Un evento storico senza precedenti, unico al mondo, un sostegno inestimabile del buddista maoista americano Zìyóu Fǎ al PMLI
Un Appello ai Buddisti d'Italia: Unitevi alla rivoluzione per liberare l'umanità

di Zìyóu Fǎ
Vorrei riflettere su queste tre passaggi tratti dai saggi e discorsi del compagno Giovanni Scuderi.
“Noi invitiamo instancabilmente le forze antifasciste e progressiste, ivi incluse quelle cattoliche, cristiane e di qualsiasi altra fede religiosa, a rompere il cordone ombelicale con la democrazia borghese e col capitalismo e a combattere fianco a fianco con noi, non però per ritornare alla prima Repubblica morta e sepolta e per ripristinare la Costituzione del '48 ormai ridotta a un colabrodo e a un pezzo di gomma che ciascuno tira come e dove vuole, ma per andare verso il socialismo” (Saggio di Giovanni Scuderi per il Seminario Internazionale sul pensiero di Mao, “MAO È UN GRANDE MAESTRO DEL PROLETARIATO INTERNAZIONALE, DELLE NAZIONI E DEI POPOLI OPPRESSI”)
“La questione della fede religiosa, per quanto riguarda i simpatizzanti credenti, deve essere considerata secondaria rispetto alla militanza politica e organizzativa come simpatizzante attivo del Partito. Noi non vogliamo necessariamente e pregiudizialmente ateizzare i simpatizzanti credenti del Partito. La prima cosa che ci interessa è che essi siano dei rivoluzionari e dei marxisti-leninisti, nell'accezione larga e convenzionale del termine, coerenti e conseguenti riguardo la lotta di classe contro il capitalismo e per l'Italia unita, rossa e socialista” (Rapporto di Giovanni Scuderi alla seconda Sessione plenaria del 4° Comitato centrale del PMLI, “ LA SITUAZIONE DEL PARTITO E LA NOSTRA BATTAGLIA ELETTORALE ASTENSIONISTA”).
“In questo Fronte non deve esistere però alcuna discriminazione di origine religiosa o filosofica, esso deve essere quindi aperto a non credenti e credenti, che devono coesistere su un piano di uguaglianza nei diritti e nei doveri, fermo restando le loro rispettive convinzioni ideologiche e dottrinarie” (Discorso di Giovanni Scuderi alla Commemorazione pubblica di Mao, “ MAO ZEDONG E LA RIVOLUZIONE IN ITALIA”).

Introduzione: trasformare completamente la nostra visione del mondo
Buddisti e simpatizzanti d'Italia,
Omaggio a tutti i Buddha e i Bodhisattva nelle Dieci Direzioni, passato, presente e futuro. Rafforziamo la nostra determinazione spirituale, la nostra fede nel Triplice Gioiello (Buddha, Dharma e Sangha) e la nostra fedeltà ai Cinque Precetti: (1.) Non omicidio, 2.) Non rubare, 3.) Non immoralità sessuale, 4.) Non calunnia o menzogna, 5.) Non consumare sostanze intossicanti.
La rivoluzione è la salvezza degli esseri senzienti. Il comunismo porta nuova vita al Buddismo e a ogni fede, infonde nuova aria alle sacre scritture e dona nuovi significati ai nostri principi. La rivoluzione è trasformazione, il comunismo è il frutto di tale trasformazione. Attraverso la rivoluzione, otterremo il comunismo.
Il comunismo è come la Terra Pura, il mondo della felicità suprema e della beatitudine infinita. Come buddisti, sappiamo che per ottenere la Terra Pura dobbiamo mostrare rispetto ai nostri maestri ed anziani, dobbiamo avere una mente compassionevole, dobbiamo astenerci da causare danni inutili e dobbiamo coltivare le dieci azioni virtuose. Oltre a ciò, dobbiamo rispettare tutti i precetti morali e non abbassarne la dignità, e dobbiamo dedicare tutta la nostra mente al conseguimento della perfetta saggezza.
Per ottenere il comunismo, l'obiettivo è dedicarsi a lenire le sofferenze degli altri, significa trasformare completamente la nostra visione del mondo e respingere l'interesse personale. La forma più elevata di compassione si trova nel respingere l'interesse personale e nel servire disinteressatamente il popolo, come ci ha insegnato Mao.
Mao disse: "Se, nell'interesse del popolo, perseveriamo nel fare ciò che è giusto e correggiamo ciò che è sbagliato, le nostre file si ingrosseranno e si consolideranno sicuramente". Disse anche: "Il popolo cinese soffre, è nostro dovere liberarlo, e dobbiamo dedicare a questa lotta tutte le nostre forze. Dovunque c'è lotta, c'è sacrificio, e la morte è un caso comune. Ma noi abbiamo a cuore gli interessi del popolo, e quindi morire per il popolo significa morire di una morte degna” (Al Servizio del Popolo) . Questo è un atteggiamento altruista.
Il Sentiero del Bodhisattva è quando un essere senziente rinuncia alla propria liberazione per rimanere nel samsara e assistere gli esseri senzienti nella loro liberazione. È l'apice del disinteresse concentrarsi sull'aiuto agli altri anziché su se stessi. Sia la madre che la nonna di Mao erano sincere seguaci del Buddha, e Mao notò una volta di aver ereditato dalla madre una compassione infinita. Era di buon cuore, empatica verso i poveri e spesso forniva cibo ai poveri villaggi senza dirlo al marito patriarcale. Durante le carestie, i poveri chiedevano cibo, e, spinti dai principi buddisti della generosità, lei dava loro di più.
Marx incontrò il Buddismo e disse una volta al suo amico Antoinette Philips: "Sono diventato una specie di bastone da passeggio, che corre su e giù tutto il giorno, mantenendo la mia mente in quello stato di nulla che il Buddhismo considera il culmine della felicità umana”. Engels, in Dialettica della natura, credeva che l'uso buddista delle dialettiche fosse a uno "stadio relativamente avanzato di sviluppo" e lo paragonava favorevolmente a quello degli antichi e classici greci.
Mao era un Buddista in gioventù. Recitava, bruciava incenso e adorava nelle sale dei templi buddisti. Una volta disse a Edgar Snow che l'assenza di fede buddista da parte di suo padre lo turbava. Mao leggeva le sacre scritture e osservava che il sutra del Sesto Patriarca era l'apice dell'idealismo soggettivo. La famosa citazione di Mao che elogia Norman Bethune, "Al servizio del popolo", era probabilmente influenzata dagli insegnamenti buddisti.
Dopo la morte di sua madre, Mao scrisse un poetico "Omaggio alla Madre" che diceva: "mia madre aveva uno spirito generoso, al primo posto nella benevolenza” e aggiunse: "nel mondo ci sono tre tipi di persone: coloro che fanno del male agli altri per il proprio guadagno, coloro che traggono beneficio per se stessi senza nuocere agli altri, e coloro che sono disposti a sacrificarsi per il bene degli altri. Mia madre era del terzo tipo”. Ciò dimostra quanto il Buddhismo abbia influenzato Mao.
Così disse il Bodhisattva Kṣitigarbha, “se l’Inferno non è vuoto, non raggiungerò il Buddhahood.” Allo stesso modo, Mao ha ricordato alle Guardie Rosse che “Marx ha detto: il proletariato deve emancipare non solo se stesso ma tutta l’umanità. Se non può emancipare tutta l’umanità, allora il proletariato stesso non sarà in grado di raggiungere l’emancipazione finale” (Direttiva di Mao del 7 marzo 1967).
Perciò non sorprende quando Mao disse una volta nel 1955 a una delegazione di buddisti Tibetani: "Il fondatore del Buddhismo, Shakyamuni, propugnava la salvezza di tutti gli esseri e parlava a nome degli oppressi nell'India di quel tempo. Al fine di alleviare le sofferenze di tutti gli esseri, rinunciò a essere un principe e fondò il Buddhismo. Pertanto, le persone che credono nel Buddhismo e noi comunisti cooperano nell'alleviare le sofferenze degli esseri senzienti, cioè il popolo, che è comune a entrambi”.
Il compagno Scuderi ha spiegato: “in avvenire, se matureranno le condizioni e se sarà necessario, potremmo anche creare un'organizzazione nazionale dei credenti simpatizzanti del Partito e che quindi vogliono il socialismo come noi. Potrà essere un'organizzazione pluriconfessionale o monoconfessionale, secondo quello che decideranno i nostri simpatizzanti credenti delle varie religioni con l'accordo del Partito” (Rapporto di Giovanni Scuderi alla seconda Sessione plenaria del 4° Comitato centrale del PMLI, “LA SITUAZIONE DEL PARTITO E LA NOSTRA BATTAGLIA ELETTORALE ASTENSIONISTA”).
Credo che l'Unione Buddhista Italiana (UBI) debba assomigliare di più all'Associazione Buddhista della Cina dell'èra di Mao. Accogliendo le protezioni fornite dall'UBI ai credenti, è tuttavia limitato nel suo scopo poiché collabora con lo Stato borghese. La borghesia italiana non ha interesse a preservare il vero Buddhismo, perché il vero Buddhismo è molto radicale e rivoluzionario.
L'unico interesse della borghesia italiana è corrompere il Buddhismo per servire il capitalismo e l'imperialismo. Secondo le Scritture, il Buddha Shakyamuni previde ciò. Egli disse durante l'Era della fine del Dharma: "Il Dharma Puro diventerà oscurato e perduto”. Si dice che per agevolare la rinascita del Buddhismo, un nuovo Buddha, il Buddha Maitreya, sorgerà e ripristinerà gli insegnamenti. Credo fermamente che Mao sia stato come Maitreya, Mao ha ripristinato il Buddhismo alla sua essenza umanistica. Quando Maitreya verrà, sarà certamente un comunista.
 
Non bisogna di temere!
Alcuni buddisti potrebbero essere preoccupati di un "terrore rosso”. Credono che i comunisti vogliano nuocere ai credenti religiosi. Sentono storie spaventose riguardo al Tibet e altrove, riguardo alle persecuzioni e all'oppressione dei monaci e dei laici. Ma il comunismo ha liberato i buddisti in Tibet, ha liberato i servi dai lama padroni di schiavi che torturavano e opprimevano le masse. Questa non è una storia horror, ma una storia di emancipazione. A volte, gli oggetti sono stati maltrattati e danneggiati durante rivolgimenti culturali, come durante la Grande Rivoluzione Culturale. Mao, Zhou e altri intervennero personalmente per fermare questo.
Purtroppo, è difficile frenare le reazioni di un popolo oppresso che vuole eliminare ogni vestigia della propria oppressione, e i lama in Tibet hanno macchiato il Buddhismo con l'oppressione. Quindi il popolo tibetano si è ribellato contro gli eccessi del Buddhismo, e a volte ciò si è tradotto in danni al Buddhismo stesso. Quindi ci sono lamentele legittime.
Alcuni buddisti non vogliono ascoltare, non vogliono sentirlo: hanno una comprensibile diffidenza. Forse è perché ci sono stati certamente errori nel passato riguardo anche al trattamento di L.N. Darmaev nell'Unione Sovietica e di Geshe Sherab Gyatso in Cina. Se questo è il caso, siamo pronti a esaminare questi casi e a ribaltare le sentenze, a riabilitare postumi coloro che sono stati ingiustamente trattati. Siamo pienamente disposti, come onesti comunisti, ad ammettere gli errori e non temiamo di farlo.
In passato, Lenin disse: "Sono favorevole all'espulsione dal Partito delle persone che partecipano a cerimonie religiose" (Lettera del 1919 al Bureau Organizzativo del Comitato Centrale). Ma Stalin corresse questo eccesso di ateismo militante, permettendo una maggiore libertà religiosa nell'Unione Sovietica, specialmente con la Chiesa Ortodossa e i buddisti (ad esempio, il Collegio Spirituale Centrale dei Buddhisti dell'URSS). Mao proseguì la pratica di Stalin permettendo lo stesso in Cina, arrivando persino a dire: "A mio parere, il Partito Comunista può entrare in chiesa, purché il popolo lo faccia, è permesso andare" (Discorso con Nikita Krusciov, 1 ottobre 1959) e "Poiché il popolo continua a frequentare la chiesa, per avvicinarci e unire il popolo, anche noi dovremmo entrare in chiesa" (Discorso durante gli incontri con ospiti stranieri negli anni '50).
In una futura società socialista, la religione sarà una questione privata rispetto allo Stato e sarà adattata alle reali esigenze sociali del popolo. In termini di governo, un Fronte Unito può incaricare la creazione di organizzazioni religiose con seggi in parlamento per rappresentare le persone religiose, come abbiamo visto in Cina sotto Mao con i buddisti, i taoisti, i cattolici, i protestanti e i musulmani. Quindi, perché non in Italia?
Come Lenin disse riguardo ai sacerdoti cristiani: "I democratici operaisti favoriscono la libertà della lotta politica per tutti, compresi i preti". Opporsi a questo, secondo Lenin, è "un punto di vista profondamente reazionario" (“Liberali e Clericali”) . Stalin ha portato avanti il lavoro di Lenin sulla pluralità religiosa, e Mao lo ha portato un passo oltre in Cina garantendo la rappresentanza religiosa nel governo, in modo che nessun buddista o chiunque altro debba temere un "terrore rosso”.
 
Appello
Ecco quindi il mio appello ai buddisti italiani, come a tutti i buddisti, sia laici che monaci, ed è in realtà piuttosto semplice: se cercate una fine alla sofferenza causata dalle Tre Velenose, ignoranza, attaccamento e avversione, allora dovete impegnarvi nella politica rivoluzionaria.
Non potete dissipare l'ignoranza senza l'istruzione, e quell'istruzione dev'essere fondata sulla scienza. La scienza è ciò che nutre l'intelligenza, la conoscenza e la ragione, tutte armi contro l'ignoranza. La religione non deve negare la scienza, ma deve abbracciare la scienza, perché solo la scienza può salvare la religione dall'oscurità dell'ignoranza.
Il marxismo è uno dei vertici del pensiero scientifico, è l'applicazione della scienza all'emancipazione della società. È una scienza trionfante e gloriosa, perché può e libererà l'umanità dalla sofferenza e ci porterà verso una società migliore: il comunismo, che è come una Terra Pura sulla Terra.
Non potete dissipare l'attaccamento o il desiderio senza negare l'ego o il sé, e pensare in termini di collettività, non dell'individuo. Questa società predica l'individualismo privato, ma la rivoluzione costruisce il collettivismo pubblico. Tutte le cose sono effimere, tutte le cose si trasformano in cose nuove, niente è permanente.
Ecco perché non dovremmo attaccarci a un "sé”, né dovremmo attaccarci alle cose materiali. Dovremmo invece abbracciare e servire disinteressatamente il popolo, dovremmo consegnarci al popolo e alla rivoluzione. Se possiamo promuovere e sostenere l'avanguardia della rivoluzione, è davvero come servire l'umanità, ma dobbiamo anche impegnarci nella carità e nel servizio diretto.
Il Sutra del Buddha della Medicina ci narra che il Buddha Shakyamuni disse al suo discepolo Manjushri: "Ci sono esseri senzienti che non possono distinguere il bene dal male. Sono avidi e meschini, non praticano la carità e non comprendono le ricompense della generosità. Sono ignoranti e privi di intelligenza. Privi delle basi della fede, accumulano ricchezze che conservano con diligenza. Quando si trovano di fronte a qualcuno in cerca di carità, si infastidiscono; se costretti a dare, provano il medesimo dolore e rimpianto che provocherebbe separarsi dalla propria carne. Inoltre, esistono innumerevoli esseri senzienti che sono avari e cupidigia. Passano il loro tempo ad accumulare ricchezza, senza osare di spenderla neanche per se stessi, figuriamoci per i genitori, il coniuge, i figli, i servi o i mendicanti. Alla loro morte, queste persone avariziose scenderanno nei sentieri degli spiriti affamati o degli animali". Ecco perché il Buddhismo e il capitalismo sono incompatibili.
È vero anche per il cristianesimo; non disse il Cristo, “è più facile a un cammello passare per la cruna d’un ago, che ad un ricco entrare nel regno di Dio” (Matteo 19:24)? In effetti, non c'è posto per il nemico di classe nella nostra fede, dobbiamo purificare e purificare la nostra fede dal nemico di classe e dall'ideologia che gli ha imposto.
Infine, non è possibile dissipare l'avversione o l'odio senza liberarci degli elementi malvagi che opprimono e sfruttano l'umanità. Il nemico borghese reazionario è colui che odia l'umanità, che la opprime ed sfrutta, che saccheggia e bombarda spietatamente il mondo.
È giusto ribellarsi contro di loro. È giusto resistere, opporsi e rovesciarli. Il Buddhismo non può sopravvivere se non si oppone agli imperialisti, poiché gli imperialisti inghiottiranno il Buddhismo e lo trasformeranno in qualcosa che non è (pro-imperialista), oppure renderanno il vero Buddhismo estinto perché il contenuto del Buddhismo è intrinsecamente anti-imperialista. Mao ha detto che gli imperialisti non lasceranno cadere “il coltello da macellaio per divenire all’improvviso un Buddha” (“Abbandonate le Illusioni, Preparatevi alla Lotta”) perché il Buddhismo è una religione del popolo, e i buddhisti dovrebbero combattere l’imperialismo, sostenere il socialismo e lavorare con il proletariato.
Per preservare il Buddhismo, uniamoci. Uniamoci per creare un mondo migliore, più equo e giusto. Rendiamo puro questo mondo e mettiamo fine alla sua contaminazione. Comunisti e buddisti devono unirsi per emancipare l'umanità, porre fine al male e portare pace, prosperità, equanimità e gioia in questo mondo.
In Italia, ricordate che il Buddhismo è con voi fin dai tempi dell'Antica Roma. Costantino cercò di liberare Roma dai buddisti, ma il Buddhismo in Italia è rimasto alto e forte fin dal suo risveglio negli anni '60. Nello splendido quartiere dell'Esquilino a Roma, troverete templi buddisti cinesi fedeli alla scuola Chan. In altre parti del Paese, ci sono numerosi altri templi. L'Italia è oggi la casa di centinaia di migliaia di buddisti, troppi, e tutti voi dovreste pensare a estendere la vostra bellissima fede alla rivoluzione.
Imploro i buddisti di leggere di più Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao. Allo stesso tempo, incoraggio i marxisti-leninisti a seguire ciò che Mao ha detto: "Nel mondo ci sono così tante persone che credono nella religione, noi non comprendiamo la religione. Sono favorevole a che alcuni comunisti studino i classici delle varie religioni, come il Buddhismo, l'Islam, il Cristianesimo, e così via. Poiché è una questione popolare, e ci sono così tante persone che credono nella religione, dobbiamo lavorare con il popolo, ma non comprendiamo la religione, essere solamente rossi e non specialisti non va bene" (Selezione delle Opere di Mao Zedong, Volume I, edizione cinese, Edizioni del Popolo, pagine 1094-1095).
Il Partito marxista-leninista italiano si impegna duramente a essere la guida della rivoluzione proletaria in Italia. Secondo il Mahahamsa Jataka, un leader dev'essere responsabile, onesto e disposto a fare sacrifici quando necessario. Il compagno Scuderi, Segretario generale del PMLI, dimostra tutte queste qualità. Questa è una qualità collettiva, a cui tutti dovremmo aspirare per ottenere un'autorità e una leadership collettiva. La leadership non si impara velocemente leggendo un libro o frequentando un corso.
In effetti, la leadership si acquisisce attraverso l'esperienza e la lotta; il PMLI è attualmente impegnato in una meravigliosa crociata per emancipare le masse, dotandole della teoria invincibile del marxismo-leninismo e del pensiero di Mao Zedong, e fornendo loro le risorse necessarie per liberarsi. La pratica di tutto ciò sta forgiando una grande leadership per guidare, dirigere ed ispirare il popolo italiano alla vittoria rivoluzionaria. Questo richiede il vostro supporto e coinvolgimento, quindi inviate lettere ed email e, soprattutto, richiede la vostra volontà di partecipare al fronte unito per la conquista del potere rosso. Essere comunisti è una cosa, sostenere il comunismo è un'altra; entrambi sono necessari nella lotta rivoluzionaria. Lenin credeva che tutto tranne il potere fosse illusorio, quindi risvegliamoci da tutte le illusioni e smettiamo di camminare nel sonno attraverso questo incubo capitalista!

8 novembre 2023