Per aver solidarizzato con la lotta dei lavoratori Texprint di Prato
Indagato Panzarella
Deve rispondere di “violenza privata”
Solidarietà al compagno da parte di tutto il Partito. La repressione giudiziaria non fermerà l'azione del PMLI a sostegno di chi lotta per i propri diritti e per la conquista del potere politico da parte del proletariato

Su ordine del sostituto procuratore della Repubblica di Prato, Massimo Petrocchi, a partire dal 16 ottobre una pioggia di avvisi di garanzia e di conclusione indagini sta colpendo decine di lavoratori, sindacalisti del Si-Cobas Prato-Firenze, attivisti, solidali e militanti sindacali e di partito che tra gennaio e settembre 2021 hanno solidarizzato e sostenuto la lotta contro lo sfruttamento e i licenziamenti e per la difesa dei diritti e delle tutele sindacali promossa dai lavoratori davanti ai cancelli della Texprint: azienda pratese a conduzione cinese specializzata nello stampaggio di tessuti, situata in via Sabadell nel Macrolotto 1 di Prato.
Tra i primi destinatari dell'avviso di reato figura anche il nostro compagno Franco Panzarella accusato di “violenza privata” perché “in concorso con altri”, ossia i lavoratori in sciopero, “mediante la formazione di un blocco stradale, anteponendosi di persona davanti al veicolo, sedendosi su sedie da campeggio al centro strada in modo da impedirne fattivamente il passaggio, dandosi il cambio tra loro; costringevano i conducenti a non portare a termine la consegna, o comunque il trasporto, delle merci presso o dalla ditta Texprìnt. Con l'aggravante di aver commesso il fatto in più persone riunite. Fatti commessi in Prato 09,10,12,13,15,17,20,21, 22,23.26,27,28 aprile 2021”.
La verità è che il nostro compagno non ha commesso nessun reato. Per nove mesi, dall'inizio fino alla fine della vertenza, promossa dai compagni sindacalisti del Si-Cobas Prato-Firenze, è stato attivo e solidale con i lavoratori Texprint in lotta fornendo loro non solo solidarietà politica e sindacale ma anche un sostanziale aiuto alimentare, logistico ed economico fra cui pasti, bevande, materassi, coperte e teli di plastica per riparasi dalla pioggia, dal sole e dal freddo.
La verità è che davanti ai cancelli della Texprint l'unica violenza che si è vista è stata quella polizia, che ha ripetutamente sgomberato e distrutto il presidio dei lavoratori a suon di manganellate e arresti, a cui si sono sommate le criminali e vigliacche aggressioni dei padroni che più volte hanno picchiato i lavoratori in sciopero con calci, pugni, mattonate in testa e lancio di acido.
La verità è che la Questura di Prato e il sostituto procuratore della Repubblica si sono allineati alla politica repressiva, persecutoria e antioperaia del governo neofascista Meloni e del ministro col manganello Piantedosi che, sulla scia dei loro predecessori, Draghi e Lamorgese, vogliono soffocare ogni forma di dissenso politico e sindacale, criminalizzare le lotte dei lavoratori e reprimerle a suon di manganellate, arresti, denunce, perquisizioni, processi, procedimenti penali, multe, serrate e licenziamenti.
A riprova che nei momenti di grande difficoltà, la classe dominante borghese non ha alcun pudore a ricorrere a qualsiasi mezzo, costituzionale o incostituzionale, pur di mantenersi al potere, salvaguardare il profitto dei padroni e reprimere i lavoratori in lotta.
In ogni caso è certo che la repressione poliziesca, la violenza fascista e le intimidazioni giudiziarie non fermeranno l'azione del PMLI né a Prato né altrove.
Il PMLI sarà sempre al fianco delle masse popolari sfruttate e oppresse, di chi lotta per i propri diritti, nelle piazze, davanti alle fabbriche, dentro le scuole e le università e negli ospedali per conquistare l'egemonia politica e guidare il proletariato alla conquista del potere politico e del socialismo.
Il Partito, con alla testa il Segretario generale Giovanni Scuderi, e il suo organo di stampa “Il Bolscevico” hanno espresso grande sostegno e solidarietà militante al compagno sottolineando fra l'altro che: “ti siamo fraternamente e politicamente vicini per essere stato coinvolto nell'indagine intimidatoria sugli attivisti del Si Cobas. La tua combattività e la tua iniziativa in campo sindacale sono un esempio per tutto il Partito”.

25 ottobre 2023