Campobasso: alcune centinaia di lavoratori in piazza da tutta la regione. Forti critiche al governo neofascista Meloni. Tanti attestati di stima per il PMLI, volantini a ruba

Dal corrispondente del PMLI per il Molise
“Bella bandiera, ci voleva un po’ di rosso”, “Sei stato a scioperare? Bravi, bravi ragazzi, meno male che qualcuno ancora si impegna”, “Questi sono delinquenti, mi hanno tolto pure 60 euro dalla pensione, ma come si fa? Con che coraggio?”. Non si può non partire da queste frasi, pronunciate da un’anziana donna che ci ha fermato sulla via del ritorno a casa, per descrivere lo sciopero indetto da CGIL e UIL e la manifestazione regionale molisana svoltasi a Campobasso venerdì 17 novembre.
Peccato non poter trasmettere in queste righe tutta la sensibilità, la gioia, la passione che la vista della nostra rossa bandiera ha suscitato nel cuore di quella pensionata: dai suoi occhi sprizzava, letteralmente, la voglia di trasmettere gratitudine e ammirazione per l’impegno profuso e la voglia di dire “anch’io credo in ciò che rappresenta quel simbolo”. Ma la politica, fatta fra le masse, per le masse, per imparare e dare dal rapporto con esse, è anche questo, è anche toccare con mano le corde emotive che spingono tanti ad avere fiducia nel glorioso simbolo della falce e martello, nonostante i tradimenti compiuti dai revisionisti.
Ma tutta la giornata è stata un continuo susseguirsi di aspetti positivi. In tanti si sono dati appuntamento in piazza Prefettura, lavoratrici e lavoratori in massima parte, non pochi i pensionati. Rappresentati pure gli studenti.
Dal palco sono intervenuti vari segretari di categoria dei due sindacati promotori: in larga parte sottoscrivibili i loro interventi che hanno spaziato dal dramma del peggioramento della legge Fornero alla mancanza di un piano strutturale per rilanciare i salari, alle disastrate condizioni in cui versa il nostro territorio, destinate a peggiorare con i recenti provvedimenti del governo neofascista Meloni. Si è giustamente denunciato, difatti, come a seguito dei provvedimenti nazionali, in Molise chiuderanno diverse scuole nei piccoli centri solo nel prossimo triennio, per non ricordare la mancata assunzione di docenti, la continua precarizzazione del lavoro, la crisi in cui versa il sistema sanitario, le pensioni insufficienti a reggere il passo della galoppante inflazione, ecc.
Positivo che più di un oratore abbia dichiaratamente accusato questo governo di essere fascista. Molto importante l’uso di tale parola che lascia capire come anche all’interno degli stessi sindacati confederali, non manchino certo delegati preparati, svegli e combattivi. Positivi, e molto, i fischi e la rabbia espressa dai presenti con diversi cori contro il governo e applausi alle critiche rivolte a Meloni e Salvini, dai vari oratori.
Va evidenziato come già dal primo mattino i 200 volantini relativi a “La questione del potere politico” con l’Editoriale del Segretario generale del PMLI Giovanni Scuderi, siano andati a ruba: molto bello vedere che alcune ragazze di soli 14-15 anni abbiano chiesto una copia, felici di avere del materiale con falce e martello! Diversi si sono fermati per ricordare il loro passato da militanti comunisti ed esprimendo ammirazione per il fatto che qualcuno ancora tenga alta “questa rossa bandiera”. Un simpatizzante ha chiesto invece di avere una spilla del Partito che gli abbiamo regalato volentieri.
Una bella giornata di lotta da parte delle masse lavoratrici molisane, era tempo che non si vedeva una piazza così piena e combattente nella nostra città; per non dire poi dello splendido successo fatto registrare dalla nostra bandiera, l’unica di partito presente in piazza e ripresa anche da alcune emittenti televisive.
Insomma, una bella iniezione di fiducia per il futuro: i tempi sono più che maturi per vedere il proletariato, molisano e nazionale, tornare ad innalzare i nostri gloriosi vessilli e riprendere il cammino che dovrà portarci nell’assalto al cielo!

22 novembre 2023