Mentre in un’altra piazza si consumava il flop dell’“adunata” del caporione fascioleghista Salvini a sostegno dei criminali di Tel Aviv
Grande corteo a Milano per condannare il criminale genocidio dello Stato sionista di Israele e in appoggio alla resistenza palestinese
La posizione dei marxisti-leninisti “Con Hamas e le Brigate Ezzedin al-Qassam e il popolo palestinese” apprezzata tra i giovani manifestanti in particolar modo arabi. Superfotografati i compagni con il “corpetto” e il volantino con il fotomontaggio che raffigura il nuovo Hitler
Il PMLI intervistato da “Agorà” e da “Adnkronos”

Redazione di Milano
Sabato 4 novembre si è svolto a Milano un grande corteo per condannare i crimini genocidi dello Stato sionista di Israele nella Striscia di Gaza, a Gerusalemme Est e in Cisgiordania, e in appoggio alla resistenza palestinese.
L’evento fa seguito alle grandi manifestazioni del 14 e del 21 ottobre e si svolge 28 giorni dopo l’inizio dell’offensiva “Diluvio Al-Aqsa” contro l’aggressore e invasore nazisionista israeliano che da allora ha incessantemente bombardato a tappeto Gaza nel suo intento genocida di completare la soluzione finale della questione palestinese come preconizzato dal nuovo Hitler Netanyahu.
Provocatoriamente, nello stesso pomeriggio il caporione fascioleghista Salvini ha chiamato in adunata, in Largo Cairoli, i sostenitori dell’operato criminale del governo di Tel Aviv e della sua wehrmacht sionista; si presenteranno in meno di trecento, meno dei poliziotti e carabinieri impiegati per blindare la zona del centro città per “evitare contatti tra le due manifestazioni”.
Circa 4mila manifestanti al grido di “Free free Palestine”, “Palestina libera”, “Israele criminale” e “Netanyahu assassino” si sono riuniti in Piazza Oberdan di fronte ai Bastioni di Porta Venezia. A fare da protagonista una molto nutrita delegazione delle comunità nordafricane, arabe e palestinesi con una selva di bandiere palestinesi e al grido di slogan (in italiano e arabo) per la liberazione di Gaza e di tutta la Palestina e per un immediato cessate il fuoco specie in riferimento ai criminali e terroristici bombardamenti su obiettivi civili perpetrati vigliaccamente dall’esercito israeliano.
Presenti anche Centri sociali, associazioni pro-migranti e bandiere rosse con la falce e martello tra le quali quelle del PMLI, PRC e CARC. Tanti gli striscioni, cartelli e anche bandiere arcobaleno. Su uno striscione che raffigura la bandiera palestinese si legge il motto del martire antimperialista Vittorio Arrigoni “Restiamo umani” in contrapposizione alla barbarie sionista antipalestinese; su quelli dell’Associazione Palestinesi d’Italia si legge: “Vita, Terra e Libertà per il popolo palestinese” e “Fermiamo il genocidio a Gaza”. Significativo un cartello in cui sono affiancate la bandiera israeliana con quella nazista accompagnate dalla scritta “Same mindset! Different era!” (Stessa mentalità, epoca diversa).
Tantissimi i giovani, italiani, migranti e figli di migranti, molti dei quali indossavano la kefiah; gli slogan che gridavano di più: “Non c’è pace senza giustizia”, “Israele stato terrorista” e “Palestina terra mia, Israele via, via”. Alcuni giovani migranti arabi hanno srotolato un’enorme bandiera palestinese che hanno fatto ondeggiare per tutto il percorso del corteo.
Letteralmente andato a ruba il volantino che titola “Il nuovo Hitler Netanyahu bombarda a tappeto Gaza city da terra e cielo e comincia l'invasione via terra” col QR code che collega al relativo articolo de “Il Bolscevico” e corredato dall’apprezzato fotomontaggio che raffigura il nuovo Hitler Netanyahu, diffuso con facilità in centinaia di copie dai compagni della Cellula “Mao” di Milano del PMLI.
I marxisti-leninisti erano presenti con la bandiera del Partito e col cartello con il manifesto: “Con Hamas e le Brigate Ezzedin al-Qassam e il popolo palestinese. Per la liberazione della Palestina”, apprezzatissimo soprattutto tra i giovani e i manifestanti migranti di nazionalità araba tra i quali i nostri compagni, per la loro aperta solidarietà antimperialista e internazionalista con la Resistenza palestinese, sono stati accolti fraternamente e con entusiasmo lungo tutto il corteo. Moltissimi hanno fotografato e filmato il cartello coi cellulari, altrettanti l’hanno salutato con due dita a V (proprio come fatto dal palestinese nella foto centrale del nostro cartello) in segno di vittoria per la Resistenza palestinese, una donna alla sua vista ha esclamato “mashallah!” in segno di gratitudine.
Più di un ragazzo figlio di migranti ha tenuto a esprimere ai nostri compagni approvazione dicendo “Bravi” o “Sono d’accordo”; alcuni hanno chiesto di saperne di più sul PMLI attratti dalla nostra posizione.
L’inviato di “Agorà”, programma mattutino di Rai3 , ha intervistato la compagna Cristina Premoli che alla domanda “Che vuol dire: con Hamas?” ha risposto “Hamas è dal 2006, quando è stata votata a maggioranza dal popolo palestinese, la forza politica che sta guidando la Resistenza”, e alla domanda del giornalista “Ma Hamas non è un'organizzazione terrorista?” ha risposto con un secco “No, non lo è” aggiungendo che “terrorista è Israele che bombarda deliberatamente obiettivi civili; quella di Hamas è legittima Resistenza”; quest’ultima parte sarà però omessa dal servizio andato in onda. “Hamas rappresenta l'unica vera Resistenza antimperialista per la Palestina. Ecco perché siamo con loro”, hanno inoltre dichiarato i nostri compagni al giornalista dell’“Adnkronos” così come poi correttamente riportato nel dispaccio d’agenzia. Ascoltata la nostra dichiarazione, un manifestante ultraottantenne si è complimentato coi militanti del PMLI scambiando con loro i contatti.
Buona parte delle parole d’ordine in italiano proposte e lanciate dal PMLI sono state ripetute dai manifestanti: “Contro Israele nazista ed invasore, l’Italia rompa subito ogni relazione”; “Netanyahu boia!”; “Netanyahu e Meloni, dei popoli assassini, siete i nuovi Hitler e Mussolini”; “Israele nazista, Stato terrorista”; “Palestina libera, Intifada vincerà”; “Lo Stato sionista va cancellato, Palestina libera, due popoli-uno Stato!”. Si sentiva gridare anche “I palestinesi non sono terroristi ma un popolo che lotta contro i sionisti” e “I popoli in rivolta, scrivono la storia, Intifada, fino alla vittoria”.
Cantata più volte “Bella Ciao” che ben si adegua al partigiano palestinese contro l’invasore sionista. Negli slogan in italiano, a essere bollato come “criminale” e “assassino” non è solo Netanyahu ma anche il presidente Usa Joe Biden, mentre contro la premier italiana è stato gridato “Meloni, vergogna, sostieni gli assassini!”. Alcuni slogan in arabo, inoltre, inneggiavano apertamente ad Hamas e alle Brigate al-Qassam.
Duri i toni degli interventi dal palco mobile allestito su un camion, dove si alternano gli esponenti delle associazioni palestinesi promotrici della manifestazione: “Siamo vestiti di nero in segno di lutto per la morte dei nostri bambini uccisi nei bombardamenti degli ospedali” urla una giovane. “Noi ci riconosciamo solo nella lotta partigiana contro l’oppressore. La propaganda occidentale nasconde che Israele è un progetto coloniale e che la nostra è una causa di liberazione. Ci chiedono di fare la pace e di arrenderci, ma i palestinesi non vogliono morire in silenzio. Non c’è dialogo con i sionisti, con i colonialisti che vogliono sterminare il nostro popolo”. E ancora: “L’Italia ha le mani sporche di sangue. Giorgia Meloni ha ribadito che l’Italia sta con Netanyahu. Da Sigonella gli armamenti vengono spediti in Israele; la Leonardo produce le bombe sparate a sangue freddo sui bambini; questo governo e queste aziende sono responsabili del genocidio del nostro popolo. La nostra battaglia deve partire da qua. Dobbiamo bloccare la partenza delle navi cariche di armi e i cancelli delle fabbriche che producono strumenti di morte. Questa è la nostra lotta per la pace. Non ci faremo spaventare”.
Tanti i rappresentanti delle associazioni palestinesi che prendono la parola nei comizi, alcuni di loro sono combattive ragazze di origine palestinese. Inneggiano alla libertà di Gaza e dicono che si combatterà fino all’ultimo bambino per non lasciare la propria terra: “Non ci arrenderemo mai, combatteremo fino a quando ci riprenderemo la nostra terra, non chiedeteci di condannare Hamas se continuate ad uccidere i nostri bambini”. "Ci diranno che siamo terroristi e contro l'Occidente, ma non abbiamo paura. Abbiamo un solo maestro: la Resistenza" è stato detto in uno dei comizi in Piazza Missori, dove si è conclusa la riuscita e combattiva manifestazione.
Tutta la principale stampa borghese (eccetto il Fatto Quotidiano cartaceo) ha riportato la presenza e il contenuto del cartello del PMLI riportando per esteso (e senza le solite storpiature) anche il nome del Partito. Quella della destra neofascista e ultrasionista grida allo scandalo avvalendosi delle dichiarazioni rilasciate all’“Adnkronos” da un vecchio rottame trotzkista come Valter Boscarello (ex Avanguardia Operaia, ex DP, ex PRC, candidato non eletto al Municipio 4 per “Milano in Comune”), che abusando del ruolo di portavoce di “Milano Antifascista” non si è limitato a dissociarsi dalle posizioni coerentemente antifasciste e antisioniste del PMLI ma ha rabbiosamente riversato sul nostro Partito la sua fetida bile: “Sono degli idioti, ci dissociamo da quel cartello”, pretendendo persino di parlare a nome “delle sigle palestinesi che hanno partecipato al corteo” (che però non hanno emesso alcun comunicato a riguardo). Secondo l’esimio Boscarello definire Resistenza l’operato di Hamas “è una stronzata” (sic!), inoltre, “se Israele si sta comportando male nei confronti dei palestinesi (definire i crimini sionisti contro il popolo palestinese ‘comportarsi male’ è a dir poco riduttivo, ndr ), è anche vero che Hamas poteva e doveva evitare quello che ha fatto” (doppio sic!). Evidentemente a Boscarello sarebbe piaciuto che dopo otto mesi di sempre più intensi ed efferati crimini sionisti a Nablus, Jenin, Gerusalemme Est e Gaza, Hamas avrebbe dovuto porgere l’altra guancia. “La loro non è Resistenza e non può essere comparata alla Resistenza italiana”, afferma questo rimbambito indegno di definirsi antifascista e solo di nominarla la Resistenza dal momento che ignora scientemente che le principali forze della Resistenza palestinese appoggiano il “Diluvio di Al Aqsa” guidato da Hamas contro l’occupante nazisionista in un fronte unito resistenziale del tutto simile a quello italiano che ha liberato il nostro Paese dal mostro nazifascista. Ma secondo Boscarello saremmo noi, “i tizi del PMLI”, ad essere “fuori luogo e fuori dalla storia”, mentre, alla luce delle sue affermazioni, quello totalmente “fuori” risulta essere proprio lui.
Ai membri della Delegazione milanese del PMLI - che con la loro qualificata presenza ha espresso i profondi sentimenti di internazionalismo proletario e di solidarietà antimperialista del nostro Partito nei confronti dell’oppresso popolo palestinese e della sua lotta di liberazione dal mostro nazisionista - è giunto via Sms il breve ma significativo elogio del Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi: “Sono orgoglioso di avervi al fianco. Avete esposto con coraggio marxista-leninista e antimperialista la corretta posizione sulla Resistenza di Hamas e di tutte le forze antisioniste di Gaza. Un esempio per tutto il nostro amato Partito. Viva la Cellula 'Mao' di Milano!”. “Al Servizio del Partito e della causa della liberazione dei popoli oppressi, per la loro autodeterminazione!”, è stata la risposta dei marxisti-leninisti milanesi.

8 novembre 2023