Come i gerarchi fascisti
Lollobrigida fa fermare il treno e scende
Il ministro dell'agricoltura deve dimettersi
 
Lo scorso 21 novembre Francesco Lollobrigida - ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste del governo retto da Giorgia Meloni, della quale è anche cognato – ha fatto fermare alla stazione di Ciampino, nei pressi di Roma, il treno Frecciarossa 9519 che, proveniente da Torino, aveva accumulato un notevole ritardo quando il ministro è salito alla stazione Termini di Roma alle ore 12 per andare alla stazione di Napoli Afragola e da lì per proseguire verso Caivano per l'inaugurazione di un parco.
A causa di problemi sulla linea dell'alta velocità tra Roma e Napoli Trenitalia decideva di dirottare il treno sulla vecchia direttrice, ma insorgeva subito dopo la partenza del Frecciarossa 9519 un altro problema nella tratta tra Zagarolo e Valmontone, e così il ministro faceva giungere un'auto blu alla stazione di Ciampino e faceva fare al treno una fermata straordinaria e non prevista in quella stazione, dove Lollobrigida è sceso col suo staff e ha preso l'auto blu verso Caivano, provocando un ulteriore ritardo del treno ai danni degli altri passeggeri.
Lollobrigida, dopo aver tentato di indurre il capotreno – anche attraverso le intimidazioni nei suoi confronti dei tre uomini della sua scorta – a far fermare il treno e dopo averne ottenuto un netto rifiuto, ha chiamato sia l'amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi (confermato nel suo ruolo lo scorso maggio dal governo Meloni) sia la responsabile Affari istituzionali del Polo Passeggeri di Fs, Valeria Giovanna Venuto, che fino ad alcuni anni fa è stata segretaria particolare dell’attuale presidente del Senato, Ignazio La Russa, compare di partito di Lollobrigida.
La stazione ferroviaria di Ciampino, nei pressi di Roma, non è una stazione dell'alta velocità e mai un treno potrebbe di norma fermarsi lì tranne che per emergenze ferroviarie e mai per far fermare un singolo passeggero, per cui è evidente che il ministro ha utilizzato la sua autorità e le sue conoscenze personali per compiere, e far compiere alla sua scorta e ai dirigenti delle ferrovie, un atto illegale, e che fosse illegale lo dimostra l'iniziale rifiuto del capotreno, il quale alla fine ha dovuto cedere di fronte ad ordini superiori. Un intollerabile abuso d'ufficio.
L'iniziativa di Lollobrigida ha comportato la violazione delle norme che disciplinano la circolazione ferroviaria e lo stesso ministro ha indotto sia gli uomini della sua scorta – tutti ufficiali di polizia giudiziaria – sia funzionari di Trenitalia e di Fs – società concessionarie di un pubblico servizio – a violare la legge, i primi facendo pressione indebita sul capotreno al fine di costringerlo a compiere un atto illegale e i secondi a compiere un atto illegittimo e in violazione delle norme interne delle rispettive società, il tutto ai danni delle centinaia di passeggeri che hanno dovuto sopportare un ulteriore ritardo del treno che già aveva grossi problemi.
Il modo di fare di Lollobrigida sembra quello di un gerarca fascista che dispone sprezzantemente e arbitrariamente, con l'aiuto di capibastone e mazzieri istituzionali asserviti, della cosa pubblica con sprezzo di tutti senza rispondere a nessuno, e questa nefandezza è soltanto l'ultima di una lunga serie – non si dimentichi l'invocazione della sostituzione etnica – che deve portarlo diritto fino alle dimissioni.

29 novembre 2023