Promossa dal Collettivo di Ateneo
Combattiva manifestazione per il diritto allo studio a Firenze
Denunciato lo sgombero dello studentato autogestito PDM27. Forte protesta davanti allo “Student Hotel” dei ricchi e alla sede della Lega. Occupato il polo D5 di Novoli. Presente lo spezzone della comunità Palestinese. Partecipazione attiva del PMLI

Redazione di Firenze
Il 14 ottobre si è svolta una manifestazione a carattere nazionale studentesca a Firenze, moltissime studentesse e studenti hanno partecipato per rivendicare il diritto allo studio per tutti, all'interno di un’articolata piattaforma.
Dati i fatti in Medio Oriente, all'interno del corteo è stato ospitato un nutrito spezzone pro-Palestina, partecipato da una folta presenza della comunità araba e in particolare da giovani, giovanissimi e donne che hanno lanciato numerosi slogan impugnando striscioni, bandiere e cartelli contro i bombardamenti israeliani e a sostegno della resistenza palestinese.
Oltre seicento manifestanti sono partiti dai giardini della Fortezza da Basso, percorrendo via delle Porte Nuove, via delle Carra, via Ponte all’Asse, viale Corsica, via Ponte di Mezzo, viale Guidoni fino ad arrivare al Polo universitario di Novoli.
Il corteo studentesco è stato promosso e organizzato dal Collettivo d’Ateneo, a cui si sono uniti vari movimenti tra cui collettivi, come Cravos, Studenti di Sinistra, SAF, il movimento giovanile Cambiare rotta e partiti come PCI, PCL, Carc, Fgci, Sinistra classe e rivoluzione, Rifondazione Comunista.
Il PMLI che ha partecipato con bandiere, locandine e con un’efficace distribuzione di centinaia di volantini sulla questione palestinese, sul potere politico e con un volantino redatto per l'occasione contenente alcune rivendicazioni del Partito su scuola e università.
Massiccia presenza delle “forze dell’ordine”, tra polizia e carabinieri con camionette, scudi e caschi e persino un elicottero.
Il corteo, che si è svolto tra striscioni e bandiere, molti dei quali sulla libertà per la Palestina e sulla denuncia dello sgombero dello studentato autogestito Pdm27, ha sostato davanti allo “Student Hotel” per i ricchi in viale Belfiore, alla sede della Lega di viale Corsica e davanti all’ex-occupazione di via del Ponte di Mezzo dove ci sono state esplosioni di petardi, fumogeni e scritte di protesta.
Durante il percorso sono intervenuti principalmente studenti in rappresentanza dei vari collettivi e movimenti e gli esponenti della comunità palestinese sui temi d’attualità. Gli studenti delle scuole superiori hanno riportato anche la critica al PCTO e alle morti durante l’alternanza scuola-lavoro. Tutti hanno manifestato la solidarietà alla resistenza del popolo palestinese mentre la comunità palestinese a sua volta ha ringraziato i comitati studenteschi appoggiando la loro lotta per il diritto allo studio.
A Novoli il corteo è entrato all’interno dell’università, studenti e studentesse hanno dichiarato il polo D5 “occupato”. Il Collettivo d’Ateneo, che ha preparato una settimana di iniziative culturali e ludiche aperte a tutti, chiede alla rettrice Alessandra Petrucci una presa di posizione in merito allo sgombero dello studentato autogestito e alla conseguente criminalizzazione dei suoi studenti.
L'articolata piattaforma del Collettivo d’Ateneo, pubblicata sulla loro pagina Instagram e attorno alla quale si sono uniti studenti e studentesse per riappropriarsi dei diritti che spettano loro, chiede l'immediato stop di ogni contributo pubblico per la costruzione di studentati privati e, per contro, più fondi per mettere a disposizione un maggiore numero di residenze per studenti e studentesse totalmente pubbliche, così come mense, materiale didattico e trasporti pubblici gratuiti o con costi fortemente progressivi.
Spazio anche per l'abolizione dei criteri di merito e produttività, che escludono tantissimi dalle borse di studio, portano all'aumento delle tasse con la creazione della categoria di fuori corso e alimentano dinamiche competitive e aziendalistiche che stabiliscono lo standard “a cui si deve ambire”, causando disagi mentali e portando, come ormai succede troppo spesso, anche al suicidio di chi si attribuisce le colpe di un sistema universitario ingiusto, meritocratico e marcio.
Gli studenti e le studentesse in lotta vogliono un sistema universitario che offra una formazione critica, slegata da interessi privati e bellici, per una ricerca e una didattica al servizio della collettività, così come tirocini inerenti al proprio corso di studi, e un'offerta formativa che non sia nozionistica.
Importante anche la richiesta di far decadere tutte le disposizioni repressive e le denunce nei confronti delle studentesse e degli studenti colpiti a Firenze da fogli di via che negano loro la possibilità di studiare.
Noi auspichiamo che la lotta studentesca, a Firenze come altrove, continui e prenda forza fino a rivendicare compattamente scuola e università pubbliche, governate dagli studenti e dalle studentesse, totalmente gratuite e con diritto di assemblea. Manifestiamo il nostro pieno appoggio e aperta solidarietà militante ai ragazzi e alle ragazze che stanno occupando per il diritto allo studio e il diritto all'abitare per tutti.

18 ottobre 2023