Un buddista americano maoista spiega ai buddisti italiano perché devono unirsi al PMLI
 
Un buddista americano maoista in un lungo, argomentato e documentato appello si rivolge ai buddisti italiani per convincerli a unirsi “alla rivoluzione del PMLI per liberare l’umanità”. L’appello, firmato da Zìyóu Fǎ, sarà pubblicato integralmente su “Il Bolscevico”, organo del PMLI, che uscirà mercoledì prossimo. Nell’appello, tra l’altro, si legge: “La rivoluzione è la salvezza degli esseri senzienti. Il Comunismo porta nuova vita al Buddismo e a ogni fede, infonde nuova aria alle sacre scritture e dona nuovi significati ai nostri principi. La rivoluzione è trasformazione, il comunismo è il frutto di tale trasformazione. Attraverso la rivoluzione, otterremo il comunismo”.
“Credo che l’Unione Buddista Italiana (UBI) debba assomigliare di più all’Associazione Buddista della Cina all’era di Mao. Accogliendo la protezione fornita dall’UBI ai credenti, è tuttavia limitata nel suo scopo perché collabora con lo Stato borghese. La borghesia italiana non ha interesse a preservare il vero Buddismo, perché il vero Buddismo è molto radicale e rivoluzionario”.
L’appello dice anche: “Comunisti e buddisti devono unirsi per emancipare l’umanità, porre fine al male e portare pace, prosperità, equanimità e gioia in questo mondo… Il Partito marxista-leninista italiano si impegna duramente a essere la guida della rivoluzione proletaria in Italia, secondo il Mahahamea Jataka, un leader deve essere responsabile, onesto e disposto a fare sacrifici quando necessario. Il compagno Scuderi, Segretario generale del PMLI, dimostra di avere tutte queste qualità”.
L’appello riporta diverse citazioni di Mao sui rapporti della Cina con i buddisti e quattro citazioni di Giovanni Scuderi riguardo la politica del PMLI verso i credenti. Nella prima di esse il massimo dirigente del PMLI afferma: “Noi invitiamo instancabilmente le forze antifasciste e progressiste, ivi incluse quelle cattoliche, cristiane e di qualsiasi altra fede religiosa, a rompere il cordone ombelicale con la democrazia borghese e col capitalismo e a combattere fianco a fianco con noi. Non però per ritornare alla prima Repubblica, morta e sepolta e per ripristinare la Costituzione del ’48 ormai ridotta a un colabrodo e a un pezzo di gomma che ciascuno tira come e dove vuole, ma per andare verso il socialismo”.
 
L'Ufficio stampa del PMLI                                                           
Firenze, 3 novembre 2023