Per il ripristino del territorio e gli indennizzi promessi
Grande manifestazione degli alluvionati a Forlì

Dal corrispondente del PMLI per l'Emilia-Romagna
In circa 3.000 hanno partecipato e animato la “Manifestazione generale delle terre alluvionate” lanciata con un appello (pubblicato a parte) dal Comitato promotore lo scorso 30 settembre e che si è svolta nella mattinata di sabato 14 ottobre a Forlì, uno dei territori più colpiti dall’alluvione dello scorso 13-14 maggio, governato da una delle amministrazioni, quella di “centro-destra” del sindaco Zattini, che più di altre ha evidenziato le mancanze delle amministrazioni locali in materia di cura del territorio in funzione preventiva (ma su questo le responsabilità sono davvero da imputarsi a tutte le amministrazioni) di intervento in favore della popolazione colpita nelle fasi principali dell’emergenza e di sostegno nelle fasi del ripristino delle situazioni abitative, lavorative e territoriali.
Non a caso, tra i tanti sindaci presenti in Piazzale della Vittoria al momento della partenza del corteo, era eclatante l’assenza del sindaco e degli amministratori di Forlì, nonostante lo stesso Zattini avesse dichiarato in un incontro pubblico che era disposto a manifestare addirittura a Roma se il governo Meloni non avesse mantenuto la promessa di rimborsi al 100%.
“Promesse nel fango”, quelle di Zattini e della Meloni, come riportato sui cartelli dei manifestanti, che hanno sfilato per le vie del centro sino ad arrivare in piazza Ordelaffi, ma anche “Curare la montagna, proteggere la Romagna", "Non abbiamo un'altra Romagna", e tanti altri.
Le amministrazioni borghesi, locali, regionale e nazionale, da 5 mesi si stanno rimpallando le responsabilità sia sulle cause che sulle conseguenze dell’alluvione, a tutto svantaggio delle popolazioni colpite ancora alle prese con il ripristino delle abitazioni, delle attività economiche, dei territori dove vivono e lavorano, con particolare timore per l’arrivo dell’inverno, sia per il possibile ripetersi di tale evento, sia per il possibile aggravio della situazione dei territori franati e quelli pericolanti a causa dell’alluvione, che potrebbe degenerare ulteriormente.
L’amministrazione comunale di Forlì sta dimostrando un particolare livore contro coloro che osano protestare dopo aver perso tutto a causa dell’incuria del territorio e che non si stanno vedendo riconosciuti i giusti e promessi rimborsi. Su tutti il parlamentare forlivese della Lega Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna che ha accusato “Questa sinistra faziosa non guarda in faccia a nessuno e mette in campo le truppe sfruttando alluvione e alluvionati, aprendo di fatto la campagna elettorale in vista delle prossime amministrative. Dove ci sono sigle come Cgil, Anpi, Arci, Libera e Legacoop l’iperpoliticizzazione e il settarismo sono assicurati".
A rispondergli lo stesso comitato “Vittime del fango”: "Apprendiamo con sorpresa e anche un po’ di amarezza dell’ennesimo incomprensibile e contraddittorio comunicato della Lega, che pare non interessata agli inviti a collaborare che più volte abbiamo inviato a tutti i partiti del consiglio comunale. Dal dopo alluvione, abbiamo inviato al Comune una trentina di richieste e proposte che non sono ascoltate né dalla Lega né dagli altri partititi della maggioranza. La Lega ha ricevuto tutte queste proposte e il consigliere Pompignoli, a differenza di molti altri gruppi di maggioranza, si è voluto confrontare con noi. Per il resto il silenzio assoluto, se non lo strepitio sulle presunte strumentalizzazioni… Se tutte le forze politiche ci avessero ascoltato, la manifestazione sarebbe stata organizzata anche con la sigla della Lega o degli altri partiti della maggioranza che rinfacciano la mancanza di pluralità".
Sta di fatto che la popolazione si è rimboccata da subito le maniche per riprendere la propria vita e ha sopperito alle tante mancanze delle amministrazioni borghesi, ma da sola non ce la può fare, in particolare per la cura del territorio, la ripresa delle attività produttive agricole e la sistemazione delle abitazioni maggiormente colpite, le istituzioni borghesi devono fare la loro parte. E questa non è stata la prima, e sicuramente non sarà nemmeno l’ultima manifestazione degli alluvionati perché sono determinati a continuare le proteste fino a che il territorio non sarà messo in sicurezza e gli indennizzi promessi non saranno arrivati.

18 ottobre 2023