Proposito razzista del fascioleghista Valditara sulla scia di Salvini
“In classe maggioranza di italiani”

Dopo lo sproloquio xenofobo di Matteo Salvini fatto alla trasmissione Porta a Porta il 27 marzo scorso, dove aveva sostenuto che bisognerebbe mettere un tetto alla presenza di alunni stranieri in ogni classe, il giorno successivo il ministro dell'Istruzione, il fascioleghista Giuseppe Valditara, ha affermato che “se si è d’accordo che gli stranieri si assimilino sui valori fondamentali iscritti nella Costituzione ciò avverrà più facilmente se nelle classi la maggioranza sarà di italiani”.
“L’inclusione può avvenire – ha poi continuato Valditara - assimilando i nuovi arrivati sui valori fondamentali, quelli che sono racchiusi nella Costituzione e che appartengono alla identità di chi accoglie, oppure realizzando la società del melting pot, dove ognuno pensa e fa ciò che vuole. La prima società ha un futuro ordinato e prospero, la seconda ha di fronte a sé la disgregazione e il caos”.
È gravissimo che il ministro - con una classica operazione razzista e manicheista di contrapposizione di civiltà che gli ultrareazionari, da Mussolini e Hitler in poi hanno sempre compiuto - abbia associato un concetto quale “futuro ordinato e prospero” ai valori della civiltà italiana o quantomeno occidentali, mentre, al contrario, abbia associato a concetti quali “disgregazione” e “caos” i valori effettivamente portati dalle culture di quelle parti del mondo dalle quali i ragazzi o i loro genitori provengono: nella mente di Salvini e in quella di Valditara è come se la civiltà occidentale dovesse insegnare al resto del mondo qualcosa di positivo, un concetto caro da secoli ai peggiori imperialisti, agli schiavisti, ai razzisti e all'ideologia reazionaria che vorrebbe mettere sul piedistallo una civiltà occidentale che ormai non ha più nulla da insegnare anziché comprendere che occorre aprire le frontiere, accogliere i migranti garantendo alle diverse nazionalità pari diritti, integrazione e rispetto delle tradizione e valori culturali di cui esse sono portatrici. Una politica che entra in conflitto coll'attuale regime capitalista neofascista e che evidentemente solo il socialismo può integralmente realizzare come dimostrano le esperienze della costruzione del socialismo in realtà multietniche dalle dimensioni continentali, quali l'Unione Sovietica di Lenin e Stalin e la Cina di Mao.
A frequentare le scuole italiane, come indica un recente rapporto della Uil, su un totale di 8 milioni e mezzo di studenti circa un milione sono immigrati, corrispondenti all’11,3% del totale: di essi 602.387 (il 62,7% sul totale) studiano nell'Italia settentrionale, 213.817 (il 22,1%) in quella centrale mentre nel meridione e nelle isole gli studenti stranieri sono 151.190 (il 15,62%).
Nell’anno scolastico 2021/2022, il 7,2% di tutte le scuole italiane aveva più del 30% di studenti stranieri, mentre le scuole con nessuno studente straniero erano il 18%, con grandi differenze tra regioni: quella con la percentuale più alta di scuole senza studenti stranieri è la Sardegna, mentre al nord la percentuale di classi che supera il 30% è alta soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.
In base ai dati Istat risulta che nel 2022 la dispersione scolastica è stata del 9,8% per gli studenti italiani e del 30,1% per gli stranieri e secondo l'Invalsi nel 2023 per quel che riguarda l'apprendimento in italiano la differenza in negativo rispetto agli studenti italiani è del 21,9% per gli studenti stranieri di prima generazione e del 15,3% per gli studenti stranieri di seconda generazione.
Questi studenti hanno bisogno di rispetto e di accoglienza, non di sparate razziste e xenofobe come quelle di Salvini e Valditara che allontanano, anziché avvicinare, gli studenti stranieri alle scuole italiane, creano sciovinismo culturale, ghetti, conflitti e steccati tra studenti di serie A e studenti di serie B e impediscono una corretta integrazione sociale di questi ultimi, che invece avrebbero bisogno di maggiori attenzioni e supporti di ogni tipo.

10 aprile 2024