In occasione della giornata internazionale degli studenti e del diritto allo studio
Contro la scuola del merito studenti in piazza in oltre 44 città
“Abbattiamo la scuola del merito e la riforma Valditara”. Al fianco dei lavoratori in sciopero: contro il genocidio sionista e la libertà del popolo palestinese

Al grido di “Abbattiamo la scuola del merito” il 17 novembre, giornata internazionale degli studenti e del diritto allo studio, decine di migliaia di studenti medi e universitari sono scesi in piazza in oltre 44 città e piccoli centri dal Nord al Sud Italia.
Da Milano a Napoli, da Torino a Bologna, Firenze e Roma medi e universitari hanno dato vita a cortei, manifestazioni e presidi di protesta e in molte città si sono uniti allo sciopero generale di CGIL e UIL per rivendicare il diritto allo studio, condannare il genocidio sionista in atto a Gaza e esprimere solidarietà e vicinanza al popolo palestinese.
Nella piattaforma nazionale “I diritti non si meritano” elaborata durante le assemblee delle settimane scorse gli studenti fra l'altro rivendicano “Il diritto ad un’istruzione completamente gratuita, con una Legge nazionale sul diritto allo studio. Pretendiamo che il governo modifichi la Finanziaria stanziando almeno il 5% del PIL all’istruzione. Il diritto ad una scuola non subordinata alle aziende e ai privati, con l’ abolizione dei PCTO e delle forme di Alternanza Scuola - Lavoro in favore dell'istruzione integrata. Il diritto a spazi sicuri ed adeguati, con interventi massivi sull’edilizia scolastica. Il diritto ad una scuola tutelante, con una riforma della didattica e della valutazione ed interventi per la tutela del benessere psicologico. Il diritto a decidere nelle nostre scuole, con il potenziamento della rappresentanza studentesca ed un nuovo Statuto dei diritti degli studenti e delle studentesse. Il diritto alla città, all'abitare e al territorio. Il diritto al lavoro e reddito universale. Giustizia climatica ed ecologica.
In un comunicato diffuso dalla Rete della Conoscenza alla vigilia dello sciopero gli studenti fra l'altro sottolineano la loro opposizione alla controriforma scolastica imposta da Valditara e alla “filiera formativa” (che prevede il dimensionamento scolastico e opera una netta separazione fra istruzione liceale e formazione tecnica-professionale) e ribadiscono che: “Oggi siamo in piazza per gridare che abbiamo diritto a luoghi della formazione migliori e ad un futuro dignitoso e stabile: nessun muro al nostro futuro! Alla luce dei gravissimi dati che stanno emergendo sulle condizioni delle nostre scuole e del corpo studentesco non accettiamo più che le nostre proposte e richieste vengano ignorate dalla politica... numerose sono state le richieste di confronto con il Ministero, che però non ha mostrato di essere particolarmente recettivo. Da qui la mobilitazione nazionale programmata per il 17 novembre, in occasione della Giornata Internazionale dello Studente”.
Torino
A Torino il combattivo corteo studentesco “contro la riforma Valditara e contro il genocidio in Palestina” è partito da piazza XVIII Dicembre e si è concluso in Piazza Castello. Durante il percorso i manifestanti fra cui gli studenti che dal 16 novembre occupano l'Aula 1 di Palazzo Nuovo e che già la sera prima dal tetto dove hanno sede le discipline umanistiche avevano proiettato sulla Mole Antonelliana le scritte “Boycott Israel. Free Gaza”; “From the River to the sea. Palestine Will be free”, sono stati ripetutamente provocati e caricati dalla polizia. Alcuni spezzoni del corteo hanno risposto con il lancio di uova e bottiglie contro le “forze dell'ordine”. Altri gruppi di manifestanti hanno dato fuoco a una bandiera d'Israele e durante il corteo è stato bruciato anche un manifesto elettorale dell'assessore regionale Maurizio Marrone di Fratelli d'Italia al grido: “Marrone fascista sei il primo della lista”. Mentre le sagome della premier neofascista Giorgia Meloni e del boia sionista di Tel Aviv Benjamin Netanyahu sono state imbrattate con vernice rossa e esposte lungo il corteo a simboleggiare che: “Questo è il rosso del sangue che Israele sta versando sterminando il popolo palestinese”, ha detto uno degli organizzatori al megafono aggiungendo: “L'Italia è complice delle stragi volute da Israele”. Alla manifestazione hanno parte fra gli altri il Fronte della Gioventù Comunista, Laboratorio studentesco, Progetto Palestina, i collettivi Studenti Indipendenti, Osa, Cambiare Rotta, Cua–Collettivo universitario autonomo, il Ksa e il centro sociale Askatasuna.
Roma
Nella capitale il corteo degli studenti è sfilato dalla Piramide al ministero dell'Istruzione. Tantissimi manifestanti indossavano la kefiah e qualche ragazza il velo. “Se non cambierà l'intifada pure qua” e “Palestina libera” sono stati gli slogan più gettonati della protesta a cui hanno partecipato anche diversi giovani arabi. Non sono mancati cori e canzoncine contro il governo neofascista Meloni e contro il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara il quale, al termine della giornata, ha provocatoriamente parlato di adesione “molto bassa” allo sciopero nella scuola “Noi non ci fermeremo e andiamo avanti sulla strada delle riforme”.
Al termine del corteo in Viale Trastevere davanti al ministero dell'Istruzione e del Merito gli studenti hanno bruciato una gigantografia di neofascista Meloni che stringe la mano al sionista Netanyahu.
Molto soddisfatti per la combattiva giornata di lotta studentesca si sono detti i coordinatori nazionali dell'Udu “Unione degli Universitari” perché: “Oggi abbiamo manifestato in almeno 44 città. Manifestazioni studentesche così capillari non si vedevano da tempo. Il governo è stato bocciato, deve rendere conto che questa legge di Bilancio è uno schiaffo agli studenti e ai giovani. Pretendiamo che il Governo modifichi la finanziaria, stanziando nuove risorse su istruzione e diritto allo studio. Continuiamo a sostenere lo sciopero di CGIL e UIL, mentre non arretriamo su borse di studio, fondo affitti, alloggi universitari e salute mentale”.
Napoli
Centinaia di studenti sono sfilati in corteo anche a Napoli dietro un grande striscione con su scritto “Povertà educativa e sionismo. Tutto merito vostro. Stop genocidio e stop riforma”.
La presidente neofascista Meloni è finita nel mirino degli studenti anche a Bologna dove alcuni manifestanti hanno incendiato la sua foto assieme a quella della segretaria dem Elly Schlein, del sindaco Matteo Lepore e di Netanyahu.
A Milano , invece, durante ilo corteo i manifestanti hanno bersagliato col lancio di palloncini pieni di vernice le vetrine delle banche e dei negozi di lusso nel centro città.
A Pisa un gruppo di studenti del Collettivo Universitario Autonomo (CAU) è riuscito a eludere la sorveglianza e dalla cima della Torre Pendente ha srotolato una grande bandiera palestinese. La manifestazione studentesca, intitolata "Piazza dei Miracoli come piazza della Palestina" si legge nel volantino diffuso dal CAU, era stata proclamata per chiedere il "cessate il fuoco e libertà per la Palestina".
Analoga iniziativa anche a Firenze dove, studenti e manifestanti, fra cui alcuni lavoratori iscritti al Si-Cobas, hanno bloccato le porte d'accesso alla cupola del Brunelleschi.
A L’Aquila centinaia di studenti medi e universitari organizzati dal Coordinamento Regionale UDU-360 Gradi e Link-Uds L’Aquila sono scesi in piazza al fianco di una delegazione di operai CGIL e UIL impegnati nello sciopero generale per denunciare che il: “Diritto allo studio non è più una priorità del paese”
“Il Diritto allo Studio – hanno spiegato gli studenti – non sembra essere una priorità su cui investire come dimostrato dall’aumento annuale degli idonei non beneficiari, dai ritardi nell’erogazione delle borse di studio, dai mancati finanziamenti ed investimenti nelle residenze pubbliche o nei servizi di ristorazione e dalla mancata realizzazione di soluzioni che migliorino la mobilità studentesca come per esempio, il biglietto unico, presente in molte regioni con sedi universitarie. A ciò si aggiunge anche il fatto di non seguire le direttive nazionali che aumentano le soglie massime di accesso ISEE e ISPEE per l’accesso alle Borse di Studio da parte degli studenti e delle studentesse. Infatti la giunta regionale non ha modificato, di fatto, le soglie degli anni precedenti, con la conseguenza che se sei uno studente con ISEE pari a 25.000 euro sarai idoneo a percepire la borsa di studio in molte Regioni, ma non in Abruzzo”.
A Bari e in tutta la Puglia miglia di studenti medi ed universitari coordinati dall'Unione degli Studenti Puglia e dalla Rete della Conoscenza Puglia si sono mobilitati “per rivendicare un pieno accesso alla formazione, investimenti forti nell’edilizia scolastica e universitaria, nella residenzialità, nel trasporto pubblico e per l’abbattimento del costo dell’istruzione”.
Altre cortei, manifestazioni e iniziativa di protesta si sono svolte a Palermo, Catania, Caltanissetta, Potenza, Matera, Lauria, Taranto, Lecce, Benevento, Cagliari, Sassari, Viterbo, Perugia, Rieti, Latina, Sud Pontino, Bracciano, Ascoli Piceno, Ancona, Modena, Forlì, Ferrara, Parma, Genova, Imperia, Mantova, Pavia, Bergamo, Verona, Padova, Vicenza, Adria, Treviso, Venezia, Trento, Trieste e Udine.

22 novembre 2023