In difesa del presidio di lotta dei lavoratori ex GKN
Migliaia di manifestanti in corteo di solidarietà con ex GKN
Il Collettivo di fabbrica denuncia le provocazioni, i sabotaggi e la campagna di criminalizzzazione ordita da Qf

In risposta alle ripetute provocazioni ordite nei giorni scorsi dalla dirigenza Qf col chiaro intento di criminalizzare la lotta degli ex operai GKN e rivendicare lo sgombero forzato dello stabilimento e dell'assemblea permanente; il 6 aprile il Collettivo di fabbrica e la Rsu hanno organizzato un corteo di protesta a cui hanno preso parte diverse migliaia di lavoratori, solidali, associazioni, collettivi di studenti medi e universitari, organizzazioni politiche e partiti, fra cui il PMLI.
Il corteo in difesa del presidio, dell'assemblea permanente e del festival di letteratura working class è partito dai cancelli della ex GKN poco dopo le 19:30 e, al grido di “GKN non si tocca la difenderemo con la lotta”, “Siamo tutti GKN”, “Tocca uno tocca tutti”, ha attraversato il centro di Campi Bisenzio prima di concludersi in Piazza Matteotti al canto di “Occupiamola”.
Durante il corteo i lavoratori hano denunciato il sabotaggio della centralina elettrica interna allo stabilimento da parte di “ignoti” che hanno agito su commissione e sapevano molto bene dove mettere le mani per interrompere l'energia elettrica e lasciare al buio lo stabilimento.
“Le responsabilità dovranno essere accertate – ha spiegato in una nota il Collettivo di fabbrica – chi ha agito sapeva dove mettere le mani e aveva come unico scopo quello di togliere la corrente alla fabbrica”.
Poche ore prima della partenza del corteo, hanno denunciato ancora i lavoratori ex GKN: “alcuni individui appostati in un piccolo parco come malviventi, hanno spiato con un drone una manifestazione pubblica... Abbiamo chiesto a chi stava guidando il drone di identificarsi, per ragioni di privacy e sicurezza. Non ha mai detto di essere mandato da Qf. Siccome non l'ha fatto, abbiamo chiamato le forze dell'ordine per una semplice identificazione. Ora la proprietà con una nota stampa conferma di essere la responsabile”.
Tutto ciò avviene: “Mentre gli operai, lasciati senza stipendio né alcuna proposta di reindustrializzazione, continuano a difendere il sito e progettare il proprio futuro, con la reindustrializzazione dal basso, l'azionariato popolare, la proposta di legge regionale sui consorzi industriali e anche con un festival letterario di levatura internazionale”.

10 aprile 2024