Scavalcando il parlamento
IL GOVERNO AUTORIZZA CACCIA USA A SORVOLARE L'ITALIA
Mentre l'Hitler della Casa Bianca Bush e il suo fedele alleato inglese Blair intensificano la mobilitazione e lo schieramento delle proprie truppe nel Golfo Persico, il governo del neoduce Berlusconi ha già calzato l'elmetto e, in barba all'articolo 11 della Costituzione e alla sovranità del parlamento, ha concesso l'autorizzazione a 10 caccia americani diretti in Oman e in Turchia a sorvolare il territorio italiano con a bordo tutto il loro micidiale carico di missili e bombe.
Si tratta di un grave atto di guerra compiuto dal governo italiano nei confronti dell'Iraq, che assume contorni ancora più inquietanti se si pensa che tutta l'operazione è avvenuta alle spalle del parlamento ed è stata resa pubblica solo a cose fatte, quando cioè i caccia americani avevano già raggiunto la loro destinazione.
La notizia infatti è venuta fuori il 10 gennaio, in occasione dell'invio del contingente di 11 mila alpini in Afghanistan nell'ambito della missione Enduring Freedom, quando il ministero della Difesa ha diffuso alle agenzie di stampa una breve nota informativa. Solo a questo punto il ministro della guerra Antonio Martino ha deciso di svelare l'inconfessabile "segreto" e ha inviato una lettera ai presidenti delle commissioni Difesa di Camera e Senato per annunciare la sua disponibilità a recarsi a Montecitorio e Palazzo Madama e riferire su quali siano state le esatte richieste di Washington e per quale ragione il governo italiano ha deciso di concedere lo spazio aereo in gran segreto e scavalcando completamente il parlamento.
Il 21 gennnaio di fronte alle commissioni Difesa di Camera e Senato riunite in seduta comune Martino con perfetta faccia di bronzo ha affermato che il sorvolo dello spazio aereo italiano da parte dei caccia americani non ha nessun legame con la decisione dell'azione militare in Iraq e pertanto il via libera può essere dato in base agli accordi internazionali esistenti tra l'Italia e gli altri Paesi Nato. "Voglio soltanto ricordare - ha detto Martino - che in base ai trattati internazionali tra l'Italia, gli Stati Uniti d'America e gli altri alleati Nato esiste un accordo di assoluta reciprocità per cui il sorvolo dello spazio aereo viene comunicato da un Paese interessato e il Paese il cui spazio aereo viene sorvolato prende atto della necessità di questo sorvolo. Ho anche sottolineato che non c'è nessun legame con una decisione di azione militare in Iraq".
Ma se le cose stanno effettivamente così perché tutta l'operazione è stata condotta in gran segreto? Perché solo a cose fatte Martino ha sentito la necessità di rendere pubblico l'accaduto e di informare il parlamento attraverso le commissioni di Camera e Senato?
E pensare che meno di un mese fa, il 17 dicembre scorso, Martino, al termine dell'audizione delle commissioni Difesa di Camera e Senato, rispondendo alle domande dei giornalisti, aveva candidamente ammesso che il governo italiano ha già da tempo concordato con gli Usa l'utilizzo delle basi Nato presenti sul nostro territorio e l'utilizzo dello spazio aereo nazionale per l'aggressione imperialista contro l'Iraq. Di fronte alla giusta indignazione pubblica, aveva cercato di fare marcia indietro precisando: "Non c'è ancora un impegno dell'Italia sull'Iraq", mentre prometteva che "ove ci chiedessero di mettere a disposizione le basi e il nostro spazio aereo, il governo prenderà una decisione e la sottoporrà al parlamento".
La verità è che il governo del neoduce Berlusconi ha definitivamente affossato la Costituzione antifascista del 1948, ha espropriato, esautorato e ridotto al silenzio il parlamento e ha portato a termine l'instaurazione del regime neofascista, presidenzialista, federalista, e guerrafondaio. E non vede l'ora di dare pieno sfogo alle sue fregole interventiste ponendosi al completo servizio della coalizione imperialista anti Iraq capeggiata dagli Usa.

22 gennaio 2003