La battaglia della Val Susa, giusta ed esemplare, era inevitabile

Dal momento che il governo del neoduce Berlusconi ha dichiarato guerra alla popolazione della Val Susa, ignorandone completamente la sua netta e militante avversione alla Tav, e militarizzando il territorio della Valle, che cos’altro ci si può aspettare se non una ribellione crescente e senza limiti nell’uso di tutte le forme di lotta per farsi ascoltare e porre fine a questo insopportabile e provocatorio stato di cose? Per questo ieri in Val Susa si è combattuta una battaglia politica, sociale e materiale giusta ed esemplare da parte di avanguardie dei 70 mila manifestanti, che si sono battute lontane dal luogo dove erano i bambini e gli anziani.
Alla violenza reazionaria poliziesca si è opposta una violenza di massa legittima e proporzionata alla ferocia delle forze repressive che sparavano lacrimogeni con gas tossici all’altezza di uomo.
Gli eroici resistenti del 3 luglio hanno combattuto una battaglia importante per impedire la devastazione della Val Susa, e che si lega alle battaglie per i beni comuni, a quelle contro la micidiale stangata di 47 miliardi, contro l’accordo sindacati-Confindustria che restaura le relazioni industriali mussoliniane, contro gli inceneritori. Essi meritano il plauso e l’appoggio di tutti i democratici e gli antifascisti, non certo la condanna, la denigrazione e l’isolamento come hanno fatto il nuovo Vittorio Emanuele III, Giorgio Napolitano, e i leader dei partiti della “sinistra” del regime neofascista, da Bersani a Vendola e Ferrero.
Guai a dividere le masse in lotta in buoni e cattivi! Guai a sbagliare il nemico principale, che in questo caso è il governo dei manganellatori, della macelleria sociale, dei cementificatori e dei servi del capitalismo. Occorre unirsi per liberarsi del nuovo Mussolini con un nuovo 25 Aprile! Ribellarsi contro i reazionari è giusto!

L'Ufficio stampa del PMLI

Firenze, 4 luglio 2011, ore 11,00