Comunicato sull’iniziativa unitaria di partiti, sindacati e associazioni
Il 3 novembre dibattito pubblico in piazza a Campobasso in solidarietà alla causa palestinese
INVASIONE A GAZA, FERMARE IL GENOCIDIO! CONDANNARE LA STRAGE, BASTA VERSARE SANGUE INNOCENTE, SOSTENERE CONCRETAMENTE LE MASSE POPOLARI GHETTIZZATE NELLA STRISCIA!

Ancora e ancora sangue nella striscia di Gaza, ancora massacri nei territori palestinesi! L’aggressione sionista di questi giorni rappresenta solo l’ultimo atto di una strage che dura da troppo tempo. 02/11/1917: è da questa data che bisogna partire per comprendere cosa stia accadendo nelle martoriate terre di Palestina e Israele. In quel giorno venne rilasciata la “dichiarazione di Balfour” con la quale l’Inghilterra, per mantenere il controllo di quell’area geografica e per soffocare la ricerca d’indipendenza del popolo arabo, applica il “divide et impera”. Si spiana la strada ad una forte emigrazione da tutto il mondo degli ebrei verso quella che tale popolo considera la sua terra natia!
Nel 1947, con la “Risoluzione 181”, l’ONU dà il via alla formazione di uno stato ebraico sul 56% del territorio con una popolazione di circa mezzo milione di ebrei e altrettanti arabi; la formazione di uno stato arabo su circa il 43% del territorio con una popolazione di 725 mila arabi e 10 mila ebrei; infine, un regime speciale internazionale per la città di Gerusalemme, e zona limitrofa, amministrata dall’Onu.
Da allora, però, si è registrato un continuo colonialismo da parte del sionismo che ha via via confinato le popolazioni arabe in territori sempre più limitati, con annessi aggressioni, massacri, bombardamenti e una scia di vittime, specie civili, su entrambi i fronti, che non conosce fine! E ora, un salto di qualità della macchina della morte: nulla può giustificare ciò che sta facendo il governo Netanyahu, ovvero un assedio totale, il sottoporre la popolazione palestinese della striscia di Gaza ad un’aggressione in piena regola via mare, terra e acqua, con annesse sospensioni di rifornimenti di elettricità, acqua, medicine e cibo ad oltre due milioni di persone.
Come porre fine a tutto ciò? Dare vita a due entità statali ben definite? Riunire i popoli sotto un solo stato, cioè una Palestina libera e laica con il riconoscimento dei diritti nazionali della minoranza ebraica? Certamente, se non si porrà fine a questa mattanza, è facile prevedere che non vi saranno più barriere al dilagare di atti di terrorismo nel mondo e, peggio, ad un allargamento del conflitto ad altre nazioni, quali Libano, Iran, Usa, Cina, ecc., (come, fra l’altro, sta già accadendo): non è difficile immaginare cosa potrebbe succedere.
Ecco perché, fermo restando che il diritto all’autodeterminazione dei popoli è un principio sacrosanto e che l’ultima parola spetta comunque alle popolazioni locali coinvolte in questa spirale di morte, approfondiremo il tema dando parola a partiti, sindacati ed associazioni in un dibattito pubblico che si terrà venerdì 3 novembre alle 18:00 in Piazza Municipio. Con l’occasione, appoggeremo e rilanceremo l’iniziativa promossa dall’Associazione delle organizzazioni italiane di cooperazione e solidarietà internazionale (AOI) e Amnesty International Italia per sostenere da subito e concretamente la popolazione di Gaza inviando un contributo per sostenere le organizzazioni umanitarie operanti nella striscia: i contributi raccolti (donazioni all’IBAN IT49F0501803200000011170008) saranno destinati all’approvvigionamento di beni di prima necessità.
Partito Comunista
Partito Comunista Italiano
Partito Comunista dei Lavoratori
Partito marxista-leninista italiano
Attac Italia
Azione civile
Cobas
Usb
Campobasso, 28 ottobre 2023