Dopo due anni di inganni e false promesse
Borgomeo licenzia tutti i lavoratori ex Gkn
Qf non ha nessun piano industriale e punta a una mega speculazione immobiliare sull'intera area
I lavoratori in assemblea permanente chiamano alla mobilitazione e alla lotta il 4 e 5 novembre

Ingannati, affamati e infine licenziati per la seconda volta dal nuovo padrone dello stabilimento, Francesco Borgomeo, che dal 23 dicembre 2021 ha rilevato lo stabilimento della ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze).
Dopo quasi due anni di false promesse e fumosi piani di reindustrializzazione mai presentati al tavolo ministeriale e ai rappresentanti sindacali dei lavoratori; dopo aver messo alla fame per dieci mesi i lavoratori in lotta rifiutandosi di pagare stipendi e cassa integrazione e costringendo la maggior parte dei circa 500 operai ex Gkn a licenziarsi, il 18 ottobre Borgomeo ha gettato definitivamente la maschera è ha licenziato anche i circa 185 lavoratori “irriducibili” ancora in lotta e in assemblea permanente dentro lo stabilimento.
Da quando ha fatto il suo ingresso in Gkn Borgomeo ha cambiato subito il nome dell'azienda che da Gkn è diventata Qf e da quel momento ha avuto un solo obiettivo: fiaccare la lotta dei lavoratori, assediarli economicamente, incentivare i licenziamenti, chiudere lo stabilimento e dare il via a una mega speculazione immobiliare sugli oltre 80 mila metri quadri dell'area su cui sorge lo stabilimento.
A confermarlo è la recente entrata di Monte dei Paschi di Siena (la più antica banca d’Europa, partecipata dal Tesoro) nel capitale societario di Qf attraverso una fiduciaria (di cui non si conoscono i componenti), che detiene le quote di Sviluppo Immobiliare e Tuscany S.r.l. Quest’ultima ha il 50% di Pvar S.r.l., che è in possesso di tutte le quote di Qf, società proprietaria del 50% dell’ex Gkn assieme a Francesco Borgomeo e la stessa Pvar S.r.l.
Al centro di tutte queste società c'è Mirko Polito, un giovane manager rampante di 35 anni, che è l'amministratore unico di Pvar Sviluppo, Immobiliare Toscana Società e Tuscany industry S.r.l. specializzate nelle grandi speculazioni immobiliari.
Tra l'altro va ricordato che Borgomeo è in ottimi rapporti con Matteo Renzi fin dai tempi delle prime Leopolde e Renzi a sua volta è l'ex presidente del Consiglio che ha salvato dal fallimento il MPS dopo lo scandalo Antonveneta.
Dunque altro che reindustrializzazione e rilancio dello stabilimento di cui cianciano Borgomeo e i suoi protettori politici, tirapiedi e palazzinari!
La notizia dei licenziamenti ha gettato nuovo sconforto tra i lavoratori che però non mollano la lotta e per il 4 e 5 novembre hanno indetto diverse mobilitazioni e iniziative di protesta contro i nuovi licenziamenti.

25 ottobre 2023