Nel comune di Barberino del Mugello (Firenze)
Amministratori del Pd indagati per peculato, abuso d'ufficio e corruzione nella realizzazione di opere pubbliche
Coinvolti l'assessore regionale Cocchi, l'ex sindaco Luchi, l'ex vicesindaco Lotti, consiglieri regionali, comunali e vari tecnici

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Vicchio del Mugello del PMLI
Il 3 febbraio sono finiti nel registro degli indagati con l'invio di 13 avvisi di garanzia, da parte della procura di Firenze, amministratori regionali e comunali del Pd, in gran parte provenienti da Barberino del Mugello. Coinvolti nella vicenda l'assessore regionale alla cultura e al commercio ed ex sindaco di Barberino Paolo Cocchi, il consigliere regionale Gianluca Parrini, l'ex sindaco Gian Piero Luchi, l'ex vicesindaco Alberto Lotti, l'ex assessore comunale allo sviluppo economico Daniele Giovannini e il consigliere comunale Giovanni Guerrisi, tutti del Pd, oltre agli imprenditori Alessandro Lenzi, Luca Luchi fratello dell'ex sindaco, Danilo Cianti della ditta di costruzioni "Mugello lavori spa", Elvio Ciolli della "Cielo immobiliare spa". I tecnici coinvolti sono Eneo Host geologo della regione, e Paolo Pinarelli ex responsabile dell'ufficio tecnico del comune di Barberino, e l'architetto della provincia Davide Cardi.
La polizia ha perquisito uffici e abitazioni degli indagati; dalle intercettazioni telefoniche e dai vari filoni dell'inchiesta emerge un vero e proprio comitato d'affari con al centro i vari amministratori del Pd e imprenditori del calcestruzzo, che estende i propri tentacoli sulle varie opere; insomma una vera e propria cupola dei lavori pubblici. Le accuse sono di peculato, abuso d'ufficio e corruzione, di aver favorito amministratori locali e imprenditori con "una gestione privatistica dell'ufficio pubblico - scrive il pm de Gregorio - per piegare l'assetto del territorio a fini egoistici".

Il filone delle indagini
Le indagini hanno preso avvio da accertamenti sui lavori per la nuova viabilità in Mugello come la Variante di valico, la 3ª corsia autostradale e la realizzazione del nuovo casello autostradale. Parrini è accusato di favoreggiamento nei confronti del Cianti per l'apertura di nuove cave, con il primo che faceva pressione sull'architetto della provincia Cardi perché curasse le pratiche per le relative autorizzazioni. Cianti avrebbe corrotto anche il geologo Host, che avrebbe suggerito al tecnico incaricato dallo stesso Cianti cosa scrivere negli elaborati da presentare: il tutto in cambio di 2.000 euro.
Un altro capitolo dell'indagine è l'assegnazione della discarica di Prugnana per accogliere i materiali di risulta dei lavori autostradali, con le pressioni di Lotti e Cocchi perché fosse assegnata all'amico Cianti senza gara d'appalto; per cui tutti e tre sono indagati per abuso d'ufficio.
Sempre Lotti, secondo le indagini, si è speso per l'ampliamento dell'outlet di Barberino con l'ex responsabile dell'ufficio Gestione del territorio, Pinarelli, accusato di falso in atto pubblico in quanto nella lottizzazione delle varie aree il parcheggio sarebbe finito in un'area destinata ad attività produttive. Quest'ultimo avrebbe concordato con l'architetto della società chiamata a fare i lavori e Lotti i tempi per la presentazione in consiglio comunale della variante al piano regolatore che avrebbe permesso tale ampliamento. Insomma, un regolamento urbanistico fatto a misura. Tra l'altro la procura contesta a Lotti che si sarebbe dovuto astenere perché la moglie lavora alle dipendenze della società che gestisce questo centro commerciale. Inoltre, l'operazione non è stata sottoposta alla valutazione d'impatto ambientale (Via) su iniziativa tra gli altri di Pinarelli. Il colmo è stato raggiunto nella seduta del consiglio comunale che si è tenuta il 5 febbraio, due giorni dopo che era venuto alla luce lo scandalo, nella quale la maggioranza di "centro-sinistra" diretta dal Pd ha respinto nuovamente la richiesta di sottoporre alla Via tale ampliamento.
Nel mirino degli investigatori anche il nuovo casello di Barberino che sarebbe stato realizzato per favorire le esigenze dell'outlet citato.
L'onnipresente Lotti avrebbe favorito l'imprenditore Lenzi per alcuni interventi edilizi nell'area Telai nord; in cambio avrebbe ricevuto il pagamento completo di una vacanza in Sicilia per sé e famiglia.
Oggetto delle indagini anche l'acquisizione di un'area da parte di Elvio Ciolli con il fratello Bruno, quest'ultimo accusato di associazione a delinquere nell'inchiesta Quadra a Firenze, tramite una società amministrata formalmente dal primo per poi cederla ad una società per realizzarvi un Ipercoop. L'impresa dei Ciolli con uno scoperto di conto di oltre 3 milioni di euro ha ottenuto il finanziamento in virtù del solo preliminare di cessione. Nell'inchiesta sono finiti altri terreni della famiglia Ciolli diventati fabbricabili.

A macchia d'olio
Sempre secondo l'accusa per la gestione della spiaggia di Nebbiaia del lago di Bilancino l'ex assessore comunale Giovannini avrebbe concordato con i soci della Bahia snc il bando di gara fatto su misura per tale società che il comune avrebbe poi concordato con la società responsabile della gestione del lago la Bilancino spa.
Nel mirino degli inquirenti anche la lottizzazione su terreni che in parte sono del fratello dell'ex sindaco Luchi, con tanto di variante ad hoc al piano di fabbricazione per prevedere la realizzazione di 40 appartamenti e di un edificio scolastico, nell'area di sottocastello a livello 4 di pericolosità idraulica per la vicinanza di un fosso. Un asilo fatto su due piani, con meno spazi per i bambini, per aumentare l'area residenziale favorendo così il fratello del sindaco. La realizzazione della scuola avrebbe reso possibile l'espropriazione del terreno e avrebbe permesso di trasferire al pubblico il costo per la messa in sicurezza dal punto di vista idraulico con la realizzazione della cassa d'espansione.
I vari amministratori avrebbero favorito i privati nelle lottizzazioni dei terreni e nelle pratiche urbanistiche in cambio di favori, di denaro, in alcuni casi viaggi o come nel caso dell'assessore regionale Cocchi soggiorni termali e altro, oppure soldi come tra Cianti e Host. Mille euro sarebbero stati versati dalla Mugello lavori di Cianti al Pd di Barberino.
Lotti, Luchi, Giovannini e Pinarelli sono indagati anche per peculato per aver fatto telefonate personali col cellulare di servizio.
I reati sono gravi ed infamanti, però l'impressione è, per i favori venuti alla luce, che almeno questi ultimi rappresentino solo la punta dell'iceberg, visto l'importanza delle opere in gioco.
Ci sembra una foglia di fico la difesa del Pd secondo cui un avviso di garanzia non è ancora una condanna e quindi sarebbe poca cosa. Tra l'altro la procura aveva richiesto gli arresti domiciliari per 5 degli accusati, i quali si sono salvati dal provvedimento che il gip Lupo nelle oltre cento pagine dell'ordinanza ha respinto perché non possono reiterare il reato in quanto non rieletti alle elezioni amministrative dello scorso giugno.

La corruzione regna sovrana nel partito di Bersani
Quello che emerge con chiarezza da queste indagini, anche se i vari imputati riuscissero a farla franca sul piano giudiziario, è che nel Pd la corruzione regna sovrana. Insomma appena ci sono delle opere pubbliche con il relativo giro di finanziamenti arriva puntuale la corruzione, indipendentemente che le giunte siano a guida del "centro-destra" o del "centro-sinistra". Questo terremoto politico giudiziario non si riduce agli appalti locali di un paese sperduto, che già sarebbe gravissimo, ma riguarda in primis opere di valenza nazionale, coinvolge esponenti politici regionali, senza contare che avviene nel paese che ha più peso politico ed economico nella vasta area del Mugello.
Questi amministratori invece di difendere il territorio dagli scempi ambientali che hanno provocato e provocano le "grandi opere" autostradali sono un tutt'uno con i padroni del cemento e si sono fatto promotori dell'apertura di nuove cave e discariche. L'inchiesta chiude perfettamente il cerchio di questi ultimi decenni in cui il Pd ha sempre dato con i suoi amministratori disco verde agli scempi ambientali delle "grandi opere", ad iniziare dall'Alta velocità ferroviaria a metà anni Novanta.
Inoltre, questo scandalo ci sembra il segreto di pulcinella. Dal PRC barberinese negli anni passati si erano sentite denunce in tal senso. Addirittura una sua esponente, la scrittrice Simona Baldanzi, in un passo del suo ultimo libro anticipava questo scenario.
Il tutto si sta intrecciando con un'altra vicenda al centro dell'attenzione in queste settimane nel Mugello.
Paolo Pinarelli ex responsabile dell'Ufficio gestione del territorio di Barberino da poche settimane è diventato responsabile dell'Ufficio tecnico di Borgo San Lorenzo, dopo che il suo predecessore, architetto Albisani, era stato licenziato dal comune perché aveva svolto irregolarmente in forma privata lavori per ditte esterne. A Pinarelli è stato assegnato questo importante incarico nel comune borghigiano nonostante avesse già avuto lo scorso anno un altro avviso di garanzia per abuso d'ufficio nel suo incarico per il comune di Barberino per una vicenda urbanistica non ancora conclusa. Alla faccia della trasparenza tanto decantata dal sindaco di Borgo, il piddino Bettarini, che continua a difendere la sua scelta di affidare il delicato incarico a Pinarelli.
Vergognoso l'atteggiamento del governatore della Toscana Claudio Martini (Pd) che ha rinnovato la fiducia all'assessore Cocchi: "Ho fiducia nella sua correttezza, non vi è ragione perché smetta di fare l'assessore", dopo che aveva presentato le dimissioni. Cocchi, candidato al prossimo Consiglio regionale, ha avuto la faccia tosta di dichiarare: "Tutta questa vicenda si risolverà in una sorta di certificazione d'onestà, come è accaduto per le altre tre inchieste che mi hanno visto coinvolto". Sembra di sentire Berlusconi!
Questa vicenda offre alla popolazione mugellana, e non solo, un ulteriore valido motivo per astenersi alle elezioni regionali del 28 e 29 marzo e punire la corruzione che dilaga nella terza repubblica neofascista, comprese quelle zone come il Mugello governate da una vita da giunte a guida Pd ora e DS, PDS e PCI prima.

24 febbraio 2010