Preoccupazione dei lavoratori per possibili licenziamenti alla Bonfiglioli di Forlì

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” di Forlì
A fronte del calo di fatturato lamentato dal Gruppo Bonfiglioli si palesa nuovamente e minacciosamente la mannaia dei licenziamenti sui lavoratori, operai e impiegati, degli stabilimenti di Forlì, Vignola e Bologna del gruppo metalmeccanico, anche per le voci sempre più insistenti di spostamento della produzione nello stabilimento in India.
In particolare per lo stabilimento di Forlì, dove il 26 marzo si sono svolte assemblee nelle quali i lavoratori hanno votato un ordine del giorno in cui esprimono la “propria preoccupazione rispetto al futuro e alle prospettive dello stabilimento. Negli ultimi mesi sono sempre più insistenti le informazioni circa lo spostamento di pezzi di produzione in India, a partire dai riduttori Jcb per l’area movimento terra. Nel corso delle assemblee è emersa anche la possibile realizzazione in India di riduttori per i mercati inglesi e tedeschi -in barba al principio del local to local da sempre caro alla Bonfiglioli-, così come lo spostamento di prodotti per importanti e storici clienti, e un percorso di investimenti da allocare nello stabilimento indiano di Bonfiglioli, volto alle stesse produzioni che oggi insistono a Forlì. Il timore è quello di un progressivo scivolamento di segmenti sempre più importanti di produzione da Forlì al Far East. Nelle ultime settimane abbiamo anche appreso il trasferimento nel plant di Bologna del responsabile di produzione, altro segnale che accresce la preoccupazione sulla strategicità dello stabilimento”.
Nell'Odg votato dai lavoratori si chiedono “garanzie sui progetti di rilancio e sviluppo e danno mandato alle Organizzazioni Sindacali e all’Rsu di organizzare iniziative di mobilitazione, laddove si rendessero necessarie. Affermare - come nel corso dell’ultimo incontro di gruppo - che il prezzo del riduttore lo fa il mercato e che il costo in India sia inferiore, necessità di un’immediata risposta. Chiediamo garanzie su un percorso di investimenti sui macchinari e sui prodotti, volto a ridare slancio allo stabilimento, continuità alle sue produzioni e crescita occupazionale. Chiediamo che venga definito al più presto un incontro volto a dissipare le incertezze che percepiamo in questo momento, escluda qualsiasi percorso di delocalizzazione e garantisca il futuro ai dipendenti di Forlì. Chiediamo il coinvolgimento delle Istituzioni locali e regionali perché Forlì e l’Emilia-Romagna non possono permettersi di perdersi delle produzioni, a maggior ragione in un’azienda che ha fatto della presenza del territorio un vanto su cui costruire le proprie fortune”.
La proprietà dell’azienda al momento nega questa eventualità ma il timore è più che fondato e motivato e i lavoratori hanno avvertito l’azienda di non proseguire su questa strada in quanto sono pronti a battersi, come in passato, per salvaguardare i posti di lavoro.

3 aprile 2024