzione della questione palestinese per 75 anni, nella continuazione della politica di doppio-standard della comunità internazionale, nel suo silenzio di fronte alle pratiche criminali e razziste delle forze di occupazione israeliane, e nella continuazione della ingiustizia e della oppressione ” si legge nella nota.
Glissa l’imperialismo dell’Est. La Russia ha chiesto “moderazione” in seguito agli attacchi contro Israele da parte di Hamas e si dice “sorpresa”: “Se l’avessimo saputo l’ avremmo evitato”, ha dichiarato Mikhail Bogdanov, vice ministro degli Esteri russo e inviato del Cremlino per il Medio Oriente e l’Africa, citato dall’agenzia Interfax. “Siamo in contatto con tutti. Con gli israeliani, i palestinesi e gli arabi” e “naturalmente, chiediamo sempre la moderazione”, ha sottolineato. Mentre la Cina è profondamente preoccupata per l’attuale escalation di tensione e violenza tra Palestina e Israele. Lo ha detto un portavoce del ministero degli Esteri cinese. La Cina chiama “le parti pertinenti a mantenere moderazione e calma, a fermare immediatamente gli scontri, a proteggere i civili e a impedire alla situazione di avviarsi verso un deterioramento”. La nota di Pechino rimarca le difficoltà e “la stagnazione a lungo termine dei processi di pace” ormai insostenibili. Il modo fondamentale per placare le ostilità “risiede nell’attuazione dei “due Paesi” e nella creazione di uno stato palestinese indipendente”.
 

Il PMLI e “Il Bolscevico” al fianco di Hamas e del popolo palestinese fino alla liberazione della Palestina
Noi marxisti-leninisti italiani dobbiamo sostenere tutti i popoli che combattono l'imperialismo, indipendentemente dalle forze che li dirigono. Per questo consideriamo nostra la lotta del popolo palestinese, e degli altri popoli che lottano contro l'imperialismo di casa propria, o contro l'imperialismo esterno che li opprime. Come in tutti i fenomeni si tratta sempre di individuare la contraddizione principale, che è la lotta antimperialista, la lotta di popolo contro l'occupante militare oppressore, la lotta di liberazione nazionale dall'aggressore straniero. Ed è questa che va appoggiata senza tentennamenti e riserve, senza farsi condizionare dalla propaganda dell'imperialismo che taccia di terrorista qualsiasi forza o movimento osi impugnare le armi e combattere contro la sua rapacità e prepotenza. La nostra solidarietà internazionalista ci pone al fianco di Hamas e del popolo palestinese, fino alla liberazione della Palestina.
L’imperialismo occidentale parla di terrorismo palestinese, ma non è terrorista chi spara con i carri armati contro ragazzi che tirano pietre, chi spara missili dagli elicotteri tra la folla, chi spiana case e villaggi, spesso con gli abitanti dentro, chi erige muri dell'apartheid e rinchiude le popolazioni in lager e rende loro la vita impossibile con migliaia di posti di blocco (esattamente come facevano i nazisti con gli ebrei!), chi ricorre all'assassinio di Stato di leader palestinesi, chi ruba loro continuamente la terra e l'acqua per vivere?
L'unica soluzione per riportare la pace in Palestina non può essere perciò che sanare l'ingiustizia storica perpetrata dal sionismo, appoggiato dall'imperialismo USA, europeo e dai loro lacchè, con la distruzione dello Stato colonialista e razzista di Israele e la creazione al suo posto di uno Stato palestinese libero e indipendente, dove possano convivere in pace e con parità di diritti mussulmani, cristiani ed ebrei. Uno Stato, due popoli. Sappiamo che questo obiettivo storico della lotta del popolo palestinese è stato lasciato cadere da quelle forze che ormai si sono rassegnate ad accettare le briciole concesse dai sionisti e dai loro protettori imperialisti. Comunque spetta allo stesso popolo palestinese decidere quale linea finirà per prevalere. Noi comunque sosterremo sempre la lotta di liberazione di questo popolo contro l'occupante sionista e per il ristabilimento dei suoi irrinunciabili diritti, e questo è anche il dovere di ogni autentico antimperialista italiano.
Noi siamo certi che alla fine il Davide palestinese sconfiggerà Golia sionista. Mai nella storia si è visto un popolo gemere per sempre sotto l'occupazione straniera. L'eroico popolo palestinese, rimanendo unito, risolvendo le contraddizioni interne circa la strategia e i metodi di lotta, contando soprattutto sulle proprie forze, facendo affidamento sulla solidarietà e il sostegno internazionale, e perseverando nella guerra di liberazione nazionale, sicuramente conquisterà la libertà, otterrà il ritorno dei profughi e lo smantellamento di tutti gli insediamenti dei coloni, e costituirà il suo Stato, indipendente e sovrano, con capitale Gerusalemme. Libertà e Stato per il popolo palestinese!

11 ottobre 2023