Nonostante gli indiscriminati e terroristici bombardamenti russi su obiettivi civili, la mancanza di munizioni e le pressioni internazionali affinché Kiev capitoli
La resistenza ucraina risponde colpo su colpo all'aggressione nazizarista russa
La dirigenza ucraina: “Non accetteremo alcun compromesso sulla nostra indipendenza, sulla nostra integrità territoriale, sulla nostra libertà. E questo presidente non accetterà mai nulla come gli accordi di Minsk o un conflitto congelato”

Trascorrono i mesi, ben 26, ma morti e distruzioni non si arrestano nell’Ucraina aggredita dalla Russia. Continuano soprattutto gli indiscriminati bombardamenti russi su obiettivi civili in tutta l’Ucraina. Il 7 aprile l’ennesimo su alcuni quartieri del centro della città orientale di Kharkiv, la seconda città del Paese per estensione e importanza, che non è mai caduta in mani russe nonostante fosse uno dei principali obiettivi iniziali del conflitto, martellata da settimane dall'esercito di Mosca. Due giorni prima sotto le bombe russe erano cadute 7 persone, oltre a decine di feriti. Tra le vittime, come riportato dal “The Kyiv Independent”, ci sono tre operatori del Servizio di Emergenza che si trovavano sul posto. Circa 350.000 cittadini sono rimasti senza elettricità nella stessa regione. Il 2 aprile un attacco missilistico russo sulla città centrale di Dnipro aveva ferito almeno 18 persone, dopo che erano stati colpiti un college e un asilo. Evidente la strategia nazizarista del Cremlino della terra bruciata per fiaccare e isolare l’Ucraina e spingerla alla capitolazione.
Insieme a questa criminale mattanza c’è la situazione sul campo a preoccupare il governo di Kiev. “La situazione nell'area di operazione delle Forze di Difesa ucraine rimane difficile. Il nemico, sfruttando la sua superiorità aerea, missilistica e di munizioni d'artiglieria, sta cercando di raggiungere il confine amministrativo della regione di Donetsk. Il nemico continua a condurre azioni offensive giorno e notte, utilizzando gruppi d'assalto supportati da veicoli blindati. In alcune aree, sta cercando di condurre operazioni di assalto a piedi, a ondate, dal plotone alla compagnia, a volte al battaglione”. Lo scrive su Telegram il comandante in capo delle Forze armate dell'Ucraina, Oleksandr Syrsky. “La situazione - prosegue - è particolarmente difficile nel settore di Bakhmut, nelle aree a est di Chasovyi Yar e Klishchiyivka; nel settore di Avdiivka - nelle aree di Berdychiv, Orlivka, Vodiane, Pervomayske; nel settore di Novopavlivka - nell'area di Novomykhailivka. I combattimenti più intensi si stanno attualmente svolgendo nelle aree di Pervomayske e Vodyane, nonché a est di Chasiv Yar, dove il nemico sta cercando di sfondare le difese delle nostre truppe. Chasiv Yar rimane sotto il nostro controllo e tutti i tentativi del nemico di penetrare nell'insediamento sono falliti. La situazione rimane tesa anche nei settori di Liman, Orikhiv e Kherson. Così, nel settore di Luman, il nemico sta conducendo offensive locali nelle aree di Bilohorivka e Vesele; nel settore di Orikhiv, nelle aree di Robotyn e Verbove per riguadagnare il terreno perduto; nel settore di Kherson, sta cercando di costringere le nostre truppe a lasciare la testa di ponte sulla riva sinistra del fiume Dnipro vicino a Krynka”.
Nonostante questo quadro a fosche tinte fornito dalla Difesa ucraina l’eroica Resistenza di tutto uno Stato e un popolo coesi continua. “Abbiamo ottenuto qualche successo tattico nei settori di Kupyansk e Lyman. Le forze di difesa continuano a mantenere saldamente le loro linee e posizioni, esaurendo il nemico e infliggendo perdite significative in termini di personale, armi ed equipaggiamento militare”, ha concluso Syrsky. Il primo di aprile le forze armate ucraine hanno rivendicato di aver ucciso ben 710 militari russi, il cui totale dei caduti dall'inizio dell'invasione russa il 24 febbraio 2022 ammonta ora - secondo Kiev - a 442.880. Lo ha affermato sul suo canale Telegram il Comitato strategico delle forze armate, citato da Rbc-Ucraina. In 24 ore, inoltre, i difensori ucraini avrebbero distrutto anche 35 veicoli militari e 32 sistemi d'artiglieria nemici, secondo la stessa fonte. Addirittura il 5 aprile con un attacco con droni all'aeroporto militare di Morozovsk nella regione russa di Rostov, organizzato dai servizi segreti ucraini (SBU), l’esercito di Kiev ha distrutto 6 aerei russi e altri 8 sono stati danneggiati in modo significativo, bombardieri di prima linea Su-24, Su-24M e Su-34 di base presso l'aerodromo. "Si è trattato di un'importante operazione speciale che ridurrà significativamente il potenziale di combattimento degli avversari", ha osservato la fonte della SBU. Nella stessa notte le forze armate dell’Ucraina hanno colpito altri due aeroporti russi, almeno tre bombardieri strategici Tu-95MS nell'aeroporto di Engels-2 sono stati gravemente danneggiati e sono rimaste uccise 7 persone, tra cui potrebbero esserci i piloti. Un altro attacco è stato lanciato sull'aeroporto militare nella città di Yeisk, in cui almeno quattro militari sono stati uccisi e due Su-25 nemici sono andati completamente bruciati.
Eppure l’Ucraina non ha abbastanza munizioni per una controffensiva contro l'invasore russo. Il 7 aprile il presidente Zelensky ha avvertito: “L’Ucraina potrebbe rimanere senza missili di difesa aerea se la Russia continuasse la sua intensa campagna di bombardamenti a lungo raggio”. È il più duro avvertimento del leader di Kiev fino ad oggi sul deterioramento della situazione affrontata dalle difese aeree del suo paese e fa seguito a settimane di attacchi russi sul sistema energetico, sui paesi e sulle città utilizzando un ampio arsenale di missili e droni. Lo stesso Zelensky, in un'intervista alla televisione nazionale il giorno prima, aveva invitato i partner internazionali a fornire all'Ucraina moderni sistemi di difesa aerea per difendersi dagli attacchi russi, come riportato dal “Kyiv Independent”. "Non vi dirò quanti sistemi Patriot abbiamo. Posso dire che per coprire completamente l'Ucraina in futuro, è preferibile avere 25 sistemi Patriot, con 6-8 batterie ciascuno", ha detto Zelensky. Tutti i partner internazionali sono consapevoli della necessità dell'Ucraina di sistemi di difesa aerea, ha aggiunto il presidente ucraino, aggiungendo che alcuni degli alleati sanno persino dove devono essere installati i sistemi. Zelensky ha affermato che gli analoghi del Patriot potrebbero anche essere efficaci contro gli attacchi russi. Ma il presidente ucraino ha anche sottolineato che nei territori vicini alla linea del fronte, le forze ucraine hanno bisogno di una "difesa combinata" per opporsi agli attacchi condotti con bombe aeree guidate. Secondo Zelensky, tale difesa deve includere sistemi di difesa aerea, aerei da combattimento e "armi anti-bombe aeree autoguidate, che sono attualmente in fase di sviluppo".
"I russi non sono interessati ad alcun negoziato. Vogliono la capitolazione dell'Ucraina. Ma ciò non accadrà mai: tutti noi che siamo in Ucraina non accetteremo alcun compromesso sulla nostra indipendenza, sulla nostra integrità territoriale, sulla nostra libertà. E questo presidente non accetterà mai nulla come gli accordi di Minsk o un conflitto congelato. Ne sono sicuro". Lo ha detto il 5 aprile Andriy Yermak, capo dello staff del presidente ucraino, in un'intervista a “Politico”. “È naturale che le persone siano stanche: due anni sono tanti. Ma la gente crede ancora nella nostra vittoria”, ha detto ancora Yermak, sottolineando che l'Ucraina è grata per tutto il sostegno che sta ricevendo ma, come già evidenziato da Zelensky e dai suoi ministri, ha bisogno di ottenere di più, in particolare più proiettili di artiglieria da 155 mm, droni, sistemi di guerra elettronica e soprattutto più missili terra-aria Patriot. “Abbiamo ancora un fondamentale bisogno di ulteriori sistemi di difesa aerea perché senza di essi è impossibile difendere le nostre città”, ha aggiunto Yermak, spiegando che i Patriot sono necessari per difendere la linea del fronte, dove i russi stanno causando ingenti danni e c'è il timore che possano ribaltare l’equilibrio militare, in particolare con le bombe a guida aerea. Una richiesta ribadita anche dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ospite del vertice NATO di Bruxelles del 4 aprile: "Congratulazioni per l'anniversario della Nato. Ma oggi mi trovo qui sullo sfondo di attacchi continui in Ucraina da parte della Russia, senza precedenti, con droni e missili. Non voglio rovinare la festa per l'anniversario della Nato ma la vita degli ucraini dipende dai missili Patriot, gli alleati ne hanno molti e noi ne abbiamo bisogno, questo sarà il mio messaggio principale di oggi".
Intanto alla grancassa internazionale che spinge per la resa dell’Ucraina al nuovo zar Putin si è aggiunto l'ex presidente americano Donald Trump, che avrebbe affermato in privato che potrebbe porre fine alla guerra della Russia in Ucraina facendo pressione su Kiev perché ceda la Crimea e il Donbass: lo ha scritto il 7 aprile il Washington Post citando “persone che ne hanno discusso con Trump o con i suoi consiglieri e che hanno parlato a condizione di anonimato”. Un'idea, secondo molti analisti, che premierebbe il criminale di guerra Putin e condonerebbe l'uso della forza militare per violare confini internazionalmente riconosciuti.

10 aprile 2024