Ex Gkn di Campi Bisenzio
La Fiom ricorre contro i licenziamenti

Il 4 dicembre la Fiom-Cgil sulla base di quanto prescritto dall’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori ha presentato un ricorso al giudice del lavoro contro il licenziamento collettivo dei circa 185 lavoratori ex Gkn di Campi Bisenzio (Firenze) licenziati per la seconda volta il 18 ottobre scorso dal nuovo padrone Francesco Borgomeo che dal 23 dicembre 2021 ha rilevato lo stabilimento.
Un obiettivo che Borgomeo ha perseguito fin dal primo giorno del suo insediamento alla guida della storica fabbrica di semiassi per chiuderla definitivamente e dare il via a una mega speculazione immobiliare sugli oltre 80 mila metri quadri dell'area su cui sorge lo stabilimento.
Per quasi due anni la nuova società Qf Spa che ha rilevato la ex Gkn è stata utilizzata da Borgomeo come specchietto per le allodole per ingannare i lavoratori con false promesse e fumosi piani di reindustrializzazione mai presentati al tavolo ministeriale e ai rappresentanti sindacali; li ha messi alla fame rifiutandosi di pagare gli stipendi e perfino la cassa integrazione e più volte si è rivolto alle autorità giudiziarie e di polizia per invocare lo sgombero forzato del presidio col chiaro intento di intimidire i lavoratori, fiaccare la lotta, assediarli economicamente, incentivare i licenziamenti e chiudere lo stabilimento.
Dunque un licenziamento collettivo ampiamente annunciato e prontamente denunciato dai lavoratori fin dal 21 febbraio scorso quando la Qf Spa è stata messa in liquidazione.
A commento del ricorso il segretario nazionale e i responsabili locali della Fiom-Cgil Firenze, Prato e Pistoia hanno aggiunto che: “Riteniamo questi licenziamenti doppiamente gravi perché non portano a termine l’impegno al rilancio della fabbrica del dottor Borgomeo, così come previsto dall’accordo del 19 gennaio 2022, e anche perché avvengono in un momento difficile a seguito dell'alluvione che ha colpito pesantemente molti lavoratori”.
Perciò, aggiunge ancora la Fiom: “Abbiamo chiesto all’azienda di ritirare sia la procedura di licenziamento collettivo che l’atto di liquidazione della società per rimettersi al tavolo, trovare insieme una soluzione diversa, presentare un nuovo piano industriale e rendere lo stabilimento di nuovo produttivo”.
Si tratta della stessa procedura utilizzata contro la Gkn nel settembre 2021 quando ci fu il primo tentativo di licenziamento collettivo poi respinto dal tribunale del lavoro.
“Abbiamo inoltre comunicato a Qf – fanno sapere ancora dalla Fiom-Cgil - che, a tutela dei lavoratori, abbiamo presentato un ricorso ai sensi dell’articolo 28 per condotta antisindacale per il ritiro dei licenziamenti”.
La prima udienza è prevista il 13 dicembre prossimo.
Attraverso un post pubblicato sulla pagina Facebook del Collettivo di fabbrica ex Gkn i lavoratori ancora in lotta e in assemblea permanente dentro lo stabilimento avvertono Borgomeo e i suoi padrini politici che: “Sono loro a dover temere l'ora x non noi”. Perché: “comunque vada, il 31 dicembre noi siamo già pronti a stare insieme di fronte ai cancelli”.
Per quanto ci riguarda aggiungono ancora i lavoratori “Il ritiro dei licenziamenti e della liquidazione è condizione minima”. Mentre “L'intervento pubblico per rilevare lo stabilimento e appoggiare la reindustrializzazione è la condizione necessaria”.
Infine i lavoratori rivendicano “Il pagamento di tutti gli stipendi, arretrati e futuri” come un “dovere basilare” da parte dell'azienda e denunciano che: “Il governo, dando soldi a un'azienda in liquidazione, senza mai chiedere il ritiro dei licenziamenti ha dimostrato di essere con i licenziamenti e con la potenziale speculazione”. Mentre “La Regione e il Comune, umiliate da un'azienda che nemmeno si presenta ai tavoli, devono trovare la via per intervenire sull'area dello stabilimento e accompagnare la reindustrializzazione.

13 dicembre 2023