Il grido dei siciliani e dei calabresi
"Lo Stretto non si tocca"
Sfilano in 12 mila a Messina contro il Ponte. Tra le tante forze presenti il PMLI. Imbrattate le foto di Meloni, Salvini e Berlusconi e i simboli di PD e M6S. I quotidiani governativi attaccano la manifestazione, "Repubblica" e il "Fatto quotidiano" la ignorano

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Il 2 dicembre a Messina si è svolto un grande corteo a carattere nazionale contro il Ponte con la parola d’ordine “Lo stretto non si tocca".
12 mila i partecipanti che si sono dati appuntamento in piazza Cairoli sfilando per il centro storico per terminare in piazza Duomo da dove dal palco si sono svolti gli interventi programmati.
Il corteo è stato indetto dal comitato "No ponte capo Peloro" (coordinamento corteo No ponte 2 dicembre). In un documento i promotori della manifestazione denunciano fra l'altro che: "Il progetto del ponte sullo stretto di Messina è la risposta sbagliata, inutile, dannosa ai problemi del Meridione e del paese. Il governo non perde occasione per enfatizzare l'utilità del ponte sullo stretto di Messina presentandolo come un'opera green , sicura, moderna, un acceleratore di sviluppo per l'intero Meridione che creerebbe 100mila posti di lavoro e ricchezza per tutte le aziende del Paese, migliorando la rete dei trasporti a Sud. Il tutto ad un costo stimato a preventivo di 14 miliardi di euro pari a quasi un punto di Pil… in realtà è tutt'altro che un'opera green visto che causerebbe un disastro ambientale devastando un patrimonio paesaggistico e naturalistico di enorme valore e attrattività turistica come lo stretto di Messina, scrigno di biodiversità tutelato dall'art. 9 della costituzione Italiana e da vincoli ambientali regionali, nazionali, europei, oltre ad essere un territorio geologicamente e morfologicamente fragile (il terremoto del 1908 e l'alluvione di Giampilieri del 2009 lo dimostrano tragicamente)”. Il documento termina così: "riteniamo che il ponte sullo stretto non solo non sia una priorità ma rappresenta più una minaccia che una opportunità per lo sviluppo sostenibile della Sicilia, della Calabria e del Meridione. È necessario pertanto mobilitarsi per opporsi alla sua costruzione e lottare affinché le risorse pubbliche vengono utilizzate al Sud per migliorarne le infrastrutture esistenti, per la messa in sicurezza dei territori, per la valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale, per la realizzazione di opere tecnicamente fattibili ed economicamente sostenibile, per il sostegno al reddito di quanti sono ai margini del mondo del lavoro e della società, per il rilancio di servizi essenziali come gli interventi sociali, la sanità, la scuola, la gestione dell'acqua, minacciati dall'incombente autonomia differenziata che allargherebbe il divario tra Nord e Sud. Vogliamo lavoro vero e sviluppo sostenibile per il Sud e il Paese".
Il corteo è stato combattivo e determinato, con delegazioni da diversi luoghi della Sicilia e Calabria e dell'Italia. Da registrare la presenza massiccia del popolo messinese che fa storia, niente dev’essere fatto sulla sua testa.
Dietro lo striscione "Lo stretto non si tocca" seguiva quello del "Comitato No ponte, capo Peloro" e tanti altri striscioni in tema; tanti i cartelloni creativi "sopra il ponte Salvini campa, sotto il Ponte Messina crepa". Per dimostrare tutta la loro rabbia non solo contro i responsabili di questo scellerato ponte ma anche contro chi gli ha retto il sacco e sono stati loro complici un gruppo di manifestanti hanno imbrattate le foto di Meloni, Salvini e Berlusconi e i simboli di PD e M5S.
Tanti gli interventi “volanti” dal camioncino contro la realizzazione del ponte, con critiche verso il governo neofascista Meloni, contro la militarizzazione della Sicilia, la base di Sigonella e il Muos.
Alla manifestazione hanno aderito oltre 70 associazioni, movimenti, circoli, comitati di lotta, collettivi studenteschi, federazioni, organizzazioni sindacali e di partito fra cui: Anpi Messina, Arci Messina, CGIL Messina, Comitato Noponte Capo Peloro, Invece del Ponte, Italia Nostra Messina, Legambiente Sicilia, Legambiente Messina, Messina Bene Comune, Messina in progresso, Resistenza Poetica, Rete degli Studenti medi Messina, Symphonia Laus, UDU Messina, UISP Messina, WWF Italia, BCsicilia, Il Cantiere dell’InCanto, Accademia dei due Mari, Cmdb, Uisp Caltanissetta, Uisp Iblei, Uisp Sicilia, Uisp Giarre, circolo Legambiente Etneo, Associazione 99%, Uisp Catania, Italia Nostra RC, Filt Cgil Messina, Unione inquilini, ActionAid Italia, Mountain Wilderness, Federazione Pro Natura, Greenpeace Italia, Lipu, Touring Club Italiano, Italia Nostra nazionale, Piccola Comunità Nuovi Orizzonti, DonneVitaLibertà, EBN, Associazione Schierarsi, MAN, circolo Mesogeo Legambiente Palermo, Legambiente dei Peloritani, circolo l'anatroccolo Legambiente Priolo, Circolo Palermo Futura APS, Legambiente nazionale, Legambiente Piazza Armerina, circolo Il cigno Legambiente Caltagirone, circolo sikelion Legambiente Ispica, Legambiente Melilli, Legambiente Palermo APS, Associazione Astra, Associazione Farisusu APS, G.L.I.Ci.Ne. (Gruppo di lavoro Italiano sulla Cicogna nera), ASOIM (Associazione Studi Ornitologici Italia Meridionale), Siciliani liberi, Circolo Legambiente Nebrodi "Tiziano Granata", Movimento Eucaristico Giovanile Messina, C.A.I., Oltre, Federconsumatori Messina, Parco Ecolandia, Europa Verde, M5S, PD, +Europa, Sinistra Italiana, PMLI Catania, Federazione Provinciale di Messina del Partito della Rifondazione Comunista.
I quotidiani nazionali filogovernativi hanno attaccato la manifestazione, mentre "Repubblica" e il "Fatto quotidiano" l'hanno vergognosamente ignorata. “La Gazzetta del Sud on line/ Messina” ha riportato l'elenco completo delle adesioni e fra queste ha giustamente citato anche il PMLI.Catania. Mentre nella video-gallery fotografica a corredo dell'articolo di cronaca della manifestazione ha pubblicato anche una bella foto del corteo con in primo piano la bandiera del Partito.
Negli interventi conclusivi in piazza Duomo, tra cui quelli di Mimmo Lucano, di Alex Zanotelli e di Gaetano Di Benedetto del WWF Italia che ha chiesto che i 780 milioni di euro assegnati per questa "opera" nella manovra vengano destinati ad affrontare i danni provocati dei cambiamenti climatici. Nessuno degli interventi ha però messo in discussione il sistema economico e politico capitalista, responsabile anche del progetto del ponte sullo stretto di Messina.
Il PMLI ha partecipato al corteo No ponte attraverso la Cellula “Stalin” della provincia di Catania con spirito unitario.
I compagni sono stati accolti con interesse dai manifestanti con scambi di opinioni sul nefasto progetto ponte e altri argomenti. È stato portato in corteo il manifesto storico del nostro Partito "Lottiamo uniti contro il ponte di Messina, destinare i relativi investimenti a risolvere la grave crisi idrica e potenziare le linee ferroviarie e marittime pubbliche e i porti della Sicilia e della Calabria”. Manifesto e bandiera del PMLI (quest’ultima apparsa anche in qualche immagine su tv nazionali) sono stati molto fotografati e ripresi anche da giornalisti. Distribuiti i volantini con l’articolata e importante posizione del Partito contro il ponte di Messina.

6 dicembre 2023